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E’ iniziata la Nuova Coppa Davis in stile Mondiali di Calcio: tanti soldi, altrettante polemiche
E’ iniziata ieri la Coppa Davis 2019, lo storico torneo di tennis tra nazionali che da quest’anno si è trasformato in una competizione del tutto simile alla Coppa del Mondo di Calcio. Nell’agosto 2018 il Board dell’ITF ha approvato il progetto di una nuova World Cup of Tennis Finals, che sostituisce la Coppa Davis tradizionale. Il così detto gruppo mondiale viene giocato da 18 nazioni in un’unica sede per una settimana a novembre. Quest’anno la città ospitante è Madrid sui campi della Caja Magica. Protagonista del cambiamento il gruppo di investimento Kosmos, fondato Gerard Piqué, bandiera del Barcellona e grande appassionato di Tennis, che ha sottoscritto un accordo commerciale con l’ITF. La Kosmos sarà poi appoggiata nel progetto dalla compagnia di e-commerce giapponese Rakuten, già title sponsor dell’ATP 500 di Tokyo. La partnership avrà durata di 25 anni e un giro d’affari di 2,5 miliardi di dollari. Soldi freschi che verranno investiti per trasformare la Coppa Davis e mettere sul piatto un Prize Money spaventoso che possa convincere a partecipare tutti i giocatori più forti del mondo, che nelle ultime stagioni hanno un po’ snobbato la Davis. Anche se nella suo prima edizione appena iniziata non mancano le defezioni illustri, come quella di Zverev e Federer. Numeri alla mano, la partecipazione del singolo giocatore per ogni nazione presente nei gironi, “costerà” 500mila euro, mentre il montepremi complessivo è di circa 23 milioni, per i vincitori sono previsti 2,4 milioni da dividere tra i giocatori e circa un milione per la Federazione a cui appartengono.
Un investimento che permetterà al numero uno del Tennis mondiale David Haggerty di poter mettere in pratica uno dei punti principali del programma di rinnovamento del Tennis che lo portò a vincere le elezioni nel 2015: “Questo è un punto di svolta per l’ITF e per il nostro sport, e il nostro Consiglio ha sostenuto un piano solido e ambizioso per il futuro della Coppa Davis , uno degli eventi il più importante e importante del nostro sport e il pezzo chiave della nostra strategia. La nostra visione è di creare un grande finale di stagione, di essere un festival di tennis e intrattenimento e di avere i migliori giocatori del mondo che rappresentano le loro nazioni per definire i campioni della Coppa Davis. Questa nuova partnership non è solo creerà una vera e propria World Tennis Cup, ma aprirà anche la strada a livelli storici di nuovi investimenti per le future generazioni di giocatori di tennis e tifosi di tutto il mondo”. Queste le parole del numero della ITF al momento dell’annuncio dell’accordo. Parole che devono trovare seguito sin da subito nell’edizione in corso.
Cosa cambia?
In poche parole cosa accadrà alla vecchia e cara Coppa Davis? Il piano è destinato a stravolgere la formula del World Group, che punta a eliminare i quattro turni divisi nei vari periodi della stagione per raccoglierli in un maxi evento di fine anno denominato World Cup of Tennis Finals, con 18 nazioni che si giocheranno l’Insalatiera in una sola settimana, in sede unica, quest’anno in corso a Madrid. La nuova competizione si gioca sulla durata di sette giorni, i primi quattro dedicati alle partite dei 6 gironi da 3 squadre con la formula del round robin, con le migliori otto che saranno promosse a un tabellone a eliminazione diretta (le prime 6 più le 2 migliori seconde) Nei restanti giorni si giocheranno i quarti, le semifinali e naturalmente la finale. Tutte le sfide prevedono la formula di due singolari e un doppio, da giocare al meglio dei tre set. In più, sempre nel corso delle nuove Finals, ci saranno anche i play-off per l’accesso alla competizione dell’anno successivo per la squadre che superano i quarti.
Critiche e Calendario
A margine di questa rivoluzione non sono mancate critiche anche aspre. A schierarsi apertamente contro questa nuova formula c’è Paul-Henri Mathieu, tennista francese e veterano di Coppa Davis: “Con questo nuovo format si uccide la Coppa Davis. Dalla ITF dovrebbero avere il coraggio di dire che la vogliono sostituire definitivamente non rinnovare. La bellezza della Davis era quella di giocare in casa o fuori casa, così si perde tutta la magia di momenti intensi e favolosi”. Il tennista transalpino ha proseguito poi lanciando un bel dilemma, quello relativo al calendario: “Ed ora come pensano di organizzarsi? Il calendario è già molto fitto in quel periodo, bisognerà cancellare qualche torneo per permettere questo format. Magari si poteva pensare di farlo ogni due anni e non ogni fine stagione”. Quello del calendario è un fattore da non sottovalutare e infatti nei giorni scorsi Roger Federer ha espresso molte perplessità: “Spero che la Davis e l’ATP Cup funzionino bene entrambe e poi magari ATP e ITF si siedano a un tavolo a discutere. La mia opinione è che la Davis così non andrà avanti: 34 dei primi 35 del mondo hanno già confermato la presenza per l’ATP Cup perché ha un posto migliore in calendario”. La Atp Cup è un nuovo torneo per nazioni che inizierà nel gennaio 2020, con una durata di una settimana in Australia.
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