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Roberto Pruzzo, semplicemente Bomber

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Roberto Pruzzo, semplicemente Bomber

Il primo gol nel massimo campionato lo aveva siglato con la maglia del Genoa contro la Roma, esattamente sei giorni dopo la nascita di Francesco Totti. E con la casacca della Lupa realizzò poi al Grifone, nella ‘Superba’, la rete che sancì la matematica certezza del secondo scudetto giallorosso.

L’ultima volta che ha gonfiato la rete di fronte vi era la squadra nella quale ha militato dieci anni. Una roba ‘da Toro’, lui che con il club della Capitale ha festeggiato due coccarde tricolori a discapito dei granata. Roberto Pruzzo da Crocefieschi, il ‘Bomber’, come il titolo della sua biografia scritta con la giornalista Susanna Marcellini, all’epoca a Radio Radio. Uno degli undici calciatori nella storia della Serie A ad aver realizzato cinque gol in una partita: rifilò infatti una ‘manita’ all’Avellino il 16 febbraio 1986, nella stagione della quarta Coppa Italia e del terzo titolo di capocannoniere: 19 reti, tra le quali sedici nel girone di ritorno.

Centotrentotto volte ha fatto piangere i portieri avversari con la maglia giallorossa. In una puntata di Sfide del 2001 dedicata al secondo tricolore romanista, Ughetta Lanari riportò una sua dichiarazione relativa proprio alla stagione 1982-’83: “Fare gol non mi diverte più. Da ora in poi giocherò soltanto per la squadra. Se continuerò a segnare, bene. Altrimenti, chi se ne frega”.

Di carattere schivo, veniva soprannominato “Brontolo” dai compagni perché si lamentava di tutto, ma era buono e simpatico. Dopo aver smesso però è cambiato e nella sua biografia non ha nascosto le proprie paure. Tra le tante reti va citata sicuramente quella all’Atalanta nella prima stagione a Roma, all’Olimpico, con i giallorossi invischiati nella lotta salvezza. Uscì anzitempo nella finale di Coppa Campioni perché vittima di una colica addominale, come riferito dal dott. Alicicco alla presentazione di ‘Bomber’.

E quella doppietta al Dundee United? Poteva calciarlo anche lui quel rigore. Nel  volume ‘Le leggende della Roma’,  Valeria Biotti riporta una dichiarazione di Pruzzo: “Mi dissi, Roberto, hai già fatto due gol, non strafare. E in quel momento davanti a me comparve il Capitano”. Il giorno della sua ultima partita all’Olimpico con la casacca della Roma (15 maggio 1988) la Sud espose 106 striscioni con la scritta ‘Pruzzo’, come i gol segnati in Serie A con i colori giallorossi. E come dimenticare quella corsa di due anni prima sotto la curva dopo il gol alla Juventus, in uno stadio a stelle e strisce, quando dopo il gol si tolse la maglia dando via a un’esultanza mai vista in precedenza. E come non citare quel gol in rovesciata, sempre alla Juventus, del 4 dicembre 1983…

Roberto Pruzzo, semplicemente ‘Bomber’.

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