Stade Velodrome di Marsiglia, ore 21: va in scena Germania-Francia, una sfida che ha tanto il sapore di finale anticipata. Nella seconda semifinale di Euro 2016 ci sarà anche un pezzettino di Italia, visto che ad arbitrare la gara è stato scelto il nostro Nicola Rizzoli; un evento che, tuttavia, renderà impossibile la direzione della finale al fischietto di Mirandola.
Una delle grandi classiche del calcio europeo giunge al culmine dell’ormai famigerata e terribile parte destra del tabellone di questa competizione, all’interno della quale erano presenti praticamente tutti i top team, dalla Spagna all’Italia passando per l’Inghilterra e, appunto, le due semifinaliste che si sfideranno questa sera.
Germania e Francia si sono confrontate 27 volte ed il bilancio recita: 9 vittorie dei tedeschi, 12 dei francesi, 6 pareggi. Un dato che potrebbe rendere ottimisti i tifosi transalpini, se non fosse che la maggior parte delle vittorie dei ‘galletti’ è giunta in partite amichevoli ed i teutonici rappresentano una vera e propria bestia nera per gli avversari in partite riguardanti tornei FIFA.
Nelle ultime tre occasioni, tutte durante i Mondiali, in cui le due selezioni si sono trovate di fronte, infatti, ad avere la meglio è sempre stata la Germania (leggi qui). Per trovare una vittoria francese, invece, bisogna tornare indietro addirittura fino al 1958, quando i transalpini di Fontaine e Kopa si imposero sugli avversari con il risultato di 6-3 nella ‘finalina’ per il terzo posto della Coppa del Mondo. Basterà il sostegno del pubblico di casa per esorcizzare il demone tedesco? Lo scopriremo solo vivendo.
Le squadre si sono affrontate, invece, per l’ultima volta in amichevole allo Stade de France il 13 novembre 2015, in una serata funestata dai tragici eventi di Saint-Denis e Parigi. I padroni di casa hanno vinto 2-0 con gol di Olivier Giroud e André-Pierre Gignac.
Giunta alla manifestazione francese con i crismi della grande favorita, se non altro per il fatto di detenere il titolo di Campione del Mondo in carica, la Germania di Joachim Loew, tuttavia, ha sin qui brillato soltanto a tratti. L’esordio ad Euro 2016 contro l’Ucraina, ad esempio, lasciò più di qualche perplessità, con una squadra salvata dallo stratosferico Neuer in più di un’occasione ed in grado di chiudere il match soltanto al novantesimo inoltrato. Nelle due successive partite del girone, poi, sono arrivati uno scialbo pareggio (contro la Polonia di Lewandowski) ed una striminzita vittoria per 1-0 contro la matricola Irlanda del Nord (al termine, comunque, di una gara stradominata e con tante occasioni da gol). Il match più convincente dei ragazzi di Loew è stato, senza dubbio, quello degli Ottavi di Finale contro la Slovacchia: un secco 3-0 firmato da Boateng, Gomez e Draxler. Nei Quarti, poi, la sfida all’Italia, con Antonio Conte in grado di ingarbugliare la partita ai Campioni del Mondo nonostante una squadra incerottata e stanca dopo l’impresa realizzata contro la Spagna. Alti e bassi insomma; la qualità a disposizione di Loew in ogni reparto, però, sembra veramente inarrivabile per qualunque altra selezione di questo Europeo.
Dall’altra parte, una Francia ancor meno convincente dal punto di vista del gioco. Nonostante le diverse stelle presenti nella rosa dell’ex juventino Deschamps, infatti, i transalpini sono sembrati straripanti soltanto in occasione dei Quarti di Finali contro la sorprendente Islanda; un test, peraltro, non del tutto attendibile, dal momento che i vichinghi giungevano all’appuntamento con un giorno di riposo in meno e dopo una partita sfiancante contro l’Inghilterra di Hodgson che aveva portato via grosse energie sia fisiche che nervose. Durante la fase a gironi, invece, conclusa ad ogni modo al primo posto con sette punti, la Francia aveva ballato, e non poco, contro avversari tutt’altro che irresistibili come Romania ed Albania; per non parlare della fatica con cui Pogba e compagni hanno superato la grintosa (e poco più) Irlanda di O’Neill agli Ottavi di Finale, un 2-1 in rimonta dopo quarantacinque minuti da incubo.
