Novità imponente in vista della prossima Confederations Cup (prevista nell’estate che sta per arrivare) e, soprattutto, dei Campionati del Mondo di calcio del 2018 in Russia.
I tifosi potranno assistere alle partite all’interno degli impianti soltanto dopo aver ricevuto una ‘carta d’identità’ speciale.
Il motivo? Il governo del calcio mondiale vuole evitare che possano ripetersi eventi legati ai movimenti degli hooligans (un chiaro esempio dei quali accadde a Marsiglia, tra russi ed inglesi, durante Euro 2016).
Sarà proprio la Russia ad emettere le carte, che saranno necessarie per entrare negli stadi e che potranno essere utilizzate come un visto per entrare nel paese.
“Quello di cui possiamo essere certi è che la manifestazione per la Coppa del Mondo del 2018 sarà una festa del calcio e in queste rassegne continentali non c’è posto per coloro che non sono qui per sostenere lo sport o promuovere il gioco corretto ed il divertimento“, ha sentenziato Colin Smith, direttore delle competizioni mondiali per la Fifa, in visita nel paese dell’Europa orientale nei giorni scorsi.
La Russia, peraltro, è stata sanzionata dalla stessa Fifa a causa delle violenze perpetrate dai propri fan durante Euro 2016 con una multa ed una squalifica (con sospensiva).
Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, intanto, sostiene di non essere “minimamente preoccupato” dalla minaccia di violenza negli stadi al torneo del prossimo anno.
Sarà, però, davvero questo il miglior modo per garantire la sicurezza durante una manifestazione sportiva, ovvero una schedatura in piena regola (ed indiscriminata) nei confronti di chiunque voglia assistere ad una semplice partita di calcio? Questa è la domanda che molti appassionati (e non) continuano a porsi dopo la decisione presa dal massimo organismo calcistico al mondo.
Il dubbio, legittimo, è che tutto possa concludersi con un ulteriore allontanamento dei tifosi dagli stadi; proprio come avvenuto in Italia con l’introduzione della Tessera del Tifoso. Un provvedimento che, secondo i promotori, (numeri alla mano) ha aiutato notevolmente a ridurre gli incidenti all’interno e nei pressi degli impianti.
Tutto giusto, se non fosse che il numero di disordini si è livellato verso il basso in modo imbarazzante anche (o, forse, sarebbe meglio dire soprattutto) poiché la gente, ormai, allo stadio ha deciso di non andarci proprio più.
Sarà così anche per la ‘Tessera del Tifoso mondiale’? Ai posteri l’ardua sentenza.