Nasce nel 2009 la società dilettantistica che unisce sport, inclusione sociale, solidarietà e antirazzismo. La prima squadra è composta da ragazzi napoletani e molti ragazzi africani. Ripercorriamo storia e successi con il vicepresidente Francesco Fasano. Lo sport da sempre rappresenta un fiore
Un’Italia trascinata di nuovo nel medioevo dove si muore per tutto: batteri, vento, acqua, pioggia e terremoti, un’Italia che sente il bisogno di dibattere se fare o non fare marciare i fascisti di nuovo su Roma, un’Italia riscopertasi ignorante e xenofoba che
Parola in gioco. Nascono, crescono e si divertono: sono i ragazzi coinvolti nel progetto Multisport dell’Università per Stranieri di Siena, che tra i suoi diversi obiettivi si prefigge di creare le condizioni per accogliere ragazzi migranti e richiedenti asilo, farli allenare, giocare,
Forse non tutti gli appassionati di calcio sanno dell’esistenza della quarta categoria. Eh sì, perché nel nostro paese – che per il pallone è sempre stato uno dei più famosi – dopo la serie A e le altre categorie già note a
Conetta è una delle cinque frazioni di Cona. Provincia di Venezia che qualche passo più in là diventa Padova. Conetta è anche uno degli esempi più evidenti del fallimento del sistema di integrazione italiano. Già, perché a Conetta, in un’ex base militare,
Si è appena concluso il Torneo Mundialito di Brescia, manifestazione organizzata nell’oratorio Santa Maria in Silva dove si sono incontrate sette compagini formate da giocatori ospiti di altrettante strutture che hanno accolto giovani rifugiati provenienti dalle zone del mondo terreno di guerra
Che cosa c’è rimasto di sovrano in questa Europa? Guardando alle cronache della politica la risposta sarebbe quasi scontata. Poco, ecco quello che c’è rimasto. C’è rimasto il debito pubblico, quello si che è ancora sovrano. Per il resto, politicamente parlando, non
Quando dall’urna del sorteggio di Nyon, uno Javier Zanetti in versione nemico immortale ha estratto la pallina contenente il nome Bayern Monaco quasi fosse un volontario sgambetto di marca interista, in casa juventina, al di là delle frasi di circostanza tipo: “se
Johannesburg, Sud Africa. 1981. Ero giovane, quindici anni appena. Catapultato “laggiù”, dal 1978, nel bel mezzo di un Paese in cui vigeva l’apartheid. Io, italiano, “romano de Roma“, figlio di diplomatici ho visto tanto, troppo; veramente troppo. Autobus per soli bianchi, parchi per soli
Scoprendo l’Atletico Diritti, l’ironia della “palla al piede” mi ha fatto subito sorridere. In una società con poco tempo per approfondire e estremo bisogno di sentenziare, le realtà carcerarie e il fenomeno dell’immigrazione vengono facilmente additate come fardelli dall’immaginario comune di un