(foto Tedeschi) CONFERENZA STAMPA CONGIUNTA A TRIGORIA DI JAMES PALLOTTA E FRANCESCO TOTTI. PRESIDENTE E CAPITANO SI SONO PRESENTATI ALLA STAMPA PER ILLUSTRARE IL RAGGIUNTO ACCORDO PER I PROSSIMI DUE ANNI, CON IL CAPITANO GIALLOROSSO
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Totti: “Finché c’è Pallotta non torno più a Trigoria” – Video

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Nell’ultimo periodo Francesco Totti, come molti ex calciatori, sta coltivando un nuovo hobby, quello delle dirette su Instragram con i vecchi compagni che come lui hanno smesso di giocare al calcio. E’ un appuntamento quasi quotidiano e stavolta l’interlocutore dell’ex capitano giallorosso è stato Luca Toni. La conversazione, come accade sempre quando c’è di mezzo Totti, è proseguita con il solito tono informale e scherzoso, ma in quelle battute non sono mancati anche messaggi seriosi che l’ex giocatore ha voluto mandare alla dirigenza della Roma.  Il destinatario principale del suo malcontento è stato James Pallotta, una figura che Totti continua a non gradire: 

“Io non volevo smettere. Stavo bene fisicamente… Non è che volessi giocare tutte le partite, non ho mai imposto niente a nessuno… Finché c’è Pallotta non penso che rimetterò piede a Trigoria. Ogni volta che porto mio figlio Cristian, rimango fuori dai cancelli, resto in macchina e a volte mi viene da piangere a pensare che dopo 30 anni lì dentro non posso più entrarci.Ho lasciato e basta. Cosa entro a fare? Amici lì ne ho tanti e guai a chi me li tocca. Escono fuori dal cancello e mi vengono a salutare… Se ho smesso perché non volevo lasciare la Roma? Ho fatto questa scelta di vita, non volevo rovinare tutto il percorso fatto solo per continuare un anno in più. Non mi cambiava niente, sia sul lato economico sia su quello sportivo. So che non avrei giocato tutte le partite, non sono stupido, ma stando lì avrei aiutato i giovani, l’ambiente, l’allenatore. Sarei stato contento anche non giocando, avrei fatto parte del gruppo. Ogni volta che entravo io, lo stadio si accendeva, era un bene per me e per i compagni. Ma c’è sempre una fine, ci mancherebbe altro. Il problema è che alcune persone mi dicevano che avrei deciso io, poi è arrivato il momento in cui mi hanno messo da parte. Ci sono rimasto male, perché per la Roma ho dato tutto. Mi sarei tagliato anche una gamba”.

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