Il calcio inglese potrebbe dirigersi verso la sua più grande rivoluzione a partire dalla creazione della Premier League nel 1992.
La Football League vuole creare un’altra divisione professionistica e portare a 20 squadre ogni campionato. Il cambiamento avverrebbe dalla stagione 2019-20.
Per l’Inghilterra significherebbe avere 100 club in cinque divisioni, un salto in avanti rispetto ai 92 di oggi. Attualmente, infatti, oltre ai venti team di Premier League, ce ne sono 72, equamente divisi tra Championship, League One e League Two.
La Football League ha affermato che la mossa vuole contrastare l’affollamento dei calendari e rilanciare le finanze delle squadre di ogni divisione.
La Premier League e la Football Association hanno già dato il proprio sostegno alla proposta.
Degli attuali 72 club facenti parte della Football League (l’organismo che si occupa della gestione di Championship, League One e League Two), il 90% deve mostrare il proprio supporto all’idea per far sì che essa vada avanti. Una decisione verrà presa nell’incontro annuale tra i rappresentati delle società del giugno 2017.
“Ci sono benefici evidenti per ogni club“ ha detto il capo esecutivo della Football League Shaun Harvey ai microfoni della BBC Sport.
“Bisogna fare tutti un passo indietro per riflettere e provare a capire cosa sia meglio per il calcio inglese.“
“La speranza è che l’esempio mostrato dai vertici della Football League possa fungere da spinta propulsiva al cambiamento.“
Ad ogni modo, la proposta ha suscitato sentimenti contrastanti tra le società appartenenti alla Football League.
Il patron dell’Accrington Andrew Holt ha affermato che l’idea “non ha alcun valore”, mentre l’ex presidente del Leyton Orient Barry Hearn crede che essa sia “piuttosto valida“.
I presidenti di altri club si sono lamentati di non essere stati messi al corrente del fatto prima che questo venisse annunciato ufficialmente.
Qualcuno, addirittura, è arrivato ad affermare che “lo stravolgimento voluto dalla Football League porterebbe al collasso finanziario delle società“.
Perché cambiare il sistema attualmente presente?
La Football League crede che la mossa aiuterebbe a:
- Assicurare che più gare siano giocate nei weekend e nei giorni festivi;
- Eliminare conflitti nei calendari;
- Aiutare le società della Football League ad avere maggiori introiti;
- Mantenere le finali play-off nell’ultimo weekend stagionale.
Harvey ha detto che la Premier League e la Football Association hanno appoggiato l’idea immediatamente poiché “hanno visto potenziali benefici su base internazionale“.
“Tutto il movimento ha bisogno di unirsi,” ha aggiunto. “Bisogna trovare soluzioni che supportino il calcio inglese per il futuro.”
La Football Association ha detto che il calendario ha bisogno di essere revisionato per il bene di qualunque lega.
“Si tratta di bozze di proposte interessanti e non vediamo l’ora di avviare ulteriori discussioni nei prossimi mesi,” l’aggiunta della federazione.
Mark Lawn, co-proprietario del Bradford City, ritiene invece che il sistema corrente funzioni e non debba essere cambiato.
“Abbiamo questa struttura da anni poiché è risultata perfetta per la maggioranza dei club quindi mi chiedo: perché cambiare?” ha affermato Lawn, il cui team sta prendendo parte ai play-off di League One.
“Ciò che non capisce la Football League è che noi attualmente abbiamo 23 gare casalinghe. Noi abbiamo bisogno dei tifosi. Perdere quattro gare tra le nostre mura vorrebbe dire non avere più altrettanti introiti provenienti dalla biglietteria.”
Il capo esecutivo del Brentford Mark Devlin pensa invece che la Football League dovrebbe essere applaudita per il suo approccio “innovativo e di enorme portata”.
“Queste proposte sono un grande inizio per il modo in cui pensare di contrastare alcuni dei problemi esistenti nella Football League“, ha aggiunto Devlin.
In che modo sarebbe attuata tale rivoluzione?
Innanzitutto, per l’approvazione della proposta c’è bisogno del supporto di 65 società della Football League (90%) nell’assemblea del prossimo anno.
La Football League ha affermato che il proprio board sta offrendo “nessun’altra raccomandazione ai propri membri se non chiedergli una profonda considerazione del progetto“.
La decisione dovrà essere confermata entro Novembre del 2017.
Eventualmente, nella stagione 2018/19 le retrocessioni all’interno della Football League vedrebbero una grossa revisione.
Il modo in cui il sistema promozione/retrocessione funzionerebbe nel 2018/19 deve, comunque, ancora essere determinato.
