Il calcio? Ormai è roba da vecchi. Fate largo al walking football, signore e signori. La traduzione letterale in italiano parla di ‘calcio camminato’. Ma di cosa si tratta davvero?
Partiamo, innanzitutto da alcuni dati: attualmente, nel Regno Unito i club di walking football registrati ufficialmente sono arrivati a superare quota 800, con un incremento del 100% rispetto a quelli presenti soltanto un anno fa.
Così tanta popolarità, ha costretto la FA a studiare alcune regole da inserire nel regolamento di questo gioco divenuto ormai di grande successo in terra d’Albione.
Che cos’è il ‘walking football’?
In essence, potremmo dire che il calcio senza corsa assomiglia molto di più al calcio a 5 che non al calcio a 11. In principio, fu inventato per spingere gli over 50 ad effettuare maggiore esercizio fisico e restare meno isolati. Oggi, però, migliaia di anziani (ed anche signore) hanno scoperto il piacere di giocare a calcio in un mood più tranquillo e meno frenetico del classico sport praticato sul rettangolo verde. Quest’anno, il torneo nazionale di walking football in Inghilterra ha dato la possibilità di scendere in campo anche agli over 60; ci sarà, addirittura, qualche volenteroso ottantenne.
La storia di questo sport
Il walking football fu sperimentato per la prima volta nel 2011 dal Chesterfield FC Community Trust (oggi denominato Chesterfield Senior Spireites FC), ma è stato nel 2014, grazie al passaggio sulla Barclays TV, che il calcio camminato ha iniziato ad interessare le masse. Steve Rich, allora 52enne, ex calciatore, costretto a ritirarsi ben presto dall’attività agonistica per un incidente automobilistico a soli vent’anni, vide lo spot televisivo ed ebbe la grande intuizione di creare un sito dedicato a tale sport in modo da mettere in contatto tutti i club di walking football presenti nel Regno Unito. Da allora, Rich è stato letteralmente subissato di richieste da parte di anziani signori in cerca di squadra; ma il successo non si è arrestato. E’ così che il Manchester City ha deciso di essere il primo club di Premier League a lanciare una squadra di walking football, seguito a ruota dagli scozzesi dei Glasgow Rangers.
Le regole
Ci sono circa 52 regole sul sito ufficiale del walking football; tuttavia, quella considerate basilare per poter praticare questo sport riguarda il fatto che almeno un piede debba sempre rimanere in contatto con il terreno di gioco. Nonostante ciò, durante un match spesso accade che gli atleti, presi dalla foga del momento incorrano in questo ‘fallo’. La penalità? Una punizione per la squadra avversaria, che può così riavviare la propria azione.
Le dispute sul regolamento
C’è da dire che ci sono davvero molti dibattiti in merito alle regole di questo sport. Alcuni club asseriscono che la palla non dovrebbe essere lanciata oltre l’altezza della testa dei calciatori mentre altri pretendono di non avere limiti. Sulle punizioni, poi, altre dispute: dovrebbero essere dirette o indirette? Ed i passaggi indietro verso il proprio portiere? Leciti o no? La palla, infine: qualcuno vorrebbe ci fossero solo tre tocchi da parte dell’atleta prima di cedere la sfera mentre per altri il problema non sussiste. Ecco perché l’intervento della FA si è reso necessario.
I top player del Walking Football
Tanti professionisti hanno sposato la causa del Walking Football, da Harry Kane a Geoff Hurst passando per il calciatore più prolifico nella storia della Premier League, Alan Shearer, e Fabrice Muamba, colui che soffrì di un arresto cardiaco durante una sfida di FA Cup game nel 2012 e ‘morì’ per 78 minuti prima di tornare in condizioni normali.
Rich, nel frattempo, non si pone limiti ed ha affermato che la Coppa del Mondo di calcio camminato può vedere la luce già entro cinque anni.