Di tutti i supereroi Marvel, Spider-Man è probabilmente il più amato. Non si spiegherebbe altrimenti la quantità di film e cartoni a lui dedicati. Negli ultimi anni, forse perfino troppi, un po’ ripetitivi, pensiamo solo all’ultimo mezzo flop di “Spider-man Homecoming”.
I fan però stanno per tuffarsi in una versione davvero diversa del personaggio nato dal genio di Stan Lee e di Steve Ditko. Intanto perché si torna al fumetto, seppur animato, habitat naturale dell’amichevole uomo ragno, e poi perché le sorprese saranno tantissime.
Spider-Man: un nuovo universo, che uscirà nei cinema il giorno di Natale, è un film d’animazione diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman. Come detto si torna ad omaggiare il fumetto, ma paradossalmente lo si usa per sfidare nuovissimi orizzonti. Davvero mai visti.
Uno dei produttori, Christopher Miller, centra la presentazione con queste parole:
«Abbiamo fatto in modo che lo spettatore possa vivere la sensazione di entrare in un comic book tridimensionale, davvero si tratta di una cosa mai vista prima su uno schermo, ne rimarrete stupiti».
Perfetto. Meglio non si poteva dire. Rimarrete stupiti, ve lo confermo. Probabilmente il sottoscritto lo è rimasto a tal punto da voler tornare a vederlo, tradotto, per capirci qualcosa di più. Oggettivamente, va detto subito, occorre un buon livello di conoscenza dell’universo (perdonate l’abuso della parola) Spider-Man per cogliere i tanti rimandi, le citazioni e la stessa sceneggiatura a tratti quasi schizofrenica. Vi consiglio una breve ripassata qui. Soprattutto sulla storia Ragno-Verso.
C’è un nuovo ragazzo che viene morso dal ragno, si chiama Miles Morales, è afroamericano con un cognome latinoamericano, ed è anche più timido di Peter. Ma c’è anche quest’ultimo, cioè l’originale Parker. Solo che non è più un ragazzo, ma un uomo di mezza età, piuttosto rassegnato, con i dolori del tempo e le domande da bilancio esistenziale. E poi c’è anche Spider-Woman (in effetti molto più girl), che si chiama Spider-Gwen, e che ovviamente fa girare la testa a Miles. A completare il sestetto base infine ecco Spider-Man-Noir (con la voce di Nicholas Cage nella versione originale), una asiatica giovane eroina manga, Peni Parker, con robot spider ed un ironico cartoon Spider-Ham. Dite che vi bastano?
Vengono da universi paralleli, ed il disordine dei piani diventerà un po’ caotico, ma il filo romantico e un po’ melanconico dell’atmosfera che rende l’uomo-ragazzo-ragno così simile a tutti noi (per quello lo amiamo) non si perderà. Anzi. Merito principalmente dei tratti e dei contorni quasi antichi del disegno in un contesto di visione modernissimo, con una dinamica talmente sorprendente che la Sony vuole brevettarla.
Aggiungete una colonna sonora spettacolare, con la canzone che vi terrà sicuramente compagnia durante le feste e le vacanze invernali e non avete più dubbi. Saltate dentro un cinema. Altro che cinepanettone!