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Diritti Tv Premier League: come funziona il modello ideale che rende tutti felici

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Il modello Premier League per quanto riguarda i diritti tv è quanto di meglio ci sia in circolazione per tutti i giocatori coinvolti in questa partita. Come avevamo già scritto partiamo da un punto fisso: i circa 3 miliardi di euro complessivi all’anno stimati fino al 2019 (con il nuovo contratto poco meno fino al 2022) di cui circa 1,8 miliardi di euro domestici (1,7 miliardi di sterline all’anno per un totale di 5,136 miliardi di sterline nei tre anni dal 2016 al 2019 per il mercato interno).

Cifra totale in sterline dei diritti domestici tra il 2016-2019

FUNZIONAMENTO: POCO SPEZZATINO (PER FORTUNA)

Solo il 45% delle partite viene trasmesso “live” dalle pay TV ed è questo il vero segreto perchè tale fattore incide a cascata su tutte le componenti del settore calcio dal piccolo club di paese fino ai grandi clubs di Premier League. Infatti su un’intuizione del 1960 di Bob Lord, presidente del Burnley F.C., fatta propria dalla FA e successivamente confermata da Premier League e Football League,  esiste il “3 pm Blackout”: le partite tra le 14:45 e le 17:15 (GMT) non vengono trasmesse in TV su suolo del Regno Unito. Questo è di un’importanza vitale in quanto spinge molti tifosi ad andare allo stadio della propria città (favorendo e contribuendo alla crescita e al mantenimento di tutti i piccoli clubs) e a riempire tutti i singoli stadi della Premier League (sicuramente più moderni e funzionali dei nostri), rendendoli così più televisivamente appetibili.

Le partite che sono trasmissibili in TV per il mercato domestico sono vendute in pacchetti separati in modo da favorire realmente, e non come succedeva in Italia nel recente passato di aste di diritti tv, la concorrenza e massimizzare il guadagno. Del resto meno prodotto (programmazione tv molto meno fastidiosa con pochi match trasmessi ma più remunerativa e giusta che in Italia) si offre, più il prezzo aumenta come legge di mercato vuole. Ma evidentemente questo in Italia non riesce a capirlo la Lega Calcio!

 I PACCHETTI DOMESTICI SECONDO L’ACCORDO 2016-2019

Sette pacchetti sono stati venduti per l’accordo attualmente in vigore (stesso numero per il nuovo fino al 2022): cinque con 28 partite a stagione e due da 14 partite a stagione.

Pacchetti di Sky Sports UK (126 partite per 4.176 miliardi di sterline)

Pacchetto A comprende 28 partite del lunchtimes del sabato (12.30). In questo pacchetto ci sono 6 possibilità di prima scelta delle gare sulle 38 giornate.

Pacchetto C comprende 28 partite con calcio di inizio tra 13.30 e le 14.15 della Domenica.

Pacchetto D comprende 28 partite delle 16 della Domenica con 18 partite di prima scelta.

Pacchetto E è quello del “Monday night” con calcio di inizio alle 20 comprendente 18 partite di lunedi e 10 di venerdi (per la prima volta nella storia). Non ci sono prime scelte per questo pacchetto.

Pacchetto G 14 partite  giocate in giornate di festa e altri match di domenica con due possibilità di prima scelta.

In più tutti i sabati viene trasmessa una partita integralmente alle 20.30 nel programma Game of The Day al quale segue Match Choice: gli highlights estesi di tutti i match della giornata tranne che del match delle 17.30 trasmesso da BT Sport.

Pacchetti di BT Sport (42 partite per 960 milioni di sterline)

Pacchetto B con 28 partite nel tea-time il Sabato alle 17.30 con 9 prime scelte.

Pacchetto F con 14 partite, parte dei turni infrasettimanali e parte di altre partite del sabato includendo tre prime scelte.

In totale sono visibili 168 partite a differenza delle 154 del precedente accordo 2013-2016 per un totale di 5,13 miliardi di sterline nei tre anni come già detto nel grafico. Si è registrato quindi un aumento del  70,2% dei ricavi rispetto al vecchio contratto. Sky sta attualmente pagando in media 10,8 milioni di sterline a partita e BT Sport circa 7,6 milioni di sterline a partita.

Nell’immagine il numero delle partite trasmesse in tv nei vari contratti e le cifre annuali pagate in miliardi di sterline.

 HIGHLIGHTS

Tutti i diritti dei riflessi filmati della Premier League sono stati venduti alla BBC per 204 milioni di sterline fino al 2019 (211,5 milioni nel nuovo fino al 2022). Questi sono mostrati nel mitico e leggendario programma “Match of the Day” in onda tutti i sabati sera alle 22.30.

COME SONO RIPARTITI I DIRITTI TV

Tutti i diritti tv sono ripartiti in cinque categorie:

-50 % diviso in parti uguali tra tutti i clubs che include tre delle cinque categorie.

Questa percentuale comprende una parte suddivisa equalmente (Equal Share), una parte di ricavi commerciali (Central Commercial) e i diritti tv esteri (Overseas TV).

