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A tu per tu con Igor Cassina, il ginnasta venuto dallo spazio

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A tu per tu con Igor Cassina, il ginnasta venuto dallo spazio

Con mille imprevisti e diecimila difficoltà siamo arrivati alla partenza di questa trentaduesima edizione dei Giochi Olimpici, un rebus che scopriremo solo vivendo quello che accadrà giorno per giorno a Tokyo. La speranza è che si parli di medaglie e di sana competizione, le uniche notizie delle quali vorremmo sentire parlare pur con la paura che aleggia nell’aria legata ad un virus maledetto che non smette mai di mutare e farci tremare. La spedizione azzurra è pronta a dire la sua, gli alfieri Jessica Rossi ed Elia Viviani sono pronti a sfilare in uno stadio deserto in un’atmosfera surreale senza pubblico che francamente non avremmo pensato di dover  vivere.

La ginnastica azzurra si affida a Vanessa Ferrari e Marco Lodadio per tornare a competere per un podio che è sfuggito a Rio, dopo l’età dell’oro degli anelli targata Yuri Chechi e quella della sbarra in cui Igor Cassina nel 2004 era riuscito a regalare all’Italia il primo storico oro di specialità a cinque cerchi ad Atene. Un oro indimenticabile quello del quarantaquattrenne di Seregno che, dopo una breve esperienza nel judo, comincia a nove anni il suo apprendistato nel mondo della ginnastica sotto la guida di Franco Giorgetti cominciando da giovanissimo a far parlare di sé a suon di record e risultati. A quattordici anni è campione italiano di categoria e tre anni dopo nel 1994 a diciassette anni sarà il primo juniores a trionfare negli assoluti senior, vittoria che aprirà la strada alla sua straordinaria ed inesorabile ascesa. A cavallo del terzo millennio, dopo le partecipazioni formative ai mondiali di Tianjin 1999 e alle Olimpiadi di Sidney 2000, Igor comincerà a fare sul serio inanellando tra il 2001 e il 2003 un quarto posto ai mondiali di Gand, un bronzo Europeo a Patrasso 2002 e l’anno successivo un argento mondiale ad Anaheim che lo proietterà ad Atene con le carte in regola per entrare nella storia. Nel frattempo il nostro si è praticamente inventato una nuova figura, evolvendo il Kovacs teso con avvitamento a trecentosessanta gradi sull’asse longitudinale, riconosciuto dal 2002 dalla Federazione Internazionale come Movimento Cassina, che sarà puntualmente riproposto nella magica notte ateniese del 23 agosto 2004, un esercizio perfetto premiato con un meritatissimo oro e medaglia numero 500 degli olimpici azzurri. Igor brilla nell’Olimpo degli eletti tra le stelle della ginnastica mondiale, a questo exploit senza precedenti seguiranno, l’anno successivo, l’argento europeo di Debrecen e la Coppa del Mondo assoluta di specialità a Parigi, raggiunta anche nel 2007 oltre ad un altro bronzo continentale ad Amsterdam, ottimo viatico per inseguire uno storico bis in vista di Pechino 2008. Nella sua ultima Olimpiade dovrà accontentarsi, dopo una tiratissima finale, di una medaglia di legno dopo un ottimo inizio e un errore di impugnatura decisivo nella fase finale del suo esercizio, un bronzo perso per soli due decimi e una delusione che sarà compensata dal suo ultimo acuto con un bronzo nel mondiale di Londra 2009, ennesima perla, raggiunta a trentadue anni, di un atleta che ha avuto il merito di traghettare la ginnastica italiana ad un livello altissimo e ad oggi ineguagliato.

