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Rivista al…Bar: il commento della Serie A di Paolo Valenti (ventiquattresima giornata)

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Rivista al…Bar: il commento della Serie A di Paolo Valenti (ventiquattresima giornata)

Che cos’è il genio? E’ fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione. Non c’è definizione migliore per andare a raccontare l’episodio che ha deciso il derby di Milano e ha salvato il campionato da un binario morto che probabilmente sarebbe terminato senza sussulti verso la vittoria bis dello scudetto dell’Inter. Già, perché quando Olivier Giroud è riuscito, spalle alla porta e marcato da un avversario affatto morbido come De Vrij, a trovare la piroetta giusta per lanciare il coltello del secondo gol personale che ha portato il Milan a vincere il derby, chiunque stesse vedendo la partita ha avuto un sussulto di sorpresa, riconoscendo all’attaccante francese le qualità succitate che hanno ribaltato le sorti della stracittadina. Che, fino a tre minuti prima, era sembrata strettamente nelle mani della capolista, apparsa inattaccabile, fino al primo gol dell’attaccante francese, nella solidità dei suoi equilibri e nel valore assoluto degli uomini a sua disposizione. Ma i derby sono partite senza logiche ordinarie che lasciano emergere contenuti che tocca poi al tempo verificare: questa sconfitta andrà a scalfire le certezze che Inzaghi ha saputo costruire meticolosamente? I rossoneri sapranno trarre dall’entusiasmo della vittoria la spinta giusta per riprendere la vetta della classifica? Lo sapremo nelle prossime settimane, con due considerazioni sulle quali porre la dovuta attenzione: l’Inter giocherà un turno di Champions League che drenerà energie nervose importanti mentre il Milan potrà dedicarsi completamente al campionato.

Del risultato di San Siro si avvantaggia in silenzio anche il Napoli, che in laguna fa il suo dovere senza scomporsi troppo. Lo 0-2 che porta a casa è frutto di una gara giocata con tranquillità, giro palla e attesa del momento adatto per colpire. La lettura della classifica dice che la squadra di Spalletti è lì, appaiata al Milan, pronta ad approfittare di qualsiasi passo falso in cui dovesse incappare l’Inter, ospite di lusso al San Paolo sabato prossimo e, proprio per questo, da trattare senza riguardi. Due note accompagnano il secondo posto degli azzurri: i sedici gol subiti, che ne fanno la miglior difesa del campionato; e la fine della Coppa d’Africa, che renderà alla squadra i suoi giocatori migliori.

In zona Champions fa clamore la sconfitta casalinga dell’Atalanta che, ridotta in dieci per l’espulsione di Musso, non riesce ad avere la meglio su un Cagliari rimaneggiato che, paradossalmente, proprio in un momento difficile si tira fuori dalla zona retrocessione. Se ne allontana anche la Sampdoria, grazie a un insperato 4-0 che segna il ritorno in panchina di Marco Giampaolo, che in Liguria probabilmente riesce a trovare il suo habitat naturale.

La sconfitta dell’Atalanta fa pendent con l’affermazione della Juventus sul Verona: un ko assestato coi montanti dei due nuovi acquisti, Vlahovic e Zakaria, che nella partita d’esordio non solo non dimostrano impacci ma regalano subito ai bianconeri le caratteristiche che servivano alla squadra di Allegri per risolvere le carenze tecniche che avevano finora relegato fuori dalla zona Champions i bianconeri. Che adesso possono guardare con più ottimismo non solo il prosieguo del campionato ma anche la ripresa della massima competizione europea.
A Roma non c’è mai pace: dopo una settimana di titoloni sui giornali basati sostanzialmente sul nulla, i giallorossi tornano a far parlare di sé per le polemiche più che per i risultati. Mourinho si arrabbia ma, al di là delle considerazioni di parte, solleva un tema generale al quale si dovrebbe cominciare a dare il dovuto rilievo: il regolamento del gioco del calcio va sottratto ai sofismi dei burocrati che ogni anno vi inseriscono qualche nuovo orpello rendendolo sempre meno comprensibile, non solo alla massa ma anche a tecnici e calciatori. La forza del gioco è sempre stata nella sua immediatezza pratica e nella semplicità delle sue regole, che va ripristinata per il bene di questo sport. Per il resto, note positive per il Genoa che, rivoluzionato negli uomini e, soprattutto, negli schemi, porta via dall’Olimpico un pareggio che tiene vive le speranze di salvezza degli uomini di Blessin.

Sulla sponda opposta del Tevere la bella vittoria in trasferta a Firenze placa gli animi della contestazione che i tifosi biancoazzurri avevano indirizzato alla società per il poco esaltante calciomercato invernale. Solidità, concretezza e decisione hanno caratterizzato una vittoria che riassesta la posizione della Lazio nella lotta per l’Europa League. 

Giornalista e scrittore, coltiva da sempre due grandi passioni: la letteratura e lo sport, che pratica a livello amatoriale applicandosi a diverse discipline. Collabora con case editrici e redazioni giornalistiche ed è opinionista sportivo nell’ambito dell’emittenza televisiva romana.
Nel 2018 ha pubblicato il romanzo "Ci vorrebbe un mondiale" – Ultra edizioni. Nel 2021, sempre con Ultra, ha pubblicato "Da Parigi a Londra. Storia e storie degli Europei di calcio".

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