Ricardo Teixeira, presidente della Federcalcio brasiliana dal 1989 fino al 2012, nega di aver ricevuto una tangente di 30 milioni da parte del Qatar per l’assegnazione dei Mondiali del 2022, definendo l’intera faccenda una questione assurda. L’ex numero uno della Cbf, nonché ex membro del comitato esecutivo della Conmebol ( Confederazione calcistica dei Paesi del Sud America) e della FIFA, si difende dalle accuse di aver intascato la tangente e un orologio d’oro da parte dell’emiro qatariota Haman bin Khalifa Al Thani, sottolineando che la visita dello stesso in Brasile fosse per un incontro con l’allora presidente Lula.
Teixeira, indagato per riciclaggio, falso ideologico, corruzione e falsificazione di documenti in merito ai Mondiali nello Stato medio orientale, evidenzia che il voto in favore del Qatar era stato concesso conseguentemente all’appoggio del Paese asiatico nell’aggiudicazione dei Mondiali 2018 – andata poi alla Russia – da parte di Spagna e Portogallo, candidatura avallata dai Paesi Sudamericani e quindi dallo stesso numero uno brasiliano. In buona sostanza, si tratterebbe, a suo dire, solo di uno scambio di favori.