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Auguri Dottore, 43 anni di rivoluzione

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Auguri Dottore, 43 anni di rivoluzione

Spegne oggi 43 candeline Valentino Rossi. A contarle sono tante per uno sportivo, poche invece per lui e chi ancora brama di vederlo sfrecciare in pista, anche se non più su una moto. A questa età, i piloti di motociclismo hanno già svestito i panni da gara per passare magari al commento fuori dalla pista. Il Dottore no. Lui, fino alla scorsa stagione, ha voluto ancora correre, lottare con i ragazzini terribili che sforna il vivaio del motociclismo e allo stesso tempo insegnare ai più giovani cosa vuol dire essere un Campione; di quelli, appunto, con la “C” maiuscola. Conclusa l’edizione della MotoGp, ha deciso che era ora di dire basta e dedicarsi alla sua altra passione, quella delle quattro ruote, che per anni gli ha strizzato l’occhio e che finalmente a partire da quest’anno lo vedrà alla guida dell’Audi nel campionato di Gran Turismo.

Valentino Rossi ha portato nel mondo del motociclismo la rivoluzione: l’ironia, lo scherzo, la cattiva semplicità di un ragazzo qualunque che qualunque non è. Da “RossiFumi” alla bambola gonfiabile, dal dito medio a Biaggi alle sportellate con Gibernau e Marquez; Rossi è tante sfaccettature di uno sport che ancora si riconosce, stando all’epoca moderna, nel suo nome. Il 46 giallo è diventato un marchio riconoscibile in tutto il mondo, anche se ci si dovesse trovare a parlare di tutt’altro quel numero sarebbe immediatamente ricondotto a lui.

43 anni come fossero ancora 18, 20 o 25; segnati però da eventi che ne hanno forgiato un carattere già di per se duro. Nella sua carriera ha demolito motociclisticamente e psicologicamente i suoi avversari, il suo è stato accostato a tutti i piloti che si sono avvicendati nella lotta al titolo. C’è chi ne parla male, chi bene; ma tutti concordano sull’esemplarità del soggetto. Sarebbe inutile elencare tutti i suoi numeri, quasi un’offesa. Tra poco lo rivedremo in pista, in un’altra veste, quella di pilota di Gran Turismo, ennesima sfida che ha accettato con tutto l’entusiasmo possibile.

Rossi si ama, si contempla; lo si disprezza anche. Nulla, però, cancellerà il suo nome inciso e marchiato a suon di derapate sull’asfalto di tutti i circuiti del globo. Auguri Dottore, Valentino Rossi, Campione o semplicemente leggenda.

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