Che significa nuotare 10 ore da Capri a Napoli? Il racconto di Daniela Sabatini, che ce l’ha fatta

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Siamo tornati a parlate con Daniela Sabatini qualche giorno dopo l’impresa realizzata alla Capri-Napoli, che la nuotatrice varesina ha portato a termine in 9 ore 47 minuti e 57 secondi quindi entro il tempo massimo di 10 ore. Nessuna donna ci era mai riuscita nelle categorie amatoriali e master, mentre stavolta ce l’hanno fatta in due: poco meno di tre quarti d’ora prima di Daniela aveva raggiunto il traguardo anche l’australiana Lisa De Laurentis, che, diciamolo per far capire la grandezza del risultato di Daniela, ha 13 anni meno dell’italiana, 36 contro 49. Daniela Sabatini diventa quindi anche la donna più anziana ad aver concluso nel tempo massimo la Capri-Napoli oltre l’unica italiana ed europea nella categoria amatoriale.

Raccontaci come è andata

E’ come se non avessi fatto niente. – ride – Quando sono uscita dall’acqua erano passate dieci ore in un attimo. Fisicamente sono stata sempre bene, non ho avuto dolori muscolari, né mal di stomaco, e a livello mentale sono sempre stata lucida e tranquilla, mai un crollo psicologico. Sono partita forse un po’ troppo lenta ma questa scelta è stata utile per avere il massimo delle energie alla fine. Abbiamo tra l’altro sbagliato la rotta allungandola un po’ per via di alcuni problemi con vento e corrente, e penso di aver perso quasi un’ora, ma poco importa.

Che sensazioni hai avuto all’arrivo?

Nessun problema. Non ho avvertito stanchezza, qualche giramento di testa da mal di mare, come è normale. Sono uscita dall’acqua tranquilla. Qualche dolore alle spalle e al polso, risolto con pacchi di ghiaccio per tutta la notte seguente. Solo il polso mi fa ancora un po’ male. La parte più dura sono state in verità le ultime due settimane prima della traversata, dove invece è andato tutto benissimo.

Adesso riposo o hai già gare in programma?

Riposo? Cos’è? Questo week-end ho due 5 chilometri a Palermo, poi ci sarà una gara a Monate sul lago dove mi alleno, successivamente la Traversata dello Stretto di Messina e la 3 chilometri dei Mondiali Master, sul Lago Balaton in Ungheria dove in questi giorni si stanno disputando i Mondiali assoluti. Certo un po’ corta ormai per me. L’obiettivo stagionale comunque era la Capri-Napoli e l’ho centrato in pieno.

Tu che nasci velocista, ricordiamo che da junior hai vinto 6 titoli italiani tra 50 e 100 stile libero, come sei arrivata al fondo e alle imprese estreme?

Mentre nuotavo mi ripetevo che se stavo facendo la Capri-Napoli era perché sono un’irrequieta, perché non ha senso fare una cosa del genere se non per calmare la mia irrequietezza. In realtà non ci riesci mai e finisci col fare cose sempre più assurde.

Ho visto un lungo post su Facebook in cui hai voluto ringraziare molte persone.

Era doveroso farlo, senza di loro, il loro impegno e i consigli non sarei riuscita ad arrivare fin qui. Sarebbe troppo lungo ricordarli tutti anche qui, citiamo magari Andrea Broglia perché era fisicamente presente sulla barca appoggio e ha vissuto ogni bracciata, mi ha passato i rifornimenti e documentato il tutto con foto e video.

Hai progetti futuri?

In molti mi hanno suggerito di provare la Traversata della Manica, ma so già che non farebbe per me, l’acqua della Manica è troppo fredda, inoltre per avere l’omologazione del risultato la va fatta senza muta, in costume, e io proprio non sono da acqua fredda! Ho un’altra idea, ma per ora preferisco non parlarne.

Quindi un grazie a Daniela e ad Andrea per averci permesso di seguire passo passo la loro impresa nel Golfo di Napoli. Restiamo ora in attesa di sapere quale sarà la nuova avventura della Leonessa!

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Foto di Andrea Broglia

 

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