T•SPACE, la nuova frontiera delle “spedizioni” made in Calabria

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T•SPACE è una community di viaggiatori alla continua scoperta dell’identità culturale e naturalistica dei territori con cui si interfaccia, attraverso esperienze incentrate sul senso condiviso di una meta guardando al viaggio come pratica sociale di rapporto con i luoghi.

In opposizione alle deturpazioni e agli inevitabili sprechi di un turismo massificato, si promuove un’etica turistica che rispetti ed esalti le specificità delle singole località, costruendo attorno ad esse itinerari ed attività in linea col concetto di wild life. Le scelte di spostarsi in gruppi ridotti, di dormire in tenda o in alloggi green, promuovendo l’ospitalità diffusa, di preparare i pasti in assetto da campeggio, utilizzando prodotti a km 0, manifestano l’ambizione di diffondere la cultura slow e le nuove best practice Sdgs. L’obiettivo è quello di creare una rete capillare di relazioni multiculturali attraverso la promozione della community e di punti T•SPACE in Europa.

Abbiamo avuto l’occasione di intervistare Alessandro Madia, uno dei membri fondatori.

Ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva.

Ciao Alessandro, come e quando nasce T•SPACE?

L’idea è stata concepita in Messico durante “spedizioni” di ricerca universitaria sulle problematiche socio-territoriali delle destinazioni turistiche dello Yucatan. Ecco che nasce l’idea di unire il viaggio alla ricerca in ambito turistico. Il progetto é stato successivamente perfezionato e sistematizzato in Portogallo, sotto la supervisione di Joana Alegria Quintela, docente di innovazione e sviluppo di prodotti turistici all’Universidade Portugalense. Infine la realizzazione nella sua forma definitiva ha avuto luogo in seno al Contamination Lab Unicalab, un percorso formativo per progetti di impresa innovativi. E’ durante questi mesi che si è formato il nostro team i cui membri sono Pierluigi Ranieri, Marzia De Maria, Daniele Trimboli, Daria Arena, Salvatore Avolicio, Giuseppe Pio Talerico.

Con T•SPACE coloro che vogliono avventurarsi nella natura e fare escursionismo possono scoprire nuovi posti. In tal senso si rivolge soltanto ai più giovani o non ci sono limiti di età?

Il target a cui si rivolge T•SPACE sono i giovani di fatto e i giovani dentro. La capacità di adattamento e l’abilità di non prendersi troppo sul serio sono requisiti essenziali.

T•SPACE è sinonimo di libertà, contatto con la natura. Puoi descriverci come avviene la scelta di una “spedizione” su luogo, modalità, organizzazione?  

L’idea di ciascuna spedizione ha una lunga gestazione: dall’interazione con le comunità locali allo studio della geomorfologia dei vari luoghi. Il piú delle volte siamo noi ad aprire i sentieri facendoci strada fino ad arrivare alla destinazione predefinita attraverso escursioni esplorative.

Restando sulla “spedizione” quali luoghi generalmente frequentate?

T•SPACE non è ancorato ad un’unica tipologia di destinazione, ci muoviamo in tutte le direzioni esaltando di ciascun territorio le relative peculiarità.

Da quando è partito questo progetto qual è stato il posto più bello visitato e quale quello più insidioso?

È molto difficile rispondere a questa domanda visto che a determinare il successo della spedizione non è soltanto il luogo in sé, ma fondamentale si rivela lo spirito e la partecipazione attiva dei membri stessi del gruppo. Tra i posti più insidiosi c’è la Cascata della Pecora Solitaria. È stato bellissimo scoprire questo luogo, e grazie ad alcuni contadini del posto e alle loro preziose indicazioni siamo riusciti a trovare l’accesso al canyon, e con l’aiuto di machete e corde lo abbiamo percorso malgrado le difficoltà iniziali. Invece il più apprezzato, raccogliendo le opinioni della nostra community è Miço Bay, una baia nascosta nel promontorio di Hera Lacinia, dov’è arenato un peschereccio di cui non si conosce la storia. Un rifiuto del mare diventa cosi simbolo attrattivo e protagonista delle nostre attività. La Calabria, inutile dirlo, anche agli occhi degli abitanti stessi ha un’immagine preconcettualizzata. In questo senso, il nostro obiettivo è quello di restituire dignità ai luoghi oramai in stato d’abbandono ed esaltare il ricco potenziale della nostra bella regione.

In ultimo ti voglio chiedere come vedi T•SPACE tra qualche tempo. Lo vedi sempre più in crescita e magari in ottica nazionale, oppure credi che possa rimanere un progetto esclusivamente calabrese?

Questo progetto nasce con l’ambizione di diventare a carattere internazionale, ma come tutti i progetti si deve procedere step by step. Intanto, a breve andremo verso territori più prossimi a noi, ma una volta che le misure Covid lo permetteranno abbiamo in mente spedizioni verso la Slovenia, la Croazia e nel nuovo anno verso Marocco, Messico, Ecuador. Siamo già una community di più di 3000 persone, ci spostiamo in piccoli gruppi e puntiamo di più sulla qualità dell’esperienza che sulla quantità dei suoi partecipanti.

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