La miglior difesa è l’attacco, la prestazione conta più del risultato. Prendere o lasciare, Zdenek Zeman è questo. E non lo scopriamo di certo noi. La sua lunga carriera dice tanto sul suo modo di intendere il calcio. Per molti Zdenek Zeman è il maestro. Per tanti altri è semplicemente un allenatore con dei grossi limiti, capace di collezionare una sfilza non indifferente di esoneri.
Fa parte del gioco verrebbe da dire, ma il boemo è uno di quei personaggi destinati a dividere. Il suo credo tattico onestamente è a dir poco affascinante, ma non lo è a tal punto da volerlo sulla panchina della propria squadra del cuore. perchè nel suggestivo luna park Zeman a divertirsi sono soprattutto gli avversari. Il credo tattico del maestro richiede tempo, pazienza e grande preparazione atletica. Elementi che molto spesso non fanno parte del nostro calcio. Almeno non tutti.
Da Foggia a Lecce, passando per la capitale in entrambe le sponde, Zdenek Zeman ha entusiasmato e deluso allo stesso modo. A Pescara è diventato un idolo con la promozione in Serie A, ma sono numerose le occasioni in cui il boemo non ha inciso. Napoli, Avellino, Brescia, l’ultima esperienza a Roma e l’annata disastrosa a Cagliari. Zeman non ha mezze misure, è bianco o nero. Anche se questi due colori, calcisticamente parlando, non gli sono tanto congeniali.
Per il mister conta il collettivo e la preparazione atletica. Nel Luna Park Zeman bisogna correre, correre tantissimo. Ci vuole spirito di sacrificio per andare a nozze con il maestro. Bisogna credere nel suo calcio ed essere un po’ incoscienti. Altrimenti il destino rischia di essere già scritto.
Non si è mai capito alla fine cosa Zeman riesca a dare o a togliere. Di certo la verità non sta in mezzo. Vedi il suo Foggia dei miracoli o l’ultimo Pescara e pensi che potrebbe trasformare una squadra normale in un collettivo inarrestabile. Vedi il suo ultimo Cagliari e ti ricredi, arrivando a pensare che il poco equilibrio delle sue squadra non potrà portare mai da nessuna parte.
Dopo aver salvato il neopromosso Lugano in Svizzera, mister Zeman si è fermato. E’ uno dei vecchietti del nostro calcio, ma non ha alcuna intenzione di andare in pensione. Le sue giostre pericolose sono pronte a ripartire alla prima chiamata. A prescindere dal progetto, perchè Zeman è uno che non resiste lontano dai campi. E allora chi sarà la prossima? Chi deciderà di credere nel suo affascinante progetto calcistico? Forse il Crotone? Difficile, ma non da escludere a priori. I calabresi vorrebbero evitare di accollarsi un altro ingaggio, oltre a quello di Nicola. E poi i limiti dei rossoblu sono soprattutto tecnici. Ma chissà, forse questo tipo di sfida potrebbe esaltare Zeman e quindi anche la sua squadra. Vedremo. Di sicuro il mister ci manca. E’ un gran conoscitore di calcio, al di la dei risultati.
La sua filosofia estrema ha portato le sue squadre sulle altalene. Tra grandi gioie e grandi delusioni. Ma chi prende Zeman lo sa, mettendo piede nel suo Luna Park si finisce per salire sulle montagne russe.