Ci sono ricordi più dolorosi di altri. Uno di questi è la morte di Robin Williams. Succedeva l’11 agosto del 2014: il mondo del cinema perdeva una delle sue stelle più belle.
Robin era un’icona internazionale, una risata contagiosa ed un padre di famiglia. Per noi era Peter Pan, Mrs Doubtfire, il professor Keating e moltissimi altri. Non sono bastati tre anni per dimenticarlo, semplicemente perchè Robin Williams è indimenticabile.
Doloroso mettersi nei panni della sua famiglia e dei suoi amici che ancora oggi lo piangono: «Era l’uomo più coraggioso del mondo alle prese con il ruolo più difficile della sua vita» le parole della moglie Susan Schneider a Neurology dopo il suicidio del compagno.
L’incubo di quell’11 agosto non si riesce proprio a cancellare: «Era domenica siamo andati a letto augurandoci la buonanotte, come sempre. Mi disse “Buonanotte, amore mio”».
La depressione, forse, ha ucciso Robin. Tre matrimoni alla deriva, una carriera straordinaria offuscata da una crisi interiore. Williams non voleva essere dimenticato, aveva paura ed era sommerso dai problemi.
«Era preoccupato dal lavoro e dai soldi» la confidenza di un caro amico, dopo la sua morte. Robin era un sorriso vivente, un animo sensibile stanco della vita e della malattia. Già, perchè Williams soffriva di gravissimi problemi di salute e alla fine ha detto basta.
Il rischio di cadere nella retorica è tangibile, così come scrivere banalità. E’ difficile parlare di Robin, di quello che è accaduto. Per chi ha sognato assieme ai suoi personaggi oggi è un giorno molto triste.
Non potrebbe essere diversamente, la mancanza di una mente così straordinaria si fa sentire. Ciò che ha rappresentato Robin Williams nella storia del cinema supera i confini dell’immaginazione e ciò che avrebbe potuto rappresentare ancora sarebbe stato altrettanto straordinario.
Estremamente straordinario,
perchè lui era Robin Williams.
E noi non possiamo far altro che ringraziarlo per ciò che ci ha donato e omaggiarlo così.
“Non vi rassegnate, ribellatevi. Osate cambiare, cercate nuove strade”.
Ciao Capitano.