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Tennis Match Fixing: fermata l’organizzazione che truccava le partite
L‘FBI sta sgominando una banda criminale, localizzata in Armenia che avrebbe alterato tantissimi match di tennis grazie alla corruzione di tantissimi giocatori in classifica ATP.
Il mondo del tennis viene ancora colpito da una inchiesta sul match-fixing, ma stavolta non si tratta della classica indagine del TIU, Tennis Integrity Unity, che colpisce di solito giocatori di rango infimo, ma a far partire l’indagine si è mosso direttamente il Bureau americano.
135 giocatori ATP coinvolti, tra cui un Top 30. L’FBI avrebbe contattato le autorità belghe che, a loro volta, avrebbero aperto un fascicolo sul tennista tedesco Max H. ma l’unico tennista tedesco che fa di nome Maximilian é Marterer ma il suo cognome evidentemente non inizia con la lettera H. Il professionista ha comunque collaborato con gli inquirenti ma non ha lasciato dichiarazioni. L’accusa per lui e gli altri 134 è di corruzione.
La banda armena lavora su larga scala e si è infiltrata in ben 7 paesi europei e possiede un’organizzazione scientifica e capillare. C’è chi stabilisce il contatto con i giocatori, chi piazza centinaia di piccole scommesse sullo stesso esito e chi ricicla i soldi.
Il Tennis è lo sport più corrotto e facilmente corruttibile tant’è che molti ex professionisti hanno affermato di essere stati approcciati per delle combine e sono sicuri che molti giocatori attualmente nella top 50 ATP abbiano alterato qualche esito e non solo nei tornei di secondo piano.
Dall’inizio del 2019, secondo un report proveniente da un organo del settore, almeno 72 match sono stati combinati con certezza. Nel 2018 furono 121 segno che il TIU sta lavorando bene ma la strada è ancora molto lunga.
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