Sono passati ormai più di tre anni da 10 Giugno 2013.
Allo Stadio Ciudad de La Plata si affrontavano l’Estudiantes ed il Lanus.
La gara venne sospesa sul 2-0 per i padroni di casa.
Nei violenti scontri occorsi durante tutta la partita fra polizia e tifosi ospiti aveva perso la vita un uomo di 38 anni, Daniel Jerez, e molti altri erano rimasti a terra, feriti gravemente.
Era stata la goccia che aveva fatto definitivamente traboccare il vaso.
L’AFA, il Ministero degli Interni e l’APREVIDE, l’agenzia di prevenzione della violenza nella sport, di comune accordo avevano vietato le trasferte in tutte le categorie del calcio.
Un divieto che da provvisorio era diventato definitivo e che è valido ancora oggi.
Poche, pochissime le eccezioni: le gare di Coppa Argentina, giocate in campo neutro ed aperte ad entrambe le tifoserie, e le gare internazionali.
Sembra però essere arrivata una svolta.
Il week-end del 10 e 11 settembre, in via sperimentale, torneranno ad aprirsi i settori ospiti di tre stadi dell’area della grande Buenos Aires.
Le tre partite in questione saranno: Olimpo-Lanus, Estudiantes-Sarmiento e Defensa y Justicia–San Lorenzo.
Inizialmente anche la gara Banfield-Colon si sarebbe dovuta disputare senza limitazioni ma come ha raccontato Juan Manuel Lugones, a capo dell’APREVIDE, sono stati i dirigenti del Taladro a non volere i tifosi ospiti.
Questa infatti è una chiave di lettura che rende molto difficile lo sblocco totale ed il tanto auspicato ritorno al passato.
Per la maggioranza dei Club del calcio argentino la presenza di tifosi ospiti è una spesa aggiuntiva gravosa ed inutile.
“I Club giocano un ruolo chiave ma sono molti quelli che non vogliono. Dovrebbero pagare molto di più per la gestione quando invece potrebbero riempire lo stadio con il pubblico locale e senza spese aggiuntive” sono state le parole di un funzionario APREVIDE al quotidiano LetraP.
È invece sorprendentemente il governo a spingere invece per il ritorno.
Su tutti Maria Eugenia Vidal, a capo del governo provinciale di Buenos Aires, e il già citato Juan Manuel Lugones.
Più cauto ma comunque favorevole anche il Ministro della Sicurezza per l’area bonaerense Cristian Ritondo.
I più maligni insinuano che la loro sia una mossa politica, in vista delle prossime elezioni, per accaparrarsi qualche voto.
Le parole della Vidal sono state però chiare in questo senso e confermano come, nel caso della perfetta riuscita delle tre gare sperimentali, nelle prossime giornate le trasferte nell’area di Buenos Aires torneranno ad essere libere.
La riapertura non raffredda però la guerra che l’APREVIDE sta combattendo nei confronti delle barras e che Lugones ha voluto ribadire a gran voce.
“Sia il ministro Ritondo sia Maria Vidal mi hanno ribadito il loro appoggio nella battaglia ai barra brava di tutte le tifoserie. Abbiamo di recente chiuso un’indagine sul capo della barra del Gimnasia che gestiva un racket della distribuzione di cibo attorno allo stadio. Continueremo in questa direzione”.
Al pubblico argentino non resta che attendere gli sviluppi di questa fase sperimentale e di dimostrare una nuova maturità.