I due goal della Roma ad Anfiel Road contro il Liverpool nell’andata della semifinale hanno tenuto accese le speranze dei giallorossi e dei suoi tifosi. Oltre a loro però ad esultare per le reti di Dzeko e Perotti sono stati anche i maghi del secondary ticketing che prima dell’avvento degli anglicismi venivano chiamati bagarini.
E si perché tra chi si è accampato per più di 36 ore fuori dai Roma Store per prendere i biglietti di Roma-Liverpool c’è anche chi l’ha fatto col mero scopo di lucro, ovvero prenderli e rivenderli immediatamente dopo a cifre spropositate. Qualora la partita di Anfield fosse finita 5-0 i vecchi bagarini sarebbero rimasti sicuramente col cerino in mano, o come si dice a Roma, “Si sarebbero dati i biglietti in faccia”. Invece sono ancora speranzosi di chiudere questo tipo di trading illegale, sciacallo, fatto sopra la passione dei tifosi, con grande profitto.
Legale o Illegale?
Gli stranieri che vengono in Italia sanno già che in qui “Everithing is illegal but nothing is forbidden” che tradotto in italiano è “In Italia tutto è illegale ma nulla è vietato”. Nel Belpaese è illegale solo il bagarinaggio sportivo, tant’è che vennero introdotti i biglietti nominali, ed il reato è amministrativo se beccati in flagrante ma i rischi li corre anche chi compra, configurando il reato di “incauto acquisto”. Il cambio di utilizzatore ha alleggerito la riforma sulla vendita dei biglietti togliendo di fatto tutte le difese a questo sgradevole fenomeno.
Online, dove come spesso accade c’è un vuoto legislativo, i cyberbagarini non sono illegali. L’Antitrust ha messo sotto torchio il sito TicketOne chiedendo spiegazione in merito al fatto che per i grandi eventi i biglietti vadano sold out in pochissimi secondi e dopo pochi istanti si trovano a prezzi decuplicati sui maggiori siti di secondary ticketing. Il segreto di questi siti specializzati è l’utilizzo di bot automatici che inviano ordini a raffica.
Roma-Liverpool
Sold out in pochi istanti tutti i biglietti, con qualche malfunzionamento dei terminali quantomeno sospetto, i biglietti si trovano ancora sui maggiori siti di secondary ticketing: la curva che al Roma Store costava 65 euro è venduta su Viagogo a 263 euro, 538 euro su StubHub. Chi vuole invece vivere dal vivo l’inquadratura televisiva quindi vuole comprare una tribuna Montemario, costo 165 al Roma Store, dovrà sborsare 429 euro su Viagogo e 2280 su Stubhub.
Non solo professionisti:
A rivendere i biglietti non sono solo i professionisti del settore ma anche i privati che dopo un’interminabile attesa e forse demotivati dal 5-2 dell’andata preferiscono mettersi in tasca un bel gruzzolo. Ecco allora comparire su Ebay tantissimi annunci di biglietti per questa sfida a prezzi che sforano i 500€. C’è addirittura chi ha messo il biglietto all’asta, con prezzo di riserva ovviamente, per tirare su il prezzo il più possibile. Ci sono poi quelli che per aggirare eventuali problemi, vendono una sciarpetta della Roma, costo 10/15 € circa, con in “regalo” i biglietti della semifinale alla modica cifra di 1500€.
Come al solito fatta la regole trovato l’inganno, quello dei biglietti nominali ed il seguente cambio di utilizzatore. Non è raro infatti trovare bagarini in loco, armati di connessione ad internet, pc portatile e stampante proprio per fare il cambio utilizzatore al volo e sul momento. Quello che rimane è quindi che chi guadagnava continua a guadagnare ma chi invece è onesto può comprare solo 4 biglietti e deve ogni volta portarsi dietro i documenti originali di tutti pena il mancato acquisto. L’ennesima riforma non riforma che arreca noia e fastidio solo agli onesti.