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Traini: “Non rinnego nulla…”

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Traini, l’uomo che il 3 Febbraio u.s. sparò contro alcuni stranieri è accusato di strage, sei tentati omicidi, porto abusivo di armi e danneggiamenti.
Ritenuto seminfermo e con disturbo bipolare dal consulente di parte, Traini conferma a distanza di tempo la sua volontà dicendo: “non rinnego nulla’.

Sparò all’impazzata (secondo una sua convinzione personale) per vendicare l’omicidio di Pamela Mastropietro, pur non conoscendola. Questa la ‘motivazione’ di un uomo ritenuto seminfermo e con disturbo bipolare dal consulente di parte. Con una diagnosi di questo tipo il Traini, il 3 Febbraio, era in possesso della sua pistola, una Glock calibro 9 e nel suo delirio personale intendeva giustiziare persone di colore che secondo lui, vivevano di espedienti e crimini come gli assassini di Pamela Mastropietro. (vittima di un delitto efferato per il quale sono accusati tre nigeriani, ognuno con diversi capi di imputazione).

Girava quel giorno con la sua auto, un Alfa 147, intento in una vera caccia all’uomo, seminando il panico tra le vie di Macerata e in diversi posti della città, consegnandosi infine bardato dalla bandiera tricolore ai carabinieri .
Nella sua ‘defaillance psicologica’, come dice il suo avvocato G.Giulianelli, durata circa due ore ha ferito sei migranti, preso di mira alcuni bar e la sede locale del Pd.
Al momento nella struttura carceraria riceve il supporto di psicologi e psichiatri.

Il procuratore Giovanni Giorgio e il pm Stefania Ciccioli hanno chiesto il giudizio direttissimo atipico, portando Traini in Assise invece che dal Gup. Traini ha dato il consenso al rito abbreviato.
Il Comune di Macerata si è costituito parte civile insieme a due privati. Uno dei migranti  presenti al processo ha detto: “Bisogna pregare perché Dio tocchi il suo cuore”.

Il sindaco di Macerata ha dichiarato: “E’ una giornata triste perla città, credo che lo sia anche per l’aspetto umano di questo ragazzo”.

Cos’è il rito abbreviato: Il giudizio abbreviato è un procedimento speciale che consente all’imputato di beneficiare di una riduzione di pena di un terzo rispetto a quella prevista dalla legge.

 

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