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Sigarette elettroniche e salute, tra dubbi e certezze
Un tema caldo da anni, da quando questi prodotti hanno fatto la propria comparsa sul mercato delle sigarette. Si parla di e-cigarettes, più comunemente note come sigarette elettroniche, che in Italia hanno iniziato a vedere la luce nel 2008, commercializzate per la prima volta ed incluse finanche, in quello stesso anno, nel dizionario Treccani.
Il tema ha diviso da subito opinione pubblica e comunità scientifica tra chi ne magnificava le doti, disegnandole come il superamento della sigaretta tradizionale; e chi invece sosteneva che, in fin dei conti, vizi e virtù erano i medesimi. La sigaretta elettronica è meno dannosa di quella classica? Fa male alla salute?
Domande da 1 milione di dollari che vanno ad arricchire una telenovela che ogni giorno vede una nuova puntata. Anche i liquidi che si vaporizzano con la sigaretta elettronica possono contenere sostanze nocive e potenzialmente dannose, ma se ci si affida a prodotti certificati dalla certa provenienza, l’unica sostanza dannosa è la nicotina.
La presa di posizione del Ministero della Salute
L’ultima puntata di questo tira e molla è arrivata a Febbraio 2021 a seguito di alcune dichiarazioni ufficiali da parte del Ministero della Salute. In una lettera scritta da due dirigenti del ministero (Direttore generale delle Professioni sanitarie e Risorse umane e Direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute) si sostiene che i prodotti a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, quindi i dispositivi che rilasciano nicotina, sono in grado di causare una dipendenza da nicotina al pari dei prodotti tradizionali. Ovvero, le sigarette classiche.
Quindi, le sigarette elettroniche non potrebbero essere considerate, come ad oggi si è spesso sostenuto, una soluzione alternativa rispetto alle sigarette tradizionali. Questo in considerazione del fatto che al loro interno sarebbero presenti, oltre alla nicotina, anche sostanze nocive.
Gli studi effettuati sul prodotto
D’altro canto, il mito è stato sfatato grazie ai molti studi che sono stati effettuati, sia privati che pubblici, dai quali si evince la bassissima tossicità delle sigarette elettroniche rispetto ai prodotti di tabacco riscaldato e soprattutto rispetto alle sigarette “analogiche”.
Basti pensare che in uno stato come il Regno Unito, che da anni combatte contro la piaga dei fumatori, la e-cig sia mutuabile ed utilizzata come vera e propria terapia contro il fumo.
Il mercato delle sigarette elettroniche
Dall’altra parte c’è un mercato ricco, una filiera che conta circa 30 mila dipendenti impiegati a vario titolo nel settore delle sigarette elettroniche. E, altro elemento non certamente da poco, tantissimi utenti, fumatori nuovi o ex fumatori di sigarette tradizionali che si sono convertiti all’e-cigarette.
Su tutto il territorio ci sono tante realtà attive nella vendita di sigarette e prodotti affini, così come sul web dove sono nati, nel corso degli anni, diversi portali di riferimento, come nel caso di https://odse.it/ che vende sigarette, ricariche e accessori vari legati al mondo delle e-cigarettes.
Il meccanismo della sigaretta elettronica
In sostanza la questione legata alle sigarette elettroniche sembra essere un perfetto equilibrio tra rischi (che comunque non possono mancare se vi è presenza di nicotina) e vantaggi rispetto alle sigarette tradizionali. La sigaretta elettronica è costituita da una fonte di alimentazione (chiamata batteria), un elemento riscaldante (chiamato atomizzatore) all’interno del quale va inserito il liquido (anche chiamato e-liquid), al cui interno troviamo una base composta da Glicole Propilenico e Glicerina Vegetale alla quale possono essere addizionate quantità variabili di nicotina e additivi aromatizzanti.
Il meccanismo alla base della sigaretta elettronica è piuttosto semplice: quando l’utente attiva la batteria, si attiva il tutto, l’elemento riscaldante vaporizza il liquido e si genera questo vapore, il gesto viene chiamato ‘svapo’, e questo vapore viene inspirato nei polmoni. Un meccanismo che avrebbe il vantaggio potenziale di aiutare i fumatori tradizionali, per un prodotto che ha indubbi vantaggi ma sul quale gli scienziati hanno ancora molto da imparare.