La sconfitta di domenica scorsa contro la Juventus non ha cambiato poi così tanto la classifica della Lazio di Simone Inzaghi. Che comunque è rimasta sempre in quarta posizione, in piena lotta per un posto in Champions League, nonostante la pressione delle inseguitrici (prima tra tutte l’Inter dell’ex Pioli) si sia fatta più forte. Da adesso in poi, la Lazio di Inzaghi, avrebbe bisogno anche di poter contare sull’apporto del suo pubblico. E soprattutto nelle gare all’Olimpico, dove la presenza dei tifosi biancocelesti non arriva neanche, in media, a toccare le 20mila unità.
Nell’ultima gara interna vinta contro l’Atalanta le presenze all’Olimpico erano poco più di 12 mila. Una miseria, considerando l’abbondante capienza dell’impianto,più di 82 mila posti a sedere. Una tristezza considerando il cammino sin qui mantenuto dalla cosiddetta “banda Inzaghi”: ad oggi quarta in classifica a soli 7 punti dalla Roma seconda e a 8 dalla Juventus capolista (anche se con una partita in meno). Ciò nonostante l’assenza della gente laziale allo stadio Olimpico è ormai un dato di fatto. Impressionante (in negativo) la media degli spettatori presenti nelle gare casalinghe da quando è iniziato il campionato: 18.327 presenze a partita secondo i dati pubblicati dal sito Stadiopostcards.com. Con il picco (si fa per dire) dei 40 mila spettatori raggiunto in occasione della partita più importante dell’anno: il derby con la Roma. Ma nel complesso solo 5mila presenze in media in più del Pescara (13.838) ultimo in classifica. Numeri che non rendono onore a quelli della classifica, sempre impressionanti ma questa volta in positivo: 12 vittorie, 4 pareggi e soltanto 5 le sconfitte. Proprio come le prime due della classe: la Juve e gli odiati cugini della Roma.
Eppure, il cammino tanto inaspettato quanto folgorante dei ragazzi di Simone Inzaghi, non sembra bastare per convincere la maggioranza dei tifosi biancocelesti a tornare sugli spalti dello stadio Olimpico. Un’assenza che dura ormai da un paio d’anni. Dagli inizi della stagione 2015-16 quando in quel caso furono i tifosi di curva a decidere di lasciare vuoto il settore per protestare contro l’introduzione delle famigerate “barriere”. Una scelta dolorosa che progressivamente venne seguita anche dal resto dello stadio. Complice anche i risultati deludenti della squadra allora guidata da Stefano Pioli. A fine stagione le presenze medie furono di 21.025 e i ricavi da biglietteria poco più di 7 milioni. In media, poco più di 400 mila euro a partita. Quanto basta per pagare il costo di affitto dello Stadio Olimpico (2milioni e 800mila euro). Ma comunque poco in confronto ai numeri degli anni passati. Niente se confrontati con i numeri dell’era Cragnotti. Quest’anno però, i tifosi di curva hanno deciso di ritornare a riempire il settore. Per stare vicini alla squadra, e poi, come hanno sempre ribadito, per continuare a tenere viva la passione della gente laziale. Una scelta che la squadra sta ampiamente ripagando con i risultati in campo. Ogni domenica, la Curva Nord sta ritornando a poco a poco a riempirsi. In attesa che si ritorni a riempire anche il resto dello stadio. Lo merita la Lazio di Simone Inzaghi. E lo meriterebbero anche loro, i suoi tifosi. Quelli che ci sono sempre.
