Dal 30 novembre Scott Pratt ritorna nelle librerie con il romanzo “In buona fede”, il secondo volume dell’appassionante serie dell’avvocato Joe Dillard, ancora una volta edito da Fanucci Editore nel catalogo Time Crime, con traduzione di Enrico Lodi.
Un’intera famiglia di quattro persone viene massacrata senza pietà nelle campagne del Tennessee. Due settimane dopo, segue un altro violento omicidio che vede coinvolti un professore in pensione e la sua amata moglie. Tutti gli indizi sembrano portare a due ragazzi seguaci di Satana, sospettati di essere i responsabili di entrambi i delitti. Il caso è affidato a Joe Dillard, viceprocuratore distrettuale ed ex avvocato difensore consapevole di aver trascorso troppo tempo a prendere le parti di clienti che si dichiaravano innocenti senza esserlo. Anche se gli indizi sembrano confluire tutti nella stessa direzione, Joe sa che il vero assassino è ancora a piede libero. C’è anche un terzo sospettato, una giovane e misteriosa donna di nome Natasha, contro la quale, però, non ci sono prove a sufficienza… I due ragazzi, inoltre, sembrano troppo terrorizzati dalla donna per poterla coinvolgere in questa storia. Spinto dal desiderio di espiare il proprio passato, Dillard è disposto a rischiare il tutto per tutto pur di risolvere il caso e assicurare alla giustizia il brutale assassino, anche a costo di mettere a repentaglio la sicurezza della sua famiglia e della propria.
Un ritorno in grande stile, quello dell’avvocato Joe Dillard, protagonista assoluto, stavolta nelle vesti di pubblico ministero. Un thriller che si può e deve divorare. Se “Un cliente innocente” era straordinario, “In buona fede” è un autentico capolavoro. Una nuova appassionante sfida, carica di colpi di scena, adrenalina e suspense, dove ogni cosa non è esattamente come la si aspetta.
«Andando a lavorare nell’ufficio del procuratore distrettuale, avevo pensato che avrei fatto qualcosa di giusto, qualcosa di utile, qualcosa che mi facesse sentire bene. Ma avevo scoperto che il gioco era lo stesso, e che non faceva molta differenza da che parte mi trovassi ad agire».
Scott imbastisce la trama su alcuni pilastri. Primo su tutti la legge e il suo potere che plasma un mondo marcio e un sistema sempre più corrotto. A questo si contrappone invece l’immenso amore del protagonista per la moglie Caroline, alle prese con un brutto male. Quelle pagine ci fanno respirare l’affetto autentico che lo lega alla donna da oltre vent’anni. Un amore che in questo secondo volume no smette mai di crescere, mettendoli a dura prova.
«Il pensiero di Caroline che giaceva in un letto d’ospedale, collegata a tubi e a schermi mentre lottava per restare viva, mi aveva creato un tal groppo in gola che dovetti fermarmi, appoggiarmi al muro e cercare di riprendermi».
Un intreccio fenomenale e personaggi vividi e credibili, dipinti in maniera perfetta.
Da Sarah Dillard, sorella di Joe ed ex drogata, a personaggi nuovi come l’agente speciale Hank Fraley, un uomo dalla corazza dura ma dal cuore tenero, per cui è impossibile non provare empatia; lo sceriffo Bates, nei panni di un improbabile eroe, e le gemelle Natasha e Alisha. Uguali nell’aspetto ma diverse nella natura. Le due facce della stessa medaglia. Buona e piena di fede Alisha, cattiva e dedita al culto di satana Natasha, il cui nome, letto al contrario (Ah Satan) è scritto sul collo delle sue vittime.
«Penso che tu sia venuto ad uccidermi. E questo che cosa dice di te, signor Dillard? Dice che non sei diverso da me. Sei venuto per punirmi per aver violato i comandamenti, proprio come io punisco le persone che se lo meritano. O sei venuto per sacrificarti in modo che gli altri possano sopravvivere? Hai il complesso del Messia, signor Dillard?»
In buona fede è così potente, machiavellico ed intenso da risultare spaventoso. E ce ne sono di colpi di scena in questo romanzo dal ritmo serrato e nessuna sbavatura. Una lotta tra bene e il male, tra la vita e la morte. Sei cadaveri, una donna misteriosa, la fede, l’amore, la malattia, la paura, la rabbia, l’adrenalina, la morte, e la ricerca della verità anche quando la giustizia umana sembra volgere lo sguardo altrove… Ecco gli ingredienti del thriller perfetto. Un epilogo geniale, da leggere tutto in un fiato, dove il bene trionfa e la «strega cattiva muore».
«Vedeva la sagoma sulla sedia. Avvicinandosi, la fiammella si spense. Girò ancora la rotellina. Nulla. Si accese solo per un attimo ancora, giusto in tempo perché Fraley vedesse che lei stava ridendo. L’aveva vista solo per un attimo, prima di allora: indossava quel grande cappello e aveva la benda sull’occhio ma doveva essere lei. La ragazza ammanettata sulla sedia era la ragazza del parco…»
L’autore
Scott Pratt, classe 1956, è nato a South Haven, nel Michigan. Laureato in giurisprudenza presso l’Università del Tennessee, ha svolto per diversi anni la professione di avvocato penalista prima di dedicarsi completamente alla scrittura. Vive nel Tennesse con sua moglie e quattro cani. Dello stesso autore, Fanucci Editore, ha già pubblicato Un cliente innocente, primo volume della serie che vede come protagonista Joe Dillard.