Il suo talento agonistico va di pari passo con la sua crescita individuale, nel 2010 si laurea col massimo dei voti in Scienze Motorie e dello Sport a Milano, aprendo una nuova fase della sua vita che  si svilupperà in direzioni contigue al suo percorso agonistico che si chiuderà a marzo 2011 con la sua ultima partecipazione agli assoluti di Bari. Il suo percorso di formazione si delineerà compiutamente nel 2016, una svolta professionale che lo ha portato a diventare coach del benessere, attività tesa ad aiutare le persone a prendersi cura di loro stesse seguendo uno stile di vita sano con l’obiettivo di migliorare la propria autostima e superare le situazioni di stress, una sorta di mental coach a trecentosessanta gradi che agisce sulla consapevolezza delle proprie potenzialità. L’anno successivo Igor ha raccolto il suo amore e la sua passione per la ginnastica pubblicando la sua biografia Igor Cassina. Il ginnasta venuto dallo spazio, in cui racconta a cuore aperto, con l’ausilio di Ilaria Leccardi, i suoi step di crescita e le sue esperienze umane e professionali che lo hanno portato a inseguire e realizzare i suoi sogni, un contributo importante per rivivere la parabola di un atleta generoso, ricco di talento, innamorato della sua disciplina a cui ha dedicato tutto se stesso mettendosi in discussione giorno dopo giorno per cercare di alzare sempre più su la sua asticella personale. Abbiamo avuto l’onore e il piacere di incontrare il Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, con tanto di Collare d’oro al merito sportivo, prima della sua partenza per Tokyo per condividere alcune riflessioni sul difficile momento attuale che anche il mondo dello sport sta vivendo e per ripercorrere i momenti salienti della sua straordinaria carriera.

Igor buongiorno, sei in partenza per Tokyo. Atmosfera tesa e complicata, che Olimpiadi saranno a tuo avviso?

Questo ultimo anno e mezzo non è stato semplice da gestire per gli atleti, sarà un Olimpiade anomala per alcuni aspetti, comunque i nostri Azzurri vivranno sempre la gara più importante con l’entusiasmo e l’emozione di realizzare quel sogno che si custodisce da tanti anni.

 Arriviamo a Tokyo dopo quasi un anno e mezzo di stop. I professionisti sono andati in qualche modo avanti, ma il movimento di base è stato fermo per molto tempo. Danni nel medio e lungo periodo? Da dove bisogna ripartire a tuo avviso?

Passione, Lealtà, Rispetto, Sana Fatica, Disciplina sono alcuni dei valori che lo Sport insegna e su queste fondamenta si riparte per vivere al meglio il presente con la visione di trarre un profondo insegnamento da questo particolare momento storico.

I tuoi inizi, breve parentesi nel judo e poi amore a prima vista della ginnastica? Come hai iniziato, chi devi ringraziare e quando hai capito di poter arrivare così in alto?

I miei genitori, Papà Carlo, Mamma Tiziana e mia sorella Mara sono le persone alla quale sono estremamente grato per quanto hanno fatto, soprattutto hanno creduto da subito nell’ autentica passione che provavo verso la Ginnastica Artistica, cosa che pochi mi hanno attribuito nei primi anni visto le mie difficoltà di carattere fisico, fondamentale è stato il loro atteggiamento nel farmi vivere questo sogno che nutrivo mostrandomi concretamente che per loro sarebbe solo stata questione di tempo.

Dalle giovanili si era già capito che eri un predestinato, per arrivare ai vertici qual è il salto di qualità che un atleta deve fare? Cosa differenzia un buon ginnasta da un ginnasta vincente? Aspetto fisico e mentale determinanti in che modo?

Servono tante abilità da sviluppare, la pratica e l’ allenamento rendono maestri in tutti i campi, di fatto sono convinto che la testa sia la parte più importante che un atleta debba allenare, personalmente ritengo che il vero Campione sia colui che non solo raggiunge un risultato ma che lo abbia fatto con un percorso etico che trasferisca principi di umiltà e di sano esempio per i giovani.

L’indimenticabile Oro di Atene, venivi da ottimi piazzamenti europei e mondiali, ma cos’ha di speciale un oro olimpico? Che atmosfera ha questa rassegna rispetto alle altre kermesse internazionali?

