Champions League, edizione 2009-10, Arsenal- Porto 5-0. A molti (praticamente tutti) questa partita non dirà nulla, ma rappresenta una data importante nella storia recente dell’Arsenal. Il match di ritorno degli Ottavi di finale di Champions League 2009/10 vinto largamente dai gunners è infatti l’ultima volta in cui il club di Londra ha superato lo scoglio degli Ottavi entrando così nelle migliori otto d’Europa. Nelle successive sette stagioni l’Arsenal si è sempre fermato alla prima fase ad eliminazione diretta del massimo torneo continentale per club e dopo l’umiliante 5-1 di pochi giorni fa subìto in casa del Bayern Monaco, si appresta a salutare l’Europa a Marzo per l’ottavo anno di fila. Un filotto a dir poco lusinghiero per un club di grande tradizione come l’Arsenal che però in Europa e non solo, sta facendo una fatica immensa a imporsi ai massimi livelli, nonostante investimenti importanti.
BILANCIO NEGATIVO- Dicevamo di investimenti importanti. Possiamo tranquillamente dire che i risultati raggiunti dall’Arsenal dal 2009 sono a dir poco deludenti e non hanno rispecchiato al meglio gli investimenti fatti. Dal 2009 i gunners hanno speso sul mercato 466 milioni di euro, incassandone nello stesso periodo 254. Facendo la differenza tra i due fattori viene fuori che il club londinese ha tirato fuori di tasca propria bene 212 milioni di euro per non portare a casa praticamente nulla e anzi accumulare fallimenti a profusione. In questo lasso di tempo l’Arsenal ha portato a casa due FA Cup, che in Inghilterra è un trofeo prestigiosissimo e di grande tradizione, ma non da un ritorno economico e di visibilità tale da poterne giustificare un investimento di questa portata. Oltre alle due coppe nazionali l’Arsenal in campionato ha raggiunto massimo un secondo posto, tra l’altro al fotofinish dietro alla favola Leicester senza mai riuscirsi a giocare veramente il titolo fino all’ultima stagione. Analizzando questi anni possiamo vedere che fino alla stagione 2012-13 l’austerity obbligata dalle spese per a costruzione dell’Emirates l’aveva fatta da padrone limitando notevolmente le spese. Da quell’anno in poi però, grazie ai ricavi del nuovo stadio e di investimenti ingenti, la forza sul mercato dell’Arsenal è notevolmente cambiata chiudendo sempre con un saldo negativo le campagne acquisti. Addirittura nel 2014 i gunners si svenano comprando Alexis Sanchez dal Barcellona per ben 48 milioni di euro e chiudendo con un disavanzo di ben 91,2 milioni di euro tra acquisti e cessioni. Anche nell’ultimo calciomercato l’Arsenal ha chiuso con un saldo notevolmente negativo di addirittura 102 milioni di euro. Dati che parlano chiaramente di investimenti che avrebbero “meritato” altre ricompense che però non sono mai arrivate.
PERCHE’– Dati alla mano sembra veramente assurdo che l’Arsenal non sia mai riuscito a dire la sua in nessuna competizione negli ultimi 8 anni. Sono cambiati tanti giocatori, è stato fatto il nuovo stadio, tante altre cose (come lo sponsor tecnico) sono state modificate. L’unica costante in tutto questo è stata rappresentata sempre da un solo uomo Arséne Wenger, il manager dell’Arsenal. Wenger è al comando dei londinesi dal 1996 ed è stato uno de principali artefici e protagonisti dell’Arsenal degli invincibili che vinse la sua ultima Premier League nella stagione 2003-04. Da lì in poi l’Arsenal ha sfiorato una Champions nel 2006, perdendo contro il Barcellona a Parigi, ma poi non è più riuscito ad imporsi ad alti livelli. Forse il ciclo ventennale del tecnico francese a Londra è veramente terminato, perché il suo modello di calcio non riesce più ad essere vincente ed anzi manda letteralmente in fumo gli investimenti milionari che il club fa praticamente ogni anno. Si potrebbero poi valutare gli acquisti come quelli di Xhaka e Mustafi costati insieme quasi 100 milioni di euro e che non rappresentano di certo dei top player che possono cambiare le sorti dei gunners. Forse qualcosa si è definitivamente rotto tra Wenger e il mondo Arsenal: già l’anno scorso c’erano state delle avvisaglie quando il tecnico fu pesantemente contestato dal pubblico durante un match casalingo e adesso che si sta prospettando un’altra stagione avara di successi di un certo livello forse le strade di Wenger e dell’Arsenal si potrebbero dividere definitivamente.
Chiudiamo con una domanda: alla luce di quanto detto, quanto sarebbe durato Wenger in Italia?