Il primo derby di Milano tutto (o quasi) cinese si è concluso con un pareggio rocambolesco negli ultimi minuti grazie ad un gol di Perisic che ha strozzato in gola l’ultima gioia stracittadina per il presidente rossonero Silvio Berlusconi, in procinto di lasciare il Milan in favore del gruppo asiatico Sino-Europe che entro il 13 dicembre dovrebbe versare la restante parte prevista nell’accordo con Fininvest ed entrare ufficialmente nel calcio italiano.
Per la sponda interista, Suning si deve accontentare del pareggio alla scadere, che risolve solo in parte i malumori della piazza neroazzurra. La società cinese, che non è partita benissimo in questa avventura italiana, sembra però non avere interessi unicamente nella Penisola: stando a quanto rivelato dall’Associated Press, infatti, il gruppo si sarebbe aggiudicato i diritti di trasmissione in Cina della Premier League per i prossimi tre anni. Con una cifra monstre di 770 milioni di dollari (660 milioni di euro circa), Suning trasmetterebbe, sempre secondo l’organo di stampa, le partite dell’appetibilissimo campionato inglese sull’emittente televisiva PPTV. Per le squadre che militano in Inghilterra un’ulteriore iniezione di liquidità rispetto all’accordo passato: per ogni singola compagine, infatti, verranno versato circa 10 milioni annui che sono un’enormità rispetto agli 850 mila euro che percepivano da Super Sports Media Group.
Per la Premier si consolida quindi il suo primato di campionato più ricco del mondo, dovendo pensare che oltre alla distribuzione interna e questo nuovo accordo cinese, si deve aggiungere anche la quota per i diritti tv verso il mercato americano che girerà, fino al 2022, quasi 900 milioni dal contratto con la NBC. A fronte di quanto raccontato da AP, Suning entrerebbe prepotentemente nel mercato inglese, anche se le alte cariche della Premier non hanno ancora confermato così come il gruppo cinese. Quello che è certo è il divario tra la Serie A inglese e i restanti campionati per quel che concerne la vendita dei diritti Tv. Per capire bene la misura del distacco, basti pensare che la nostra Serie A percepisce 180 milioni in totale per i diritti tv all’estero, che rappresentano una cifra ridicola rispetto ai soldi percepiti dalla Premier dalla sola Cina. Un dato che deve far riflettere e che mostra ancora più nettamente quanto “il campionato più bello del mondo” sia una frase che non ci appartiene più. O almeno è quello che gli altri dimostrano di pensare.