Un volume a fumetti, destinato ai bambini, per raccontare la storia dell’Alessandria calcio – che attualmente milia in Lega Pro, dal 1912 (l’anno di fondazione) fino ai giorni nostri. Perché i tifosi di domani si “coltivano” stimolando la fantasia e la voglia di conoscere dei piccoli supporters di oggi. È questo lo spirito con il quale il “Museo Grigio”, con il patrocinio della società piemontese, ha pubblicato il volume “Viva i Grigi” (un centinaio di pagine, costo 10 euro), i cui proventi saranno interamente devoluti a realtà dedite alla cura di bimbi gravemente ammalati. I testi del libro sono di Marcello Marcellini, le illustrazioni di Carlo Dossola, la grafica è curata da Mauro Risciglione, mentre la prefazione è del radiocronista Rai Emanuele Dotto, grande tifoso dell’Alessandria.
“La vostra età è quella dei sogni e della spensieratezza. È giusto che sia così. Conoscerete la vita dei giocatori dei Grigi: alcuni sono stati tra i più grandi campioni del calcio, come Giuanin Ferrari. Saprete che ci sono stati grandi delusioni e grandi trionfi, i cori, gli applausi, i pomodori (non certo per condire gli spaghetti)”. Così l’introduzione di un volume, destinato in particolar modo ai più piccoli, il cui obiettivo è – prima di tutto – quello di “girare” nelle scuole. Spiega Emanuele Bellingeri, responsabile di Museo Grigio: “Grazie ai nostri nonni e padri noi, da bambini, abbiamo incominciato ad avere una grande simpatia per i Grigi. Quella che c’è in questo libro è nient’altro che una lunga storia, tutta vera, che adesso noi, come genitori, vogliamo tramandare ai nostri figli”. Stiamo parlando di una profonda fede calcistica, dunque, che si vuole portare avanti (anche) attraverso una lettura come questa, delicata e spensierata, ma ricca di spunti di riflessione.
Rivolgendosi ai piccoli lettori, i curatori del piano editoriale di “Viva i Grigi”, Mario Bocchio e Sergio Giovanelli sottolineano: “Sicuramente sarete sorpresi da quel calcio con i giocatori che avevano scarponcini al posto delle scarpe, i palloni erano tutti marroni e ci si rivolgeva all’allenatore George Smith chiamandolo per la prima volta mister, proprio perché era inglese”. Conoscenza e passione che vanno di pari passo, appunto, così come lo sport e la scuola, e far conoscere la storia dei “Grigi” a fumetti è un’ottima iniziativa per veicolare il messaggio che alla base di ogni successo, sia come studenti sia come calciatori, devono esserci disciplina e impegno. Senza dimenticare il sano divertimento, una sorta di “abitudine” da coltivare. Riprende Marcellini: “Il lavoro di taglio c’è stato nelle fasi iniziali, ma avevo chiaro fin da subito cosa mi andava e cosa non mi andava di raccontare della vita del club. Con Dossola abbiamo voluto rispondere a una domanda usuale – ovvero: ‘Ma cosa ci trovate nell’Alessandria, che gioca nella terza serie del calcio italiano?’ – puntando su un linguaggio finora poco utilizzato nel calcio. Quello del fumetto”.