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Serie A: il prossimo anno sarà un campionato equilibrato?
Il pallone non si ferma. Con la sbornia della vittoria agli Europei ancora da smaltire è già tutto pronto per il calcio di inizio del campionato di serie A 2021-2022, con la prima giornata in programma nel weekend tra il 21 e il 22 agosto. Ma che annata sarà? L’Inter riuscirà a confermare lo scudetto nonostante il cambio in panchina, con Inzaghi che ha preso il posto del cannibale Conte o dovrà cedere il passo alla Juve del rientrante Allegri? Il Milan di Pioli riuscirà a confermarsi ad alti livelli o sarà costretta a lasciare strada alla Roma dello special one Mourinho o alla ormai grande Atalanta di Gasperini? Il Napoli di Spalletti e la Lazio di Sarri riusciranno a essere le sorprese e a inserirsi nella lotta per la zona Champions? Quel che è certo è che sarà una stagione da non perdere, nella quale varrà la pena di seguire i risultati in tempo reale minuto per minuto, e nella quale le sorprese davvero non mancheranno.
Il valzer delle panchine
Di sicuro, mentre le rose delle squadre sono ancora in via di definizione e il futuro di molti super big è ancora incerto, le sette sorelle hanno tutte giocato d’anticipo nella scelta di chi dovrà guidare la corsa al Tricolore e non hanno badato a spese andando a caccia del meglio sul mercato.
A iniziare dalla Juventus che, archiviata l’esperienza Pirlo, ha puntato su un ritorno davvero eccellente, quel Max Allegri che a Torino ha vinto cinque scudetti consecutivi e conquistato due finali di Champions, che torna sotto la Mole dopo aver rifiutato il corteggiamento dei top club europei. Abbastanza per far diventare la Juventus favorita d’obbligo, nonostante il quarto posto 20-21 conquistato all’ultima giornata e un mercato ancora da decifrare, soprattutto per quanto riguarda il destino di Ronaldo e Dybala.
Dietro di un’incollatura l’Inter, che ha lo scudetto cucito sul petto ma non il condottiero che l’ha guidata alla storica conquista. Antonio Conte infatti ha deciso di prendersi un anno sabbatico, non convinto del progetto nerazzurro, e mister Zhang per sostituirlo ha ripiegato su Simone Inzaghi, in arrivo dalle buone annate alla Lazio ma già costretto ad assistere alla partenza di Hakimi e in trepidante attesa di fronte agli altri assalti di alcune big europee intorno ad altri due gioielli: Milan Skriniar e Lautaro Martinez.
Le conferme
Appaiate dietro il duo di testa le uniche big che hanno deciso di confermare i loro allenatori: l’Atalanta di Gasperini e il Milan di Pioli. Entrambe reduci da una stagione al di sopra delle aspettative, con un secondo e un terzo posto conquistato a fine stagione, e il vantaggio di partire da un progetto già rodato e in continua evoluzione. Con i nerazzurri che ormai sono una presenza stabile tra le prime forze del campionato, e della Champions, e si sentono pronti alla consacrazione definitiva, e il Diavolo che ritrova l’Europa che conta, con una bella iniezione di fiducia e di liquidità, e che vuole dimostrare di non soffrire di vertigini.
Lo Special One
Una corsa a quattro dunque? Non è detto. Anche le altre sorelle del calcio hanno fatto le cose in grande. A iniziare dalla Roma che nella capitale ha portato un mister che non ha bisogno di presentazioni: José Mourinho. Accolto come un profeta ha subito chiarito che tra tre anni si vede in strada a festeggiare, ma non è da escludere che lo Special One possa anticipare i tempi, trascinato da un ambiente difficile quanto esaltante come quello giallorosso. Il tutto sempre che siano d’accordo i cugini della Lazio, che hanno sostituito Inzaghi con un tecnico che dall’Italia è andato via con lo scudetto cucito in petto e che vuole dimostrare che la sua idea di calcio oltre che bella è anche vincente: Maurizio Sarri. Molto da dimostrare ha anche Luciano Spalletti chiamato a guidare un Napoli sempre a un passo dalla consacrazione, che arriva con ancora l’amaro in bocca per il mancato accesso alla Champions, nonostante un 20-21 a tratti esaltante.
Quello che si annuncia insomma è un campionato equilibrato, tutto da scoprire e chiaramente da seguire dal primo all’ultimo minuto.