-25 % assegnato in base ai passaggi televisivi in diretta per ciascuna squadra (Facility Fees)

-25 % assegnato in base alla posizione in classifica al termine del campionato (Merit Payment)

Nell’immagine il metodo di distribuzione dei diritti domestici delle varie leghe europee di calcio.

DATI REALI 2016/17: CHE EQUILIBRIO!

Possiamo analizzare la situazione reale dei diritti tv secondo i dati reali del primo anno del contratto attuale: i 20 i clubs sono partiti da una base di 79 milioni di sterline a testa (50% del totale), a cui aggiungiamo il Facility Fees cioè le partite trasmesse in diretta (25%, dai 12,3 milioni ad un massimo di 32,8 per un totale di 407 milioni di sterline) e per ultima la posizione finale di classifica, il Merit Payment (25%, 1,9 milioni alla squadra ultima classificata, 38,8 a chi vince il campionato, per 407 milioni di sterline).

Il totale è di circa 2,39 miliardi di sterline incassati lo scorso anno a livello nazionale ed internazionale (781 sono i milioni arrivati dall’estero). I soldi ricevuti dall’ultima classificata, il Sunderland, sono 93 milioni di sterline, circa 106 milioni di euro. Il Chelsea, campione d’Inghilterra, ne ha incassati 150 milioni in sterline, 171 milioni euro.

Questo ci lascia dedurre un equilibrio ed una forbice molto stretta tra la prima e l’ultima classificata: infatti il rapporto tra Chelsea e Sunderland è di 1.6, poco superiore al record della stagione precedente che era di 1.5, suddivisione più equa nella storia della Premier League.

NUOVO CONTRATTO 2019-2022

Questa equità relativa sembra destinata a cambiare. Le 20 squadre della Premier League si sono riunite il 4 ottobre 2017 per discutere queste suddivisioni e le top six (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester United, Manchester City e Tottenham) vorrebbero fare pressione per ottenere di più rappresentando gli attori protagonisti. Il problema è nella suddivisione dei diritti tv esteri. Infatti oggi tutte le squadre ricevono 39 milioni di sterline ogni anno per questo tipo di diritti, in sostanza tutti ricevono la stessa fetta della torta. Ma ora i top six clubs vorrebbero incrementare i loro guadagni in questo ambito. La tesi è che i nuovi mercati siano cresciuti soprattutto grazie a loro: la nuova proposta prevederebbe che, oltre una quota fissa del 65% per tutti uguale, il restante 35% venga distribuito a seconda della classifica finale. Stiamo parlando di ben 1,3 miliardi di dollari.

Se questa proposta passasse, il modello Premier League sarebbe stravolto per sempre e forse si assisterebbe a un campionato meno equilibrato cosa che sicuramente non farebbe bene per nulla allo spettacolo.

In ogni caso da pochi giorni è stato ufficializzato il nuovo contratto tv 2019-2022 nel quale le partite visibili sono state aumentate a 200 dalle 168 attuali.

Sono state aggiunte otto partite trasmesse il sabato sera in prima serata, tre turni infrasettimanali tutti mostrati in diretta e una serie di partite nelle giornate di festa.L’accordo è suddiviso in cinque pacchetti di 32 partite e due pacchetti di 20 partite a stagione, senza che nessun singolo acquirente possa acquisire più di 148 partite per stagione. Sky Sports UK si è già aggiudicata 4 pacchetti (B,C, D, E) per un totale di 128 partite e BT Sport un pacchetto (A) per un totale di 32 partite. Mancano da assegnare ancora gli ultimi due pacchetti da 20 partite l’uno. CIFRE DA RECORD IN 25 ANNI!

Complessivamente, nei 25 anni di Premier League la cifra distribuita tra le squadre è stata di 17,406,088,731 sterline: recordteam è il Manchester United che è diventato così il primo club a andare oltre il miliardo di sterline di ricavi nei diritti tv, a quota 1,011,373,316 sterline.

MODELLO IDEALE In definitiva il modello dei diritti tv della Premier League come lo conosciamo oggi si avvicina all’ideale: pochi match trasmessi dalla tv, conseguentemente più gente nei vari stadi dell’intero paese e diritti tv più ricchi per la legge di mercato della poca offerta che fa alzare il prezzo dell’esclusiva. Le pay tv comunque trasmettono alcune partite in diretta (anticipi e posticipi e una in differita del sabato pomeriggio), la BBC tutti gli highlights in esclusiva. Tutti i ricavi sono equamente distribuiti con una forbice, che come abbiamo visto, è molto stretta tra la prima e l’ultima classificata. I ricavi dei diritti tv derivanti dall’estero sono divisi in parti uguali tra i venti clubs della lega. Tutto questo fa si che ci sia equilibrio tecnico e che tutti possano spendere e comprare campioni, avere una solidità economica e ci sia un aumento dello spettacolo e quindi maggior vendibilità del prodotto. La Serie A deve prendere spunto e non andare sempre più verso il modello spezzatino estremo come quello spagnolo e di totale trasmissione del campionato perchè invece, seguendo il modello appena descritto, sarebbe molto più vicina alla gente favorendo la partecipazione dei tifosi allo stadio (sia per gli orari più classici che per la non trasmissione) e unendo la massimizzazione dei ricavi.

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