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Un biglietto da 14 sterline per…dormire. Follia materna o scarsa sensibilità dello Stoke City?

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Una tifosa dello Stoke City è rimasta sbalordita dopo essere stata costretta a pagare 14 sterline per portare la sua neonata allo stadio, nonostante quest’ultima non occupasse un posto a sedere diverso da quello della madre.

Aimee Adams ha deciso di portare la piccola Luna, venuta alla luce da appena quattro settimane, al Britannia Stadium per la gara finale della stagione contro il West Ham di Bilic ma è rimasta sorpresa dalla scoperta che avrebbe dovuto pagare un biglietto al prezzo degli Under-11 per la sua bimba.

Proprietaria di un abbonamento casalingo da ben otto anni, Aimee ha messo la figlia in una tracolla allacciata a sé e sborsato il denaro necessario per vedere, poi, i suoi amati Potters rimontare e battere per 2-1 i rivali.

La ragazza ha affermato: “Stanno trattando a pesci in faccia i tifosi del futuro trattandoli come consumatori ben prima che questi possano camminare, parlare o perfino vedere il match”.

Avevo troppa voglia di vedere l’ultima partita del campionato ma non volevo lasciare mia figlia a qualcun altro così ho chiamato la biglietteria in mattinata per sapere se potessi portarla con me”.

Sono rimasta veramente sorpresa nel sentirmi rispondere che io avrei dovuto pagare un biglietto per bambini nonostante Luna non avesse bisogno del proprio posto a sedere”.

Ho provato a spiegare che la piccola sarebbe rimasta nella tracolla attaccata al mio corpo ma non c’è stato nulla da fare: dall’altra parte della cornetta insistevano a dirmi che non avrei potuto far altro che pagare anche per lei“.

“La strategia riguardante i prezzi di vendita dei biglietti della mia squadra mi sembra letteralmente assurda“.

“Un bambino di dieci anni, che può godersi lo spettacolo della partita, deve pagare lo stesso prezzo di un neonato che non ha la minima idea di dove si trovi”.

“A me pare semplicemente follia. Sembra come se il club sia in difficoltà economica e voglia rastrellare più soldi possibili”.

Non posso dire che Luna abbia visto la partita, dal momento che ha solo quattro settimane ed è stata per tutto il corso della sfida appoggiata al mio corpo per dormire“.

Si è destata leggermente quando ci sono stati i gol ma di certo questo non giustifica il pagamento di 14 sterline per una neonata“.

Io penso che questo equivalga a dissuadere i tifosi del futuro che si trovino in una qualche difficoltà per vedere la propria squadra del cuore“.

“Fino a quando non sarà un po’ più grande e potrà capire ciò a cui va ad assistere, non porterò più Luna al Britannia Stadium”.

“Nonostante tutto, continuerò ad abbonarmi per vedere il mio Stoke City: nulla mi fermerà.”

Angela Smith, presidente dello Stoke City Supporters Club, ha detto che si prenderà carico personalmente della faccenda per chiarire il tutto con qualche organo ufficiale del club.

La Smith ha affermato: “Non ho mai sentito nulla del genere. Contatterò presto la società per sentire la loro versione sulla vicenda”.

“Capisco bene i rischi riguardanti la salute e la sicurezza ma non il costo del biglietto.

In merito alla vicenda, un portavoce dello Stoke City ha detto: “Secondo le regole previste all’interno dello stadio per lo svolgimento di una manifestazione sportiva, ogni singolo spettatore deve necessariamente essere possessore di un biglietto poiché tutte le persone all’interno della struttura sono obbligate a rispondere di ciò che fanno“.

Non è necessario da parte nostra offrire prezzi eccezionali per legge; ciò può accadere soltanto tramite un atto di favore del club“.

“Per quanto concerne i biglietti, la fascia di età più bassa prevista dalle nostre norme è quella under 11 e la neonata rientrava in tale categoria di prezzo.

La società chiede ai genitori di valutare in prima persona se sia appropriato o meno portare bambini molto piccoli all’interno dello stadio il giorno di una partita visto il rumore e la folla presente“.

La notizia ha suscitato molto scalpore oltre la Manica. Diversi i commenti da parte degli utenti del Sun, la testata che più di ogni altra si è occupata del fatto, sulla faccenda. La stragrande maggioranza delle persone ha attaccato la madre della piccola Luna, accusandola di incoscienza per aver portato una neonata all’interno dello stadio e di cercare soltanto i famosi ‘quindici minuti di celebrità‘ di warholiana memoria.

FOTO: www.thesun.co.uk

Nato a Roma sul finire degli anni Ottanta, dopo aver conseguito il diploma classico tra gloria (poca) e
insuccessi (molti di più), mi sono iscritto e laureato in Lingue e Letterature Europee e Americane presso la
facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Appassionato, sin dall'età più tenera, di calcio,
adoro raccontare le storie di “pallone”: il processo che sta portando il ‘tifoso’ sempre più a diventare,
invece, ‘cliente’ proprio non fa per me. Nel 2016, ho coronato il sogno di scrivere un libro tutto mio ed è
uscito "Meteore Romaniste”, mentre nel 2019 sono diventato giornalista pubblicista presso l'Ordine del Lazio

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