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Serie A vs Streaming illegale: le 4 mosse della Lega Calcio per fermare la Pirateria e il caso spagnolo

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Serie A vs Streaming illegale: le 4 mosse della Lega Calcio per fermare la Pirateria e il caso spagnolo

La Serie A si schiera con forza contro la pirateria. La Lega Calcio è infatti pronta a lanciare una battaglia contro la pirateria, con una strategia in quattro fasi e un budget da un milione di euro. 

L’amministratore delegato Luigi De Siervo ha illustrato il piano per contrastare la pirateria online.

Le quattro fasi saranno quelle di analisi e monitoraggio delle violazioni, attività legale, lobby e comunicazione. Per quanto riguarda il monitoraggio, verranno aggiunti due sistemi a quelli attuali che permettono di individuare in maniera tecnica tutte le fonti di contenuti illegali sulla rete, anche quelli trasmessi sui social network. La volontà è quella di  spegnere alcuni siti e tutte le attività a loro collegate.

A dar forza all’azione anti-pirateria, la Lega ha ottenuto dal tribunale di Milano il provvedimento con cui potrà andare dalle Telco, compagnie telefoniche e provider internet, e chiedere lo spegnimento e oscuramento dei siti pirata nel nostro paese. Il problema però è che per spegnere un sito ci vogliono giorni mentre per spostare i contenuti di un sito pirata su un altro indirizzo meno di 5 minuti con un software da pochi dollari. E soprattutto basta pagare un servizio VPN da pochi spiccioli per ottenere un altro IP camuffando la propria provenienza e criptando cosa si sta visitando.

Anche a livello legislativo bisognerà fare passi in avanti, l’Italia ha il primato di paese più piratato e i dati ci dicono che un utente su quattro è un pirata per un danno al calcio italiano pari a 150 milioni di euro l’anno. 

De Siervo ha poi svelato la sua maggiore preoccupazione, il medio-oriente: “La nostra attenzione è soprattutto sull’area del medio oriente, per noi fondamentale: lì il fenomeno è sconvolgente, con un sistema come BeoutQ che pirata illegalmente il segnale di BeIn Sports. L’obiettivo è spegnere BeoutQ prima della prossima assegnazione dei diritti internazionali. Non vogliamo introdurre uno stato di polizia, ma vogliamo il rispetto delle regole“.

La stretta sulla pirateria va di pari passo con quanto fatto dalla Liga Spagnola di recente. Attraverso l’app ufficiale, infatti, era in grado di geolocalizzare e ascoltare l’audio ambientale di coloro che l’avevano scaricata al fine di scovare eventuali bar o pub che trasmettevano le partite così da controllare in seguito se lo stessero facendo in modo legale o meno. Questa sperimentazione ha avuto termine il 30 giugno, ma avuto seri problemi relativi alla privacy, da cui la Liga si è subito difesa evidenziando la presenza di condizioni d’uso ben esplicite al momento dell’utilizzo. Il garante ha infatti multato il calcio spagnolo per 250 mila euro, ma la Liga ha dichiarato di voler presentare il ricorso, sottolineando che continuerà a combattere la pirateria con le maniere forti per fermare un sistema fraudolento di soldi che toglie circa 400 milioni al calcio iberico.

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Nato a Roma nel 1990, anno delle notti magiche. Ex giocatore di basket, nonostante gli studi in legge, dopo una lunga parentesi personale negli States, decide di seguire la sua passione per lo sport e per il giornalismo.
Giornalista iscritto all'albo, da quattro anni vice caporedattore di GiocoPulito.it, speaker radiofonico a Tele Radio Stereo e co-conduttore a TeleRoma 56.

5 Comments

  1. 15o milioni sottratti al calcio?? poverini i nostri cocchetti.. dovranno rinunciare all0’aumento di stipendio a causa di questi cattivoni di pirati… e accontentarsi di una decina di milioni netti all’anno… ma cose si fa a vivere cosi’?? e come faranno a mantenere le loro auto krukke da cafoni arricchiti??

  2. Per eliminare la gran parte della pirateria, il sig. De Siervo dovrebbe pensare piuttosto ad allestire dei pacchetti con un senso logico: un appassionato di calcio e tifoso, vuole per prima cosa poter vedere le partite della sua squadra preferita, poi vedere quelle che per lui sono più interessanti.
    Per questo bisognerebbe ripristinare i pacchetti a squadre (oltre alla possibilità di acquistare la singola partita a prezzi abbordabili): altrimenti se si mantengono i pacchetti ad orario (che hanno senso per la vendita all’estero in particolare per il mercato orientale), come dallo scorso anno, per poter vedere in Italia le partite di una stessa squadra si è costretti a fare due abbonamenti (e francamente mi sembra una truffa legalizzata).
    Col risultato che le persone che volevano seguire il campionato si sono date 3 risposte: faccio un secondo abbonamento anche a Dazn (minoritaria, infatti gli abbonamenti alla nuova piattaforma sono stati inferiori alle attese, nonostante le offerte di Sky ai propri abbonati), non guardo le partite della nuova piattaforma e mi vedo gli highlights quando possibile (scelta maggioritaria) oppure uso piattaforme di streaming più o meno legali.

  3. Un consiglio ai “teledipendenti del calcio”, abbandonate tutto, spegnete le TV e andate a farvi delle passeggiate con la famiglia. Non rinnovate più i vostri abbonamenti, siete già costretti a pagare il canone RAI, basta e avanza e lo sport è passato tutto a pagamento su altre reti. Ormai gli sport più gettonati sono diventati un vero e proprio “bancomat” per le reti private. Praticate lo sport invece di “subirlo a pagamento”.

    • ha ragione anche perche’ le partite sono disturbate da logorroici commentatori pseudo voci tecniche commentatori a bordo campo dopo 70 anni questi direttori dei palinsesti sportivi non hanno ancora capito che la tv non e’ la radio in tv si vede o pensano che chi guarda le partite sia un deficiente che ha bisogno che un cervellone spieghi che il tiro era sbagliato che lo stop non e riuscito che il portiere ha parato il rigore ecc.

      immaginatevi a teatro o cinema con due logorroici che raccontano cosa succede sul palco o sullo schermo.

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