Gentile Simone Nastasi,leggo quotidianamente i vostri articoli con piacere,ma mi permetta di dirle che,in questo caso specifico,non sono d’accordo con quanto scritto da lei. Da tifoso Laziale,leggendo il suo articolo ho avuto l’impressione che non sia stato minimamente colto lo sconforto e il dolore(sportivo ovviamente) che la maggior parte dei tifosi prova. Non è una qustione di risultati,e nemmeno di barriere(quantomeno non è il problema principale,la prova sta nel fatto che la nord è,in parte,tornata allo stadio). Nessuno pretende di tornare ai “fasti Cragnottiani”,no..la maggior parte di noi pretende di non essere più presa in giro da claudio lotito(rigorosamente minuscolo). Quello che questo presidente sta facendo è a dir poco vergognoso..ha svuotato la Lazio di Lazialità,ha diviso(e qui la colpa,a mio parere,è nostra che glielo abbiamo permesso) un popolo che è sempre stato unito nel momento in cui bisognava stare vicini alla società,il tutto con la maggior parte della stampa che ha taciuto e continua a tacere su questa situazione di disagio estremo del Laziale,facendo finta di ascoltare il tifoso,ferito e umiliato,solo quando la protesta contro questo personaggio era troppo forte per essere messa a tacere,salvo poi tornare a far finta di interrogarsi sul perché una squadra come la Lazio facesse(e fa sempre di più) una media spettatori così bassa.Il tifoso Laziale è stanco di claudio lotito.Potrei andare avanti per pagine e pagine ma credo di essere stato chiaro e di averla annoiata abbastanza. Mi scusi se mi sono dilungato,spero in una sua risposta. Firmato,Giacomo,uno dei tanti tifosi biancocelesti feriti.
Chi l’ha scritto questo articolo???Il gestore in persona???
Non si fa minimo accenno all’attuale vero problema di questa gloriosa società e della grande maggioranza (altro che sparuta minoranza) dei suoi tifosi: il gestore (ed il suo fido dipendente biondo che risponde al nome di Igli Tare),appunto.
Le barriere in curva sono solo state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La scelta (condivisibile o meno….io non l’ho condivisa,per esempio) della Curva Nord di tornare allo stadio è stata fatta solo per stare vicino alla squadra e tifare la maglia….ma indirettamente è stato l’ennesimo assist al gestore che stava vacillando grazie alla continua contestazione e all’allontanamento spontaneo (in un certo senso forzato,per quanto mi riguarda) della gente dallo stadio.
La stampa,sportiva e non,raramente si è permessa di criticare questo personaggio quantomeno discutibile che con la sua opera ha praticamente distrutto il popolo LAZIALE.
Ma un giorno tutto questo finirà e lo stadio sarà di nuovo bello pieno anche se la squadra non otterrà buoni risultati e/ vittorie di qualsivoglia trofeo.
Noi LAZIALI siamo così….e lo sappiamo bene.
Il vero motivo per cui la gente LAZIALE sta a a casa ha un nome e cognome…..che non voglio nemmeno scrivere.
Spero pubblicherete queste mie parole.
Grazie per l’attenzione.
Buongiorno Giacomo, mi scuso con lei per la tardiva risposta. Sono contento che lei scriva di essere un lettore di Io Gioco Pulito e la ringrazio per questo. Avrà certamente avuto modo di leggere, a firma del sottoscritto, i diversi articoli di critica al presidente Lotito. Il quale, come ho sempre ripetuto, anche in radio alla trasmissione “La Voce della Nord” su radio Sei, reputo personalmente un ottimo imprenditore ma allo stesso tempo inadeguato per essere un presidente di una squadra di calcio. Evito di scriverle i motivi che penso conosca abbastanza. Ciò scritto, non ritengo tuttavia sufficiente tutto questo, per togliere il sostegno alla squadra, considerando il fatto che Lotito e’ il presidente della Lazio da ormai quasi 13 anni. E per questo ritengo, e lo scrivo nel rispetto di tutti coloro che la pensano diversamente, che una tale scelta, semmai (se solo per ragioni che riguardano Lotito) sarebbe dovuta essere presa tanti anni fa. Anche se aggiungo, la Lazio viene (o dovrebbe venire) prima di tutto anche dei suoi presidenti. Per Giammarco (che domanda se l’articolo sia stato scritto dal “gestore”) : vale per lei quello che ho scritto per Giacomo. La invito a leggere più spesso Io Gioco Pulito. Vedrà così i suoi occhi che nei confronti del presidente Lotito non ci siamo mai risparmiati. Cordiali saluti ad entrambi