Il commissario Antoine Boutonnet, responsabile della Divisione nazionale di lotta contro l’hooliganismo (DNLH) aveva previsto tutto. Aveva dichiarato nelle scorse settimane in un’intervista al giornale Liberation, come riporta anche il Corriere della Sera, che “dal territorio arrivano voci di possibili scontri tra inglesi e russi”. E non invece come si temeva all’inizio di una possibile alleanza tra tifosi (britannici e russi) in chiave antimussulmana. La polizia francese quindi, sapeva già tutto. Era a conoscenza dunque che il match tra Inghilterra e Russia, partita d’esordio delle due nazionali in questa edizione degli Europei di calcio, sarebbe stata ad alto rischio di incidenti. Ma la domanda, dopo quello che è successo fuori e dentro il Velodrome di Marsiglia (dove russi inglesi ma anche francesi e come racconta Corsera anche i beurs ragazzi giovanissimi di origine algerina e tunisina, se le sono date di santa ragione) sorge comunque spontanea: come è potuto accadere? Se veramente, come ha dichiarato il responsabile della Divisione antihooligans, la polizia sapeva già tutto, perché si è fatta sorprendere? Una risposta possibile, che si può leggere sempre sul Corriere della Sera, la fornisce il sociologo francese e specializzato in questioni di tifo, Ludovic Lestrelin. Il quale, ha ammesso senza mezzi termini che “la polizia francese non è abituata ad avere a che fare con gli hooligans”. Visto che, si potrebbe aggiungere, già nel 1998, quando nel corso dei Mondiali di calcio, prima durante e dopo la partita Inghilterra-Tunisia disputata sempre a Marsiglia, scoppiarono disordini tra tifosi inglesi e tunisini , con un bilancio che anche in quel caso fu pesantissimo.
Una prova più recente è arrivata invece nelle scorse settimane quando si è disputata allo Stade de France di Parigi, la finale tra PSG e Olympique Marsiglia che metteva di fronte due tifoserie, tra quelle francesi, considerate più pericolose. Il risultato è stato di incendi e disordini sulle tribune, con scoppi di petardi (che sono riusciti ad entrare nonostante i controlli) che hanno ricordato (anche se fortunatamente senza conseguenze) le esplosioni della terribile notte di novembre quando sempre lo stadio Saint-Denis venne preso d’assedio dai terroristi. Insomma un fiasco colossale. Così come non ha funzionato per adesso, la duplice strategia preparata dalle forze di sicurezza per questa edizione degli Europei di calcio. Cioè di tenere lontani i soggetti considerati più pericolosi e di presentare fino all’ostentazione, l’imponente spiegamento di forze dell’ordine come un deterrente verso i più facinorosi. Ma forse è stata proprio l’attenzione (unita ad evidente impreparazione) che la polizia e gli 007 francesi hanno voluto rivolgere alla minaccia terroristica, una delle possibili cause del totale fallimento delle misure di sicurezza messe in campo per la partita di Marsiglia. Il governo, visto ciò che è accaduto a novembre, ha trascorso gran parte del tempo a studiare le contromosse per eventuali attacchi dell’ISIS. Dimenticandosi evidentemente, oppure sottovalutando il rischio, degli hooligans.
E con l’arrivo in Francia di turchi, croati, polacchi e ucraini (vista la notoria rivalità tra le tifoserie), per il governo francese e il ministro degli Interni in particolare, gli Europei di calcio rischiano di trasformarsi in un incubo. Altro che possibile vetrina per il rilancio economico.