Il presidente del Rotherham Tony Stewart ha affermato di essere preoccupato che la proposta possa ampliare ancora di più le differenze economiche già sostanziali tra le varie categorie.
“C’è un divario già tra Championship, League One e Two e il gap ha bisogno di essere ridotto non aumentato“. Queste le sue parole.
Da dove proverrebbero le otto squadre in più?
Attualmente, le ultime due squadre in League Two (ultimo campionato professionistico inglese) escono dalla Football League per entrare a far parte della National League (lega calcistica semi-professionistica inglese).
Nella stagione 2018-19, invece, ciò non accadrebbe, ha affermato Harvey.
Sei altri club, in aggiunta alle due squadre che già vengono normalmente promosse dalla National League, si unirebbero alla Football League.
“Il logico modo in cui ‘prelevare’ gli altri club sarebbe allargare le promozioni dalla National League” ha detto Harvey.
“Alcune squadre possono essere già considerate professionistiche e l’estensione degli arrivi in League Two non dovrebbe quindi creare problemi.“
Gli storici club scozzesi del Celtic e dei Rangers (appena promossi e tornati nella massima divisione nazionale dopo il fallimento della società) sono stati per lungo tempo collegati ad un possibile passaggio nella piramide calcistica inglese. Possibile che possano ora entrare a far parte del sistema inglese?
Nel 2009, le società di Premier League rifiutarono la proposta di portare i due club extra nazionali tra loro e oggi Harvey, seppur non abbia escluso a priori il coinvolgimento dei club di Glasgow nel mondo inglese, ha aggiunto che sarebbe un processo complicato.
Un’esclusione, invece, ha riguardato la possibilità della creazione di ‘squadre B’ dei club di Premier League da inserire nelle divisioni inferiori.
In merito, l’ex presidente del Leyton Orient, Hearn, ha detto ai microfoni di Sky Sports UK: “Le ‘squadre B’ della Premier distruggerebbero la Football League. Vorrebbe dire svendersi, neppure vendersi, alla Premier League.”
I club della Football League perderanno entrate?
L’impatto maggiore del cambiamento sarebbe a carico dei club di Football League, che vedrebbero il numero dei loro match ridotti da 46 a 38 per ogni stagione.
Nonostante la perdita derivante da tre match casalinghi in meno da disputare, Harvey ha chiesto ai 72 club appartenenti alla Football League di avere “una visione più ampia del calcio inglese“.
“Ci dobbiamo assicurare che nessuna delle nostre società peggiori la propria situazione finanziaria. I nostri club non devono essere gli unici a farsi carico della situazione. Noi non vogliamo che le società abbiano dei tagli riguardo ai propri conti qualora accettino questa proposta“.
“Crediamo che concentrare le partite soltanto nei weekend nel tempo possa conferire maggiore attenzione anche alle leghe minori ed incrementare lo spettacolo sui campi di gioco.”
Il presidente dell’Accrington Andrew Holt ritiene che la nuova struttura, se approvata, graverebbe in modo eccessivo sulle casse dei club minori; per questo il club del Lancashire voterà no alla proposta.
Holt ha poi aggiunto: “Noi non vogliamo perdere alcuna partita rispetto ad oggi. Ne giocheremmo, anzi, 50 in casa perché abbiamo bisogno di introiti.“
“Se giocassimo venti volte all’anno difficilmente potremmo permetterci di mandare avanti uno stadio. Non vedo alcuna logica nella proposta che ci hanno sottoposto. Non avranno il mio supporto. C’è bisogno che vengano fuori idee decisamente migliori, magari facendoci giocare di più, non certo di meno, visto che abbiamo bisogno di maggiori entrate.“
“Club piccoli come il nostro hanno bisogno di soldi e di costruire, non di distruggere e ridurre.”
E i tifosi come la prenderanno?
I lunghi viaggi infrasettimanali per tutto il paese a carico dei tifosi andrebbero ‘in buona parte’ a sparire, ha detto Harvey.
“Anche se c’è un gran gruppo di tenaci sostenitori che è ben felice di viaggiare in lungo ed in largo per il paese, io penso che meno gare renderebbero il sabato allo stadio ancor più speciale ed importante.”
“Sarà interessante vedere come recepiranno tale decisione i fan. Spero il responso possa essere positivo.”
La Football Supporters’ Federation, un’organizzazione democratica rappresentante i diritti dei fan in Inghilterra e Galles, ha affermato che consulterà il parere dei tifosi di tutte le leghe.
“In questo dibattito la voce dei fan deve essere assolutamente ascoltata”, il sonoro grido di un portavoce del gruppo.
FOTO: www.theguardian.com