«Capisco le necessità dei cittadini e della città di Roma, però da sportiva ti dico che giocare le Olimpiadi in casa è una cosa troppo bella». A dirlo è Rosaria Aiello, catanese, pallanuotista alla sua prima Olimpiade conclusasi con un bellissimo argento, uno dei volti simbolo del Setterosa italiano. Per lei, centrovasca della nazionale italiana femminile di pallanuoto a Rio, anche un oro agli Europei, un argento in World League e due bronzi, uno agli Europei 2016 e uno ai Mondiali 2012. Un percorso, il suo, iniziato da piccola, grazie al fratello. Un allenamento di circa sei/otto ore al giorno tra palestra e piscina. Tanti sacrifici che si sono trasformati in un crescendo di successi che l’hanno portata a vincere la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro2016. «Quando sali sul podio, con quella medaglia lì, non pensi che hai perso un oro, ma solo che hai vinto un argento».
A quasi un mese dalla medaglia d’argento di Rio 2016 cosa porti dentro?
«Ho il cuore immenso, pieno di emozione e felicità. Le Olimpiadi sono un mix di gioia, paura, ansia. Ho ricevuto tanto calore dalla gente, mi sono stati tutti vicinissimi. E tutto questo mi ha riempito ancora di più il cuore di gioia».
Un secondo posto meritatissimo. Porti un po’ di amarezza per non aver vinto l’oro?
«Quando ho capito di non aver vinto ero davvero amareggiata ma consapevole che le avversarie erano state più brave. La delusione è stata poi colmata dalla gioia dell’argento perché, quando sali sul podio, con quella medaglia lì, non pensi che hai perso un oro, ma solo che hai vinto un argento.
Ti aspettavi che sarebbero andate così le olimpiadi per il Setterosa?
«Guarda, sinceramente in cuor mio lo speravo. Perché alla fine parti per vincere e dentro di te lo sai che con la squadra stai facendo qualcosa di grande. E alla fine così è stato».
Non solo Olimpiade. Sei stata ricevuta, assieme a tutti gli atleti italiani che hanno gareggiato a Rio, dal Presidente della Repubblica. Come è stata questa esperienza?
«L’emozione di ritrovarsi al Quirinale, al cospetto del Presidente della Repubblica Mattarella e con tutti i colleghi che hanno vissuto con me la meravigliosa esperienza delle Olimpiadi posso definirla solo con un aggettivo: indimenticabile».
Un’emozione uguale a quella delle Olimpiadi quindi?
«Beh, stare sul podio è di sicuro più emozionante (sorride). Però ritrovarsi al cospetto di una persona che ricopre una carica così importante e prestigiosa, è davvero molto bello».
Cosa ne pensi del fatto che la Raggi non abbia voluto candidare Roma alle Olimpiadi 2024?
«Da sportiva ti dico che è un gran peccato. Capisco le necessità dei cittadini e della città di Roma, purtroppo non seguo molto la politica, però da sportiva, giocare le Olimpiadi in casa è una cosa troppo bella».
Hai ricevuto il premio “Taormina Culture of Excellence”, eccellenza nello sport. Da Siciliana, cosa significa ricevere questo prezioso riconoscimento nella tua isola?
«Essere premiata a Taormina è qualcosa di meraviglioso. Lo scenario è qualcosa di incredibile. Era la prima volta che venivo qui e credimi, ero davvero emozionatissima. Per me la Sicilia è da sempre un motivo di vanto ed essere premiata nella mia terra è un’emozione irripetibile. Come un onore è portare, insieme alla mia squadra, i colori della Sicilia nel mondo».
Come ti sei avvicinata al mondo della pallanuoto?
«Devo dirti che il nuoto mi è sempre piaciuto. Ho iniziato da piccola, mio fratello giocava a pallanuoto e io, dopo una breve parentesi nella pallavolo, ho capito che il mio futuro era proprio nella pallanuoto. Ho iniziato praticamente così».
E’ difficile per una donna praticare questo sport? Nell’immaginario collettivo la pallanuoto non è forse più uno sport maschile?
«Non saprei. Forse basta avere solo un po’ di grinta in più. Anzi, un po’ di cattiveria in più direi».
Hai mai avuto momenti di sconforto o ripensamenti?
«No, non ho mai avuto momenti di ripensamento. Però penso spesso a quanto mi piacerebbe crearmi una famiglia».
Sei fidanzata con un altro pallanotista, Cristiano Torrisi. Chi è più forte tra voi due?
«(Ridacchia) Lui dice io!»