L’ oro è un coronamento di una vita dedicata alla pratica e all’allenamento, il famoso concetto di riuscire a vincere e trionfare in quella gara che ha un fascino così imponente per tanti fattori, solo pronunciare Olimpiadi genera emozione e potersi giocare questa opportunità una volta ogni “4 anni “ è di suo affascinante e coinvolgente.

Il movimento Cassina? Che cos’è e come è nato? Prova a descriverlo anche a chi non è competente in materia.

Il Movimento Cassina è di fatto nato a tavolino quando avevo 13 anni, grazie all’aiuto dei miei allenatori che ringrazio (Maurizio Allievi e Franco Giorgetti )sono stato visionario nel pensare di realizzare qualcosa che mai nessuno aveva pensato di poter fare e neanche immaginare, una doppia evoluzione rispetto a un elemento che veniva già eseguito. Il Movimento Cassina consiste nell’eseguire un doppio salto mortale con le gambe tese e con l’ aggiunta di 1 avvitamento sull’asse longitudinale, il tutto sopra la sbarra e riprenderla dopo aver eseguito il salto.

La ginnastica azzurra, com’è lo stato dell’arte attuale? Tu e Jury l’avete portata alla ribalta, ad oggi come procede il ricambio generazionale? Cos’è che manca e che andrebbe fatto per migliorare la competitività degli azzurri? 

Lo stato attuale della ginnastica artistica femminile è molto buono sia a livello di squadra che individuale con alte possibilità di raggiungere il podio, nella maschile abbiamo un favorito alla medaglia del colore più nobile, Lodadio con gli anelli si è già conquistato agli ultimi mondiali la medaglia d’argento. Nel concorso generale presentiamo Edalli che ha la possibilità di entrare nei top 10. Sarà un’Olimpiade che darà soddisfazione ai nostri colori, sono ottimista e fiducioso.

Dal 2016 hai intrapreso con la tua compagna una nuova attività orientata al benessere e alla cura e il miglioramento di sè stessi. In che cosa consiste nello specifico? 

Insieme alla mia compagna Valentina abbiamo progettato una realtà che si occupa di benessere a 360 gradi basato su un sano stile di vita attivo dove le buone abitudini vestono l’esigenza della persona portandole da uno stato attuale ad uno stato desiderato come avere più energia, migliorare lo stato di benessere generale, perdita di peso, aumento di massa magra e performance sportive. Inoltre questo nobile progetto dà l’opportunità a persone che stanno cercando lo strumento per potersi riscattare o chi vuole ampliare i suoi redditi venendo guidati passo a passo fino al raggiungimento del proprio obiettivo. 

Il tuo bellissimo libro, a chi è rivolto e cosa hai inteso comunicarci? Chi è il ginnasta venuto dallo spazio?

Il ginnasta venuto dallo spazio che si racconta nel libro è un ragazzo che sin da piccolino ha creduto nei suoi sogni e si è imbattuto difficoltà dopo difficoltà nel costruirsi fisicamente e mentalmente supportato indubbiamente da un team molto vicino, papà Carlo, mamma Tiziana e la mitica sostenitrice sorella Mara. Il libro è rivolto a chiunque e a qualsiasi età perché racchiude una condivisione di un percorso di vita svelando quanto sia importante il viaggio più della destinazione.

Un messaggio di speranza per chiudere. Ai giovani che sono stati fermi in questo periodo di isolamento forzato, cosa senti di dire? Da laureato in scienze motorie quanto è importante riprendere a fare sport in generale? Abbandoniamo smartphone e social e riprendiamoci i nostri spazi da dedicare all’attività fisica?

Il periodo che abbiamo vissuto tutti può aver generato dello sconforto a molti ragazzi e inviterei nel riflettere che è proprio in questi momenti che bisogna tenere duro e credere nei propri sogni consapevoli che dopo la tempesta torna il sereno e noi siamo più forti di prima. Fare attività fisica fa innanzitutto bene alla salute, poi l’aspetto sociale e altrettanto importante perché fare sport vuol anche dire condividere che in questa fase di isolamento è l’aspetto più importante da cui ricominciare.

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