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Scommesse, il business tra legalità ed illegalità
Un settore che si muove su una sottile linea d’ombra sempre a cavallo tra legale ed illecito; è così da sempre, da quando il comparto delle scommesse sul calcio (perché di questo si sta parlando), ha iniziato a generare profitti in sequenza attirando l’attenzione di mafie e criminalità.
In Italia il settore delle scommesse è regolamentato e gestito dall’AMMS, i Monopoli di Stato, gli stessi che supervisionano sul settore (affine) del gioco d’azzardo. A differenza di quest’ultimo, la storia delle scommesse nel nostro paese è molto più recente e risale a fine millennio; era il 1998 circa quando in Italia si registrò la prima scommessa legale.
È bene precisare che si trattasse di un qualcosa di lecito, dato che l’illegalità già ruotava attorno al mondo delle scommesse, motivo che rappresentò un’ulteriore spinta a regolamentare il tutto. ecco allora che dal semplice Totocalcio si passò alle scommesse vere e proprie su eventi calcistici dando vita, anno dopo anno, ad un giro sempre più ricco.
Il mondo delle scommesse oggi
Oggi il mondo delle scommesse viaggia principalmente in rete, ancor di più negli ultimi mesi a causa della pandemia e del successivo lock down che ha costretto in casa il mondo intero. Un’offerta che si è fatta molto nutrita ed ampia, con tanti player entrati nel settore e moltissimi siti o portali ai quali affidarsi.
Proprio come avviene nelle sale fisiche, anche sul web si potrebbe scommettere soltanto su portali che siano regolamentati dai Monopoli di Stato e quindi che abbiano regolare concessione AAMS. Anche molti bookmakers stranieri che operano nel nostro territorio hanno richiesto questa autorizzazione all’Agenzia del Monopoli di Stato per poter operare in Italia.
Una proposta molto ampia come si diceva, che si completa poi con i portali di comparazione delle quote dei vari bookmakers, come nel caso di Betscanner.it, sempre con riferimento ai soli operatori che abbiano regolare licenza. Perché, tornando a monte sulla questione, il problema che ruota attorno al settore delle scommesse in Italia (e più in generale nel mondo) è sempre quello legato alla massiccia presenza di illegalità.
Quanto frutta il business del gioco illegale
A fare luce sulla questione ci ha pensato, di recente, un articolo apparso su Linkiesta (fonte: https://www.linkiesta.it/2020/11/partite-calcio-scommesse-truccate-mafia/) e basato su un’inchiesta realizzata da European Data Journalism. Ebbene da questo focus si legge che, secondo Europol, la criminalità organizzata guadagnerebbe circa 120 milioni di euro l’anno dal business delle scommesse illegali su eventi calcistici.
Si parla di partite truccate, quindi di risultati orientati e sui quali si va poi a scommettere, tramite bookmakers spesso ignari, sapendo già quale sarà l’esito finale. Una criticità che riguarda tutti gli sport, ma nel 60% dei casi è riferita al calcio. E andando invece ad analizzare la dislocazione territoriale, il 65% di questi introiti deriva da scommesse registrate da bookmaker asiatici; il 21% da operatori europei; e il 14% dal resto del mondo.
Il problema sicurezza per chi scommette online
Ma nel ricco calderone dell’illegalità a livello di scommesse sul calcio non ci sono solo le partite truccate; come si accennava prima esiste anche il problema dei bookmaker non regolamentati che spesso e volentieri si segnalano per truffe ai danni degli utenti.
Si dovrebbe sempre scommettere tramite portali che siano a norma e che espongano quindi il relativo marchio con autorizzazione rilasciata dai Monopoli di Stato: ciò mette in sicurezza l’atto di scommettere in quanto si avranno certezze sulle tutele che l’operatore deve necessariamente mettere in essere. Un esempio classico è dato dalla possibilità di riscuotere le proprie scommesse vincenti, che devono poter avvenire in qualsiasi momento.
Perché affidarsi solo ai portali AAMS
Spesso si assiste alla proliferazione di siti civetta (con sede in paesi tropicali improbabili) che aprono e chiudono nello spazio di un lampo portandosi dietro tutti i soldi dei malcapitati utenti che avevano aperto un conto di gioco. Ed ancora siti non autorizzati che non consentono di prelevare le cifre vinte, casistica nella quale l’utente non avrà alcun margine di rivalsa. Il tutto senza contare altri problemi tipici del betting in rete, ovvero la sicurezza e la privacy con riferimento ai propri dati personali e di pagamento.
Per tutte queste ragioni ci si dovrebbe affidare esclusivamente ai portali che abbiano l’autorizzazione AAMS ed ai siti di comparazione che offrano le quote di questi soli bookmakers. Il che non vuol dire che si avranno maggiori probabilità di vincita, ma almeno che si potrà scommetter in sicurezza evitando rischi di truffe.