Il torneo di tennis Avvenire è stato voluto nel 1965 da alcuni soci del Tennis Club Ambrosiano desiderosi di lanciare un torneo che potesse mettere in mostra le future leve tennistiche. Per le prime quattro edizioni il torneo venne aperto solo ad atleti italiani e non a caso vinsero due giocatori che da lì a poco avrebbero segnato la storia del tennis italiano: Adriano Panatta e Corrado Barazzutti. Il torneo, già dalle prime edizioni sembrava davvero indicare i giocatori che avrebbero lasciato un segno nella storia del tennis. Anche nei successivi anni, quando il torneo venne aperto anche agli atleti internazionali (dal 1969), la competizione presagiva, a parte qualche eccezione, le future star della racchetta.
Nel 1971 il torneo Avvenire ha vissuto il periodo di maggior blasone. In quell’anno si impose uno svedese, biondo dal talento sopraffino: Bjorn Borg. Impressionò tutti per la sua capacità di imporre il proprio gioco, lasciando poco spazio agli avversari. Dominò alla grande, aggiudicandosi il torneo di singolare, di doppio e persino il doppio misto. Nel 1976 ad imporsi fu un altro grande della storia del tennis: Ivan Lendl. Si racconta che il giovane stupì non solo per il suo gioco, ma soprattutto perché si presentò al torneo magrissimo e con pochissima attrezzatura, al tal punto che alcuni soci dovettero assicurarsi che avesse il materiale di ricambio e in alcuni casi dovettero prestargli quanto necessario. L’anno precedente, nel doppio, si impose il francese Yannick Noah, vincitore del Roland Garros nel 1983.
A cavallo tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli 80, tornarono a occupare la scena gli svedesi: nel 1979 si impose Mat Wilader mentre nel 1982 l’elegante Stefan Edberg (futuro coach di Federer) si accaparrò il titolo.
Passando agli inizi degli anni 90, in campo femminile nel 1992 dominò la scena una ragazzina svizzera, tutta grinta e talento: Martina Hingis. A undici anni e otto mesi diventa la più giovane vincitrice della storia del torneo. Dal 1997 al 1999 fu un dominio tutto argentino: Clarisa Fernandez, Maria Salerni e Gisela Dulko.
In questi anni furono tre i finalisti italiani in campo maschile. Nel 1990 Massimo Calvelli, nel 1998 Alessandro Piccari e nel 1995 Federico Luzzi. Tutti e tre però non riuscirono a conquistare il titolo (occorrerà attendere il 2012). Nel 1996 Juan Carlos Ferrero, futuro numero 1 del tennis mondiale perse la finale contro il georgiano Irakli Labdze. Nello stesso anno Marat Safin venne eliminato ai quarti e Roger Federer passò senza lasciar traccia, sconfitto al primo turno da Guillermo Coria 6-1 6-2 (vincerà il torneo l’anno successivo). Nel 1997 nel doppio femminile si imposero le future “Cichi”: Flavia Pennetta e Roberta Vinci.
Con l’avvento degli anni 2000 altri grandi campioni passarono dal circolo milanese. Nella prima edizione Maria Sharapova perse in finale. Tra i ragazzi nel 2002 vinse Gael Monfils con la presenza di Novak Djokovic, sconfitto nei quarti di finale. Nel 2003 Juan Martin Del Potro supera in finale Marin Cilic, dopo aver battuto nei quarti Fabio Fognini.
Nel 2012 dopo 43 anni un italiano vinse il singolare maschile del torneo: Filippo Baldi scrisse il proprio nome sull’albo d’oro. Nel 2013 si impose un altro italiano: Andrea Pellegrino.
Quest’anno, ad aggiudicarsi il 52° torneo Avvenire, è stato un altro giovane italiano (dopo tre anni). La finale, svoltasi sabato 11 giugno, ha visto imporsi il 16enne Federico Arnaboldi (cugino di Andrea, professionista numero 178 Atp), tesserato proprio per il circolo ospitante il torneo, sullo spagnolo Murcia Jaime Caldes per 3-6 6-3 7-6. Il lombardo, ha recuperato lo svantaggio di un set ed è riuscito ad imporsi nonostante la solidità dello spagnolo, aggiudicandosi il titolo.
Un torneo davvero speciale che nella sua storia ha visto passare sui campi del Tc Ambrosiano quasi tutti i migliori junior del mondo. Un successo per il pubblico ma soprattutto per il tennis italiano.