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Tra canguri e risultati a sorpresa, Alessandro De Felice ci racconta il calcio in Repubblica Ceca

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Alessandro De Felice è con noi oggi per raccontarci la sua speciale passione: quella per il calcio della Repubblica Ceca, un movimento certo non seguitissimo in Italia e che lui racconta col suo blog.

Alessandro facci una tua breve presentazione e il racconto di come nasce la tua passione per il calcio ceco e come si sviluppa il tuo blog.

23 anni, nato a Formia (Latina) e cresciuto tra Torre del Greco (Napoli) e Recanati, dove risiedo tutt’ora. Ho studiato inglese, spagnolo e francese e sono laureato in Mediazione Linguistica. Fin da piccolo coltivo la passione per il calcio, unita a quella del giornalismo. Oggi collaboro con diverse testate online e della carta stampata e sto cercando di raggiungere il mio sogno di diventare giornalista sportivo. Dopo le collaborazioni, sto per raggiungere il traguardo dell’ingresso nell’albo dei pubblicisti: un piccolo grande traguardo per iniziare a intraprendere la carriera lavorativa.

La mia passione per il calcio ceco nasce nel 2013, quando nell’iniziare la mia prima collaborazione ho deciso di occuparmi di quel campionato. Perché proprio quello? Un po’ per caso, un po’ perché quella è la terra di grandi campioni. Non posso di certo dimenticare Nedved e Poborský, due cechi che hanno vestito nella storia recente la maglia della mia squadra del cuore, la Lazio.

Prima con “Calcio dell’Est” e poi con “Tuttocalcioestero.it” (sito con la quale ancora collaboro), ma anche grazie alla rivista italiana in Repubblica Ceca “Progetto R.C.” ho continuato a seguire e approfondire il calcio ceco, andando oltre il semplice turno di campionato: ho iniziato a scoprire la storia e la cultura di un paese straordinario, scavando tra racconti di match leggendari e personaggi davvero singolari. Da qui è nata l’idea di creare un blog, ilcalcioceco.altervista.org, nella quale parlare di tutto questo: il mio è il primo sito web italiano che parla del calcio ceco, un mondo ancora poco conosciuto agli occhi degli appassionati ‘nostrani’ di questo sport.

Sei tifoso di una squadra in particolare?

Inizialmente simpatizzavo per lo Sparta, una squadra leggendaria che possiede alle spalle 123 anni di storia straordinaria. Ma pian piano il mio interesse si è spostato, iniziando a seguire con passione il Bohemians 1905: la storia di questo club è del tutto particolare, e l’amore senza limiti dei suoi tifosi (che hanno lottato e difeso contro tutti e tutti l’identità del club di Praga) mi ha veramente colpito. Non vedo l’ora di seguire dal vivo una partita dei ‘canguri’ allo Stadion Ďolíček. ( qui la storia del club)

Segui altri sport in chiave atleti della Repubblica Ceca?

Seguo anche il tennis e i campioni cechi Berdych, Kvitová e Karolina Plíšková. La scuola ceca di tennis è tra le migliori al mondo, soprattutto in campo femminile: non a caso negli ultimi 5 anni, ben 4 volte la Repubblica Ceca si è portata a casa la Fed Cup, il torneo a squadre nazionali più importante del mondo.

Ci fai una fotografia del movimento calcistico ceco oggi?

Il Campionato è a 16 squadre con tre big (Viktoria Plzeň, Sparta e Slavia Praga) e un gruppetto di livello medio-alto in lotta per un posto europeo. Il movimento calcistico ceco è cresciuto negli ultimi anni e continua a farlo, come dimostra l’exploit nelle ultime due stagioni dello Sparta Praga in Europa League. In 1.Liga, la seconda serie, non ci sono grandi nomi, ma tanti giovani di prospettiva molto interessanti; non a caso il ricambio generazionale della Nazionale ceca si sta dimostrando adeguato in chiave futura.

Inoltre è possibile constatare come un calciatore importante ceco come Krejčí abbia dimostrato di poter fare la differenza anche in Italia, come ha dimostrato in questa prima parte di stagione: un dato che testimonia quanto sia cresciuto il movimento negli ultimi anni. Ultimamente il calcio ceco ha aperto le porte ai calciatori stranieri che stanno contribuendo ad aumentare il livello del torneo. Nonostante il livello tecnico e tattico delle ‘big’ sia chiaramente superiore, il campionato ceco regala ogni domenica emozioni con risultati del tutto inaspettati: basti pensare all’exploit di questa stagione del Fastav Zlín, che ricorda molto il Leicester campione d’Inghilterra della scorsa stagione. Stiamo parlando di una squadra promossa in prima divisione appena tre anni fa che era, a detta dei bookmakers, destinata a lottare per non retrocedere e oggi si ritrova in piena zona europea a pochi punti dalla vetta.

Hai visto partite dal vivo? Com’è l’ambiente, come sono gli stadi...

Il 10 marzo scorso sono stato al Letnà Stadio (o Generali Arena) per seguire dal vivo il match di Europa League tra Sparta Praga e Lazio. La tifoseria capitolina è sicuramente molto calda e numerosa e per questo si avvicina molto a quelle italiane sia in termini di numeri che spettacolo.

In realtà nel paese sono poche le tifoserie come quella granata. Il grande tifo a livello numerico è raccolto tra Praga (Sparta e Slavia, ma anche Bohemians 1905, Dukla e Viktoria Zizkov) e Plzeň, soprattutto dopo gli ultimi anni di successi. Nel resto del paese è difficile superare le 10 mila unità in match della massima serie: un dato che è riconducibile anche al numero di abitanti della Repubblica Ceca (10.5 milioni), un sesto di quelli dell’Italia.

Nonostante ciò, le varie tifoserie sono strutturate in gruppi organizzati che rendono il clima del match molto più caldo e passionale. Ho anche seguito direttamente dalla tribuna stampa al match di Europa League dello scorso 3 novembre tra Fiorentina e Slovan Liberec: un buon numero di tifosi cechi è arrivato a Firenze e ha fatto sentire tutto il suo calore nei 90 minuti di gioco ai calciatori di Trpišovský. Ho avuto la fortuna di incontrare alcuni supporters dello Slovan e poter intervistarli: sono stati davvero disponibili e cortesi. Vorrei chiudere invitando tutti ad avvicinarsi al mondo del calcio ceco: non ve ne pentirete! Spero un giorno di poter raccontare dal vivo lo Sparta Praga campione d’Europa o magari lo Slavia espugnare il Camp Nou di Barcellona, il giusto premio per un movimento calcistico in ascesa che credo nei prossimi anni possa davvero regalare gioie anche in campo europeo ai suoi tifosi.

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