L’accusa era pesante per i sei ultras dell’Atalanta finiti nelle brame della giustizia: associazione a delinquere. Il giudice, però, ha assolto tutti gli imputati. Secondo la sentenza del magistrato, infatti, il fatto non sussiste.
La decisione è arrivata lo scorso 5 luglio e gli accusati– nessuno di loro era presente in aula al momento del verdetto- sono stati giudicati tutti non colpevoli. Il Pubblico Ministero che guidava il caso aveva insistito, infatti, sull’istanze di condanna che andavano dai 6 anni e 4 mesi per uno degli imputati – considerato il “capo”- ai tre anni ed otto mesi per tutti gli altri. L’indagine si reggeva su alcuni scontri che avrebbero visto coinvolti gli ultras della Dea, come quelli scoppiati nelle partite Atalanta – Catania del 2009 ed Atalanta- Inter, in quelli andati in scena alla “Berghem Fest” nel 2010 ed i disordini nati in una protesta a Zigonia contro la presidenza Ruggieri.
Secondo il pm, pur trattandosi di casi isolati, tutti gli episodi di violenza, rientravano in una quadro più globale di meri episodi singoli e sporadici, da valutare complessivamente, raffigurando quindi una presunta associazione a delinquere, anche solo per la “minaccia” di violenza. Reato molto grave e, come si legge nei primi commi dell’articolo 416 del codice penale che lo disciplina, si può parlare di associazione per delinquere: «quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l’associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni. Per il solo fatto di partecipare all’associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni». La “visione globale” disegnata dal Pubblico Ministero, invece, era contestata dagli avvocati degli imputati che hanno ribadito come i casi dei suddetti incidenti dovessero essere giudicati singolarmente e non, quindi, complessivamente. Per gli avvocati, dunque, non vi era la prova di un “piano criminoso”. Il giudice, con la sua pronuncia, ha stabilito che il fatto non sussiste, scagionando quindi i sei imputati, sostenitori dell’Atalanta, dall’accusa di associazione a delinquere.