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Sport da Budello: Una Guida alla stagione che va a iniziare

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In vista dell’imminente inizio della stagione in cui a farla da padrone sono gli sport invernali, noi di Io Gioco Pulito abbiamo deciso di andare a conoscere le varie realtà delle discipline della neve e del ghiaccio in modo da raccontarvi i programmi e i protagonisti attesi di ciascuna di loro, senza limitarci all’unica veramente popolare in Italia, cioè lo Sci Alpino. Iniziamo questa settimana parlando degli sport da budello, definizione che raggruppa, dal tipo di pista utilizzato per le gare, Bob, Skeleton e Slittino. Ne parliamo con Alessandro Genuzio, redattore del sito specializzato in discipline invernali NeveItalia.it che da anni segue queste specialità.

Alessandro cominciamo dal Bob…

Il Bob è la disciplina da budello con la più lunga storia olimpica. Vi venne inserito fin dalla prima edizione, a Chamonix nel 1924, ed è sempre stato presente nel programma tranne che nel 1960 a Squaw Valley dove per motivi economici non era stata costruita la pista. Il Bob nacque in Svizzera dove veniva utilizzato per far divertire i ricchi inglesi in vacanza sulle Alpi che non sapevano sciare facendoli scendere lungo una pista che richiamava le montagne russe. Nacque così a Sankt Moritz nel 1902 la prima pista di bob, che esiste tuttora ed è l’unica rimasta a refrigerazione naturale, visto che è posizionata a Nord del paese e ancor oggi non necessita di sistemi artificiali e viene costruita ex-novo ogni anno. In Italia c’erano molte piste naturali, la più famosa quella di Cervinia, che però da quasi trent’anni vige in stato di abbandono. Nel nostro paese non sono più presenti nemmeno impianti artificiali. Quello storico di Cortina è stato chiuso dal Sindaco nel 2008 quando si preparava ad ospitare i Mondiali 2011 e mai più riaperto, la pista Olimpica di Cesana che ha ospitato le Olimpiadi di Torino 2006 ha avuto vita breve.

Quindi l’attività in Italia ne soffre?

La nazionale non vince un oro Olimpico da Nagano 1998 con l’equipaggio Huber/Tartaglia, c’è stato poi un bronzo femminile conquistato da Gerda Weisensteiner e Jennifer Isacco a Torino. Gli equipaggi sono costretti ad allenarsi all’estero, soprattutto a Innsbruck sulla pista di Igls o sui tracciati tedeschi.

Per quel che riguarda la stagione che sta per iniziare l’Italia non potrà contare almeno fino a gennaio sul suo principale pilota, Simone Bertazzo, infortunatosi seriamente a una coscia durante un allenamento estivo, e si affiderà a Simone Fontana, in passato frenatore di Bertazzo che dopo aver debuttato come pilota nella stagione 2014-2015 ed essere poi tornato frenatore nel Bob a Quattro la scorsa stagione rientrerà come pilota nel circuito di Coppa Europa. Invece in campo femminile non dovremmo presentare equipaggi in quanto l’unica pilota all’altezza Martina Schiavon non è nemmeno stata inserita nella rosa degli atleti FISI per la prossima stagione. Favoriti per la coppa maschile i tedeschi, soprattutto con Francesco Friedrich, attenzione ai Coreani che stanno ben lavorando per le Olimpiadi casalinghe nel 2018 e che già lo scorso hanno, approfittando anche di un infortunio di Friedrich, vinto la Coppa del mondo di Bob a Due. Nel Quattro probabile invece una sfida tutta tedesca tra Walther e Friedrich stesso.

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Passiamo allo Skeleton…

Anche lo Skeleton nasce a Sankt Moritz e diventa olimpico abbastanza presto, proprio per i Giochi disputati nel 1928 nella località Svizzera, dove ritornerà nel programma nel 1948, prima di uscirne perché considerato troppo pericoloso fino al 2002. Pochi lo sanno ma proprio dallo Skeleton è arrivato il primo oro olimpico invernale per l’Italia, col valtellinese che viveva e si allenava a Sankt Moritz Nino Bibbia che vinse proprio nella cittadina svizzera nel 1948 sulla famosa Cresta Run.

