Negli ultimi giorni si sono abbassati i riflettori che erano stati puntati sul mondo del tennis per via dello scoop legato a match truccati e scommesse esorbitanti. Lo scandalo ha perso di “novità”, non fa più effetto sull’opinione pubblica. Eppure, gli organi del tennis mondiale sembrano sul punto di dare il via ad un intervento senza precedenti per combattere la piaga del match-fixing.
Il 27 gennaio a Melbourne si è tenuta una conferenza stampa in cui Chris Kermode, presidente dell’ATP, David Haggerty, a capo dell’ITF, e Philip Brook, ai vertici del TIU, hanno annunciato una netta revisione del Tennis Anti-corruption Programme. Il programma, in vigore dal 2009 ma con evidenti malfunzionamenti, si occupava di salvaguardare tutte le partite di tennis senza che venissero influenzate.
In questo modo, tutte le più importanti organizzazioni internazionali di tennis – WTA, ATP, ITF, TIU – hanno avviato indagini capillari per ovviare all’annoso problema del match-fixing. Indagini che sono state affidate all’esperto di diritto sportivo Adam Lewis e che hanno comportato una richiesta di collaborazione a vari governi, affinchè il tentativo di truccare incontri sportivi venga riconosciuto come un reato penale.
Provvedimenti simili sono stati presi anche a seguito di dichiarazioni scottanti da parte di un ex tennista sudamericano, rimasto anonimo, ascoltato dalla BBC. Nell’intervista è venuto fuori che il problema dei match truccati non coinvolge solamente i tornei di livello medio-basso, ma anche appuntamenti prestigiosi come i Master 1000. Un sistema ben collaudato di cui tutti sono a conoscenza – a detta dell’ex giocatore – ma di cui nessuno ha intenzione di parlare. Una clamorosa omertà di fondo.
Sempre nell’intervista l’ex tennista ha spiegato come esistano tre grandi cricche che controllano le scommesse, a cui sono affiliati centinaia di giovani che si mettono in contatto con gli atleti per combinare gli incontri. Tutti gli affiliati dispongono di decine di account, dai quali possono scommettere somme non troppe elevate così da non destare sospetti. Un presunto apparato criminale studiato fin nei dettagli.
Dichiarazioni clamorose che non sono state minimamente dimostrate, ma che lasciano uno spaccato del mondo del tennis davvero sconcertante.
Di minore entità, seppur utili, sono state le dichiarazioni di Nick Lindhal, ex tennista australiano in questi giorni sotto processo a Sydney. Ascoltato in tribunale, Lindhal ha squarciato il velo di omertà che sembra regni nel tennis, confessando di aver truccato una partita nel settembre del 2013, nel Toowoomba Futures Six. Supportato dai due complici Matthew Fox e Ryan Wolfenden, che fecero in modo che una grossa somma di denaro fosse scommessa sulla partita. Lindhal avrebbe cercato di convincere il suo avversario Andrew Corbitt di truccare il match, che però non solo rifiutò l’offerta ma denunciò il tutto.
In tante occasioni, come in quest’ultima, lo strumento più efficace utilizzato dagli investigatori per sentire “puzza di combine” è l’elevato volume di puntate su una singola partita. E’ stato proprio questo, infatti, il motivo che ha convinto qualche giorno fa il sito di scommesse Pinnacle Sports di sospendere il betting su un match di doppio misto di scena negli Australian Open.
L’incontro in questione vedeva contrapposti gli spagnoli Lara Arruabarrena e David Marrero alla coppia formata dalla ceca Andrea Hlavackova ed dal polacco Lukasz Kubot. Ma a poche ore dal match erano stati puntati oltre 25.000 euro per la sconfitta della coppia spagnola, quando in media un incontro del genere di doppio misto non attrae più di 2000 euro in scommesse.
Il match è stato effettivamente vinto dalla coppia Hlavackova-Kubot con uno schiacciante 6-0 6-3, ma alcuni punti – soprattutto doppi falli e errori banali – sbagliati dalla coppia spagnola lasciano qualche dubbio. Anche se il doppio spagnolo ha negato fin da subito le accuse, giustificando la loro prestazione tutt’altro che brillante con un infortunio al ginocchio di Marrero.
Che sia una reazione eccessiva a seguito delle shockanti rivelazioni della BBC e di BuzzFeed News di qualche giorno fa? Probabile, anche se qualche sospetto è più che motivato. Sicuramente l’attenzione sul tema delle combine è cresciuta notevolmente,il che di certo non può che essere un dato positivo.
Aspettando che l’indagine avviata dai massimi organismi del tennis faccia il suo corso, non ci resta che sperare che il tennis giocato, quello vero e pulito, abbia la meglio sulla montagna di scandali che gli si sta rovesciando addosso.
FOTO: www.telegraph.co.uk