A tu per tu con Igor Protti, lo Zar del Goal
Abbiamo intervistato Igor Protti, bomber che ha militato in diverse squadre quali Rimini, Livorno, Virescit Bergamo, Messina, Bari, Lazio, Napoli, Reggiana. Ha vinto per 3 volte il titolo di capocannoniere (una volta in Serie C e una in B con il Livorno e in serie A con il Bari), unico insieme A Dario Hubner. Detiene inoltre il record di essere stato fino ad ora l’unico capocannoniere in Serie A a vincere il prestigioso riconoscimento con una squadra retrocessa (il Bari ndr) e questo a testimonianza delle sue impressionanti doti tecniche e realizzative. Ecco cosa ci ha detto.
Come ti sei avvicinato al calcio?
Fin da piccolo il calcio è sempre stato la mia grande passione e la prima volta che mi regalarono un pallone lo portai nel letto con me. Fin da piccolo andai a vedere le partite del Rimini con mio padre e all’età di 8 anni giocai nella squadra Gladiatori e fu la mia prima esperienza prima di passare alle giovanili del Rimini.
Tra le tue diverse esperienze calcistiche sicuramente quella di Livorno è stata importante per la tua carriera e formavi una coppia-gol da urlo con Cristiano Lucarelli. Sei ancora in rapporti con lui?
Livorno è stata importante per me e in due periodi ho avuto la possibilità di giocarci, il primo periodo nel 1985-88 quando avevo 18 anni e poi il secondo periodo quando tornai nel 1999 fino al 2005 con la fantastica cavalcata dalla C alla A. Con Cristiano (Lucarelli) il rapporto é ancora ottimo come quando giocavamo e insieme realizzammo 53 gol in due in un campionato (Stagione 2003-04 in Serie B) e nonostante i miei 37 anni giocai tutte le partite.
Quale é stato il momento più bello e meno bello della tua splendida carriera?
Momenti belli ce ne sono stati tanti e preferisco non sceglierne uno in particolare, mentre per i momenti brutti ci fu la morte di mio padre nel 1993 e tre mesi dopo ebbi un grave infortunio al ginocchio con la rottura del crociato. Fu un momento difficile ma con tutta la mia forza ho reagito.
Tornassi indietro rifaresti tutte le scelte o cambieresti qualcosa?
Tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto poiché ho avuto tante belle soddisfazioni, oltre ai momenti difficili in cui mi sono rialzato. Il calcio é come la vita, ci son momenti belli e brutti ma fa tutto parte del percorso lavorativo e di vita.
Detieni importanti successi a livello personale avendo vinto la classifica dei cannonieri di Serie C, B e A e sei partito dalle serie inferiori come altri tuoi importanti colleghi quali Toni, Riganò facendo la gavetta e nel calcio attuale spesso molti calciatori si “bruciano” partendo da una categoria superiore. Pensi che i giovani calciatori di oggi debbano fare la gavetta come avete fatto voi nella vostra epoca o che essendo un’altra epoca calcistica è impossibile fare quel percorso?
Sono convinto che la gavetta sia importante anche per non montarsi la testa. Io iniziai dalla Serie C per poi andare in Serie A e poi dalla Serie A sono ripartito nuovamente dalla C per concludere la mia carriera nella massima serie. In qualsiasi squadra ho militato ho dato tutto me stesso per tifosi, compagni, società. Oggi purtroppo bastano poche partite per avere contratti importanti e penso che questo non aiuti la crescita dei ragazzi che hanno tutto e subito e quando giocavo io per essere considerato calciatore e avere determinati contratti si dovevano fare diversi campionati di livello.
Nel campionato di Serie A di quest’anno c’è un attaccante in cui ti rivedi?
Un giornalista di Bari mi disse che guardando Lautaro Martinez rivedeva me. E un po’ per le caratteristiche tecniche, per il ruolo, per la numero 10 che ci accomuna, mi rivedo in lui.
In ultimo, vista la tua passione per il calcio tra 10 anni dove ti vedi? Nel mondo calcistico oppure al di fuori da questo mondo cambiando totalmente stile di vita?
Intanto speriamo di esserci (ride ndr). Il calcio é la mia passione anche se quello attuale ha diverse cose da cambiare. Se continuerò ad essere nel mondo del calcio sarò felicissimo altrimenti mi dedicherò ad altro perché la vita é fatta di tante altre cose e continuerò a seguire il calcio da tifoso.