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“Roma 1982-83”: intervista agli autori Bovaio e Sesti

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“Roma 1982-83”: intervista agli autori Bovaio e Sesti

Un libro grazie al quale riscopriamo chi eravamo 40 anni fa, quando i romanisti esultavano e impazzivano di gioia ammirando la sapienza tattica di Falcao, i cross al pennello di Bruno Conti, la forza di Ancelotti, i colpi di testa di bomber Pruzzo, la raffinata intelligenza del Capitano Agostino Di Bartolomei. Quando erano fieri e orgogliosi delle battaglie del Presidente Viola, quando si beavano dei paradossi di Mister Liedholm. Un libro che è un omaggio commosso alla squadra che ha fatto sognare non solo loro nello scorcio iniziale degli anni Ottanta.

Nel leggere le pagine di “Roma 1982-83 – nove mesi per un sogno tricolore” viene spontaneo chiedersi: cosa leggevamo, cosa ascoltavamo, cosa guardavamo in TV o al cinema durante quel sogno durato nove mesi? Cosa succedeva in Italia e nel mondo? Perché di questo parla il libro di Franco Bovaio e Daniele Sesti.

“Esattamente, il nostro libro è un viaggio nella memoria di quei mesi che andarono da settembre 1982 a maggio 1983. Nove mesi che noi romanisti vivemmo all’inseguimento di uno scudetto che sognavamo ma che, in Italia e nel mondo, hanno visto accadere tanti fatti epocali o meno che ricordiamo nel libro mescolandoli con le vicende sportive della squadra giallorossa. Ad esempio: in quei nove mesi uscirono i primi CD e fu realizzato uno strumento che avrebbe cambiato le nostre vite future, il telefono portatile”.

Come è strutturata l’opera?

“In nove capitoli, tanti quanti sono stati i mesi di quel campionato. Tutti sono uniti dal filo conduttore della stagione della Roma, dalle sue partite, italiane o europee. In ogni capitolo mettiamo in evidenza i protagonisti di quella squadra in base a quello che hanno fatto nel mese in cui sono collocati. Esempio: Faccini è in quello di settembre perché segna il primo gol di quel campionato alla prima giornata, a Cagliari, che si giocò proprio a settembre, mentre Pruzzo è nel mese di maggio perché siglò quello dello scudetto a Genova l’8 maggio. E così via per tutti”.

Oltre a partite, fatti di cronaca e protagonisti il libro parla anche di…

“Tutti quei giocatori che c’erano e poi non ci sono più stati come Scarnecchia e Turone, per esempio, che sono nel poster della squadra di inizio stagione ma che poi vengono ceduti nel mercato di riparazione di ottobre. O di quelli che ci sono stati ma non hanno mai giocato in campionato come i giovani Tovalieri, Giannini, Lucci, Baldieri, che però hanno vissuto quello scudetto insieme agli altri. E poi si parla dello staff medico e tecnico, dei vari Alicicco, Fabbri, Boldorini, Colucci, Giorgio Rossi. Insomma di tutti quelli che hanno contribuito a far grande quella Roma di Viola e Liedholm, ai quali sono dedicati due capitoli a parte, con quello del presidente nel quale c’è un’intervista esclusiva al figlio primogenito Riccardo Viola, dirigente di quella Roma e quello di Liedholm in cui troviamo tanti suoi celebri modi di dire, oltre al ricordo fatto da Franco, che ben lo conosceva”.

Oltre al calcio il libro tratta anche di spettacolo, se così si può dire…

“Certo, perché c’è un’altra intervista esclusiva, stavolta a Carlo Verdone, che ci racconta come ha vissuto quello scudetto nel momento in cui aveva raggiunto la popolarità e il successo e perché un altro capitolo è dedicato agli inni che ancora oggi vengono cantati allo stadio, tanto sono immortali: – Forza Roma, Forza Lupi – di Lando Fiorini e – Grazie Roma – di Antonello Venditti”.

Romano, 47 anni, voce di Radio Radio; editorialista; opinionista televisivo; scrittore, è autore di libri sulle leggende dello sport: tra gli altri, “Villeneuve - Il cuore e l’asfalto”, “Senna - Prost: il duello”, “Muhammad Ali - Il pugno di Dio”. Al mattino, insegna lettere.

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