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Tottenham – Ajax, confronto economico tra outsider ammazza-grandi
Il confronto in semifinale di Champions League tra la squadra di Mauricio Pochettino e i terribili ragazzini di Erik ten Hag è il risultato di un percorso sportivo ed economico che ha sorpreso tutti gli addetti ai lavori.
Tottenham-Ajax è la semifinale di Champions League che nessuno si aspettava, un duello tra due club che tornano ad accarezzare il sogno di alzare la coppa dalle grandi orecchie dopo moltissimi anni. Correva l’anno 1962 quando gli Spurs si arresero al Benfica e 57 anni dopo il nome del club di Londra ricompare nuovamente nel tabellone della coppa continentale più importante. Più recente l’ultima semifinale dell’Ajax, datata 1997, anno in cui i lancieri persero il doppio confronto contro la Juventus. Il club di Amsterdam ha completato la sua vendetta allo Juventus Stadium rispolverando la consolidata scuola del calcio totale interpretato dalla fucina di talenti che l’Ajax cerca di coltivare in casa. Al Tottenham Hotspur Stadium andrà in scena una sfida tra due squadre difficilmente pronosticabili all’inizio del torneo, tra due diverse realtà economiche e, curiosa coincidenza, tra due club e due tifoserie storicamente e socialmente legati a radici ebraiche.
Il confronto tra le due proprietà
Joe Lewis, con il 70,59%, è il principale azionista della Enic International Limited, società registrata alle Bahamas che controlla la Tottenham Hotspur Limited. Il restante 29,41% fa capo al presidente del club, Daniel Levy, e ad alcuni membri della sua famiglia. Con un patrimonio di 4,5 miliardi di sterline, Lewis è la dodicesima persona più ricca del Regno Unito. La proprietà degli Spurs passerà alla storia per aver realizzato uno degli stadi di calcio più avveniristici del mondo. Il Tottenham Hotspur Stadium, costato ben 1 miliardo di sterline, è un impianto modernissimo in cui nove piani sono collegati da scale mobili e ascensori. Alcuni bar, un birrificio per i tifosi e persino un ristorante stellato Michelin arricchiscono le giornate dei visitatori. Uno stadio che ha fatto storcere il naso ai tifosi più nostalgici, critici verso una nuova era in cui il campo di calcio diventa solo contorno di strutture megagalattiche.

Hennie Henrichs è il presidente e il Ceo dell’AFC Ajax NV, unico club con un’offerta pubblica iniziale in Olanda, controllato per il 73% dal Vereniging AFC Ajax (in inglese FC Ajax Association), società che detiene anche il 51% delle azioni dell’Ajax Cape Town. Dal 17 maggio 1998 il club è registrato come Naamloze Vennootschap (NV) ed è quotato alla borsa Euronext di Amsterdam. L’Ajax gioca dal 1993 nell’Amsterdam Arena, stadio da 54 mila posti a sedere denominato nel 2017 “Johan Cruijff Arena”, in onore all’icona calcistica più nota della storia del club e dell’Olanda.
Tottenham e Ajax, rose a confronto
835 milioni di euro per il Tottenham contro i 420 dell’Ajax. Sono i valori totali delle due rose, dati elaborati da Transfermarkt che indicano una differenza sostanziale tra le due compagini. Il calciomercato in entrata del Tottenham è stato bruscamente frenato dall’ingentissimo investimento sul nuovo stadio, un elemento che ha indotto la società a mantenere un profilo low cost in fatto nuovi acquisti. Una strategia che non ha intaccato le potenzialità della squadra, attualmente terza in Premier League e capace di eliminare il Manchester City, una squadra che non va oltre i quarti di Champions League dalla stagione 2015/16 e che ha investito una somma come 600 milioni in tre stagioni. Il Tottenham non ha comprato, ma non ha neanche venduto i suoi pezzi migliori. L’attaccante Harry Kane, i centrocampisti offensivi Dele Alli ed Eriksen, insieme alla freccia imprendibile della corsia di sinistra, il coreano Son, sono alcuni degli elementi più validi e costosi che hanno trascinato gli Spurs sulle vette del calcio europeo.
Dall’altra parte l’Ajax rappresenta un modello di riferimento unico al mondo per la formazione di giovanissimi calciatori. Il Tips (tecnica, intuito, personalità, velocità) è un sistema di allenamento ideato dall’Academy dei Lancieri che ha modernizzato la filosofia del club olandese da sempre attento a valorizzare il talento dei suoi allievi. Nulla viene lasciato al caso nella programmazione in casa Ajax, dove il meticoloso lavoro e la disciplina si mescolano alla tecnica e alla filosofia tattica del calcio totale. Alla Juventus non è bastato l’acquisto di Cristiano Ronaldo per conquistare una Champions League che sembra diventata un’ossessione. La Vecchia Signora è caduta sotto i colpi del centrocampista 22enne Donny van de Beek e di Matthijs de Ligt, 19enne difensore tuttofare adocchiato da molti grandi club europei (valutazione di circa 70 milioni di euro). Il traguardo della semifinale di Champions League ha aumentato il valore della vetrina Ajax che ha già ceduto il faro del centrocampo, Frenkie de Jong, al Barcellona per 75 milioni di euro. Nessuno è incedibile all’Ajax, tutto è ricostruibile dalle fondamenta delle giovanili, tutti sono sostituibili.
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Come è bella la Champions league senza la Juventus. Sembra l’ olimpiade.