La sfida, dunque, si preannuncia piuttosto equilibrata, anche in virtù del fatto che la Germania (sulla carta favorita rispetto ai padroni di casa per i valori tecnici a disposizione) dovrà fare a meno di un pezzo da novanta per ogni reparto: Hummels in difesa, per squalifica, Khedira a centrocampo, a causa delle solite noie muscolari, ed il tanto vituperato (almeno dalle nostre parti) Mario Gomez, colpito da un infortunio alla coscia che gli ha fatto concludere anticipatamente Euro 2016. In più, Loew ancora non sa se potrà contare su Bastian Schweinsteiger, anche lui come il compagno di reparto Khedira alle prese con problemi muscolari. Deschamps, invece, può sorridere, visto che riabbraccerà Rami e, soprattutto, il motorino del centrocampo Kantè, che hanno scontato il proprio turno di squalifica in occasione della partita contro l’Islanda, avendo così l’intera rosa a disposizione.
Dal punto di vista tattico, si dovrebbe assistere ad una sfida tra due squadre con moduli piuttosto simili ma filosofie di gioco completamente differenti. Come consuetudine, a partire da quel 2013 in cui Pep Guardiola ha stravolto il calcio tedesco sedendosi sulla panchina del Bayern Monaco, i teutonici punteranno molto sul possesso palla e l’aggressione alta nei confronti degli avversari, portando più uomini possibili nella metà campo opposta già dalla fase di non possesso. Per quanto concerne lo schieramento, diversi sono i nodi da sciogliere per Loew. Il tecnico della provincia di Friburgo, infatti, all’inizio di Euro 2016 aveva progettato la sua Germania senza un vero centravanti di ruolo, con Mario Gotze a fungere da falso nueve per favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Dopo i primi due incontri, tuttavia, l’esperimento è sembrato poco convincente e Loew ha deciso di buttare dentro Mario Gomez, reduce dal titolo di capocannoniere in Turchia e dal campionato vinto con il Besiktas, che ha fornito all’attacco tedesco tutt’altro peso e realizzato due gol in altrettante partite. Gomez, però, come detto, non ci sarà e non ci sono alternative simili in rosa visto che Podolski e Sanè sono entrambi esterni d’attacco piuttosto che numeri nove. Possibile, dunque, il ritorno al centro dell’attacco di Gotze oppure lo spostamento in mezzo all’area di rigore dell’esterno Thomas Muller, unico attaccante di un certo peso a disposizione di Loew oltre a Gomez.
Sul modulo, invece, nessun dubbio: 4-2-3-1. La difesa a tre sperimentata contro l’Italia, infatti, è stata dettata unicamente dalla volontà di mettersi a specchio con gli avversari, evidentemente temuti ben oltre rispetto a quanto le dichiarazioni di facciata facevano trapelare in casa Germania.
Dall’altra parte, Deschamps fino ad ora ha utilizzato due moduli ad Euro 2016: 4-2-3-1 e 4-3-3. Il primo, tuttavia, soltanto in casi di emergenza (contro l’Albania quando Pogba e Griezmann vennero fatti fuori per ‘punizione’ e contro l’Islanda per l’assenza di Kantè in mezzo al campo). Probabile, dunque, che la Francia scenda in campo con il 4-3-3, con la robusta cerniera di centrocampo formata dal trio Pogba-Matuidi-Kanté e l’attacco stellare formato dal bomber Giroud, oltre che dai due grandi protagonisti di questo Europeo per i ‘galletti’: Griezmann e Payet, semplicemente irresistibili sin qui. Non è difficile immaginare che i transalpini decidano di aspettare nella propria metà campo gli avversari, per poi puntare a colpire in contropiede con le due frecce appena citate.
L’augurio è che la partita rispetti le attese e possa mostrare grande spettacolo. La certezza, invece, è che chiunque raggiungerà il Portogallo in Finale, il 10 luglio allo Stade de France partirà con i favori del pronostico.