I Videogame sono gioco d’azzardo che crea dipendenza?

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I Videogame sono gioco d’azzardo che crea dipendenza?

Ora è gioco d’azzardo giocare anche a Fifa 20. Due legali francesi spiegano il perché e fanno causa.

Secondo Morand-Lahouazi e Victor Zagury la EA avrebbe creato un sistema che porta utenti, anche molto giovani, a sperperare denaro in modo incontrollato per ottenere i giocatori migliori nel famosissimo gioco Fifa 20.

La modalità Fut (Fifa Ultimate Team) dove è possibile scalare le classifiche mondiali creando la propria squadra dei sogni, dovrebbe essere classificata, secondo i due avvocati, come gioco d’azzardo.

La causa ruota intorno al fatto che i giocatori possono spendere soldi reali sui vari pacchetti di carte e sono incentivati a continuare a comprare nella speranza che la casualità regali un giocatore molto forte per la propria squadra.

Quando un cliente si è rivolto a loro dicendo di aver speso più di 600 euro senza essere mai riuscito ad ottenere uno dei tanto agognati top player i due legali si sono messi ad indagare e la loro opinione con cui hanno intentato causa è che: “Gli sviluppatori hanno creato un sistema di gioco illusorio che crea dipendenza, e che l’acquisto di pacchetti è da considerarsi in tutto e per tutto equiparabile a scommettere”.

Altro problema è quello sul controllo dell’età: “Un ragazzino di 11 o 12 anni può giocare a Fut e spendere soldi reali senza restrizioni perché non c’è alcun controllo parentale” – hanno continuato i legali.

Non vi è dubbio che la modalità Fut dia dipendenza, coadiuvata anche dal bombardamento di youtuber/gamer che mostrano in continuazione le loro gesta nel giocare e nello “spacchettare”, ma non c’è assolutamente prova che questo sia fatto appositamente per creare un sistema di assuefazione atto a far spendere il più possibile ai gamers.

Il controllo dell’età in relazione alla possibilità di spendere soldi dovrebbe essere migliorato ma per quanto concerne il resto rimane responsabilità personale il non dover spendere metà stipendio per trovare Cristiano Ronaldo o Messi ad un videogioco. E se si pensa il contrario non è colpa degli sviluppatori di Fifa ma le cause è evidente che vadano ricercate altrove.

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Nato a Roma nel 1990, anno delle notti magiche. Ex giocatore di basket, nonostante gli studi in legge, dopo una lunga parentesi personale negli States, decide di seguire la sua passione per lo sport e per il giornalismo.
Giornalista iscritto all'albo, da quattro anni vice caporedattore di GiocoPulito.it, speaker radiofonico a Tele Radio Stereo e co-conduttore a TeleRoma 56.

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