L’Italia non ha poi mai avuto grandi specialisti in questa disciplina, anche se proprio in questi ultimi anni si sta mettendo in luce il giovane Mattia Gaspari, medaglia di bronzo lo scorso anno ai Mondiali Juniores, secondo miglior risultato di sempre in una gara internazionale per un italiano dopo l’oro di Bibbia, conquistando anche quattro piazzamenti tra i primi dieci in gare di Coppa del Mondo. Se teniamo conto che Mattia ha disputato in tutta la sua carriera tra allenamenti e gare, un numero minori di discese rispetto a quelle che un atleta per esempio russo fa in una stagione ci rendiamo conto di quanto questi risultati siano straordinari. In campo femminile si nutre qualche speranza nelle nuove leve portate in pista dal Bob Club Cortina e dalla Sarda Sport. C’è un po’ di curiosità nel vedere Elena Scarpellini alle prese con lo skeleton, lei attuale saltatrice con l’asta che ha debuttato in estate ai Campionati Italiani di spinta, certo bisognerà vederla sul ghiaccio per capire tutto il suo valore: nello skeleton si corre col mento a pochissimi centimetri dal ghiaccio e basta un attimo per farsi male, dunque capita spesso che chi lo provi provenendo da altra disciplina rinunci magari dopo una sola discesa.

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A livello internazionale favori del pronostico all’eterno fuoriclasse Martins Dukurs lettone, che avrà tra i maggiori rivali il russo Tretiakov che lo ha battuto alle Olimpiadi di Sochi nel 2014, e il coreano Yun, atleta del 1994, secondo in Coppa lo scorso anno e su cui la Corea ha molto investito per le prossime Olimpiadi, titolo che manca a Dukurs, che pure ha vinto tutto il possibile tra Coppa e Mondiali. Tra le donne tornerà Maya Pedersen, svizzera, 44 anni, che non gareggia dalle Olimpiadi del 2010 a Calgary e che in passato è stata una delle più grandi atlete della disciplina, ora è norvegese per matrimonio e vorrebbe regalare delle soddisfazioni nello skeleton al suo paese di adozione dove questa disciplina non ha grandi tradizioni. Favorite però resteranno le tedesche Hermann e Loelling.

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La situazione nello slittino invece?

Lo slittino è Sport Olimpico dal 1964, ma ha una storia molto più antica, i primi Europei sono datati addirittura 1914. Nasce come mezzo di trasporto per scendere a valle dai paesi alpini, poi, approfittando delle prime piste da Bob inizia a svilupparsi come attività agonistica. La stagione 2016/17 inizierà il prossimo 26 novembre con la prova di Coppa del Mondo programmata sulla pista di Winterberg in Germania.

Per quel che riguarda l’Italia si punterà molto su Domink Fischnaller, classe 1993, che pareva essere l’erede designato di Armin Zoggeler e che viene da due stagioni non positive in cui è stato superato oltre che dai soliti tedeschi anche da atleti russi e austriaci, due anni fa a Sigulda ha mancato la medaglia mondiale ribaltandosi sull’ultima curva, e pure lo scorso anno non è andato bene a Koenigssee quest’anno coi Mondiali in programma a fine gennaio a Igls, Innsbruck, pista su cui gli italiani si allenano abitualmente e dove lui ha vinto nel novembre 2015 è atteso al grande risultato. Sarà anche chiamato al riscatto il giovane doppio composto da Ludwig Rieder e Patrick Rastner, persosi un po’ nelle ultime stagioni soprattutto per problemi fisici mentre ancora alte sono le quotazioni dello storico equipaggio composto da Christian Oberstolz e Patrick Gruber che pure è sulla soglia dei quarant’anni, classe ’77 Oberstolz, ’78 Gruber.

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Tra le donne Sandra Robatscher e Andrea Votter, entrambe classe 1995 ma con parecchia esperienza nel circuito, dovranno cercare di lottare per avvicinarsi alle prime sette posizioni della classifica, soprattutto in chiave prova a squadre di Mondiali e Olimpiadi dove la frazione femminile è fondamentale. In chiave successo finale in Coppa del Mondo l’atleta favorito tra gli uomini è il solito tedesco Felix Loch pronto ad avvicinarsi ai record di Zoggeler nel singolo e i due doppi della Germania, tra le donne sfida tra le tre tedesche con un occhio alle americane.

Nelle prossime settimane su Io Gioco Pulito, speriamo sempre con il fondamentale apporto di esperti dei vari settori, continueremo a presentare le Coppe del Mondo delle discipline invernali che ci terranno compagnia nelle loro bianche cornici per tutti prossimi mesi.

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