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Rivista al…bar: il commento della Serie A di Paolo Valenti (sesta giornata)

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Il campionato continua a tessere le sue trame che si sciolgono attraverso giornate che non lesinano spettacolo ed emozioni. Sin dalla prima partita, quella tra Spezia e Milan, che trova nei nomi che compaiono sul tabellino dei marcatori le storie da raccontare. Come quella di Daniel Maldini, terza generazione di famiglia che approda in Serie A. Come il nonno e il padre, il ragazzo (classe 2001) ha il calcio di qualità nel DNA: starà a lui saper far fruttare al meglio le doti naturali con cui è nato. Il carattere e la solidità della sua famiglia lo aiuteranno in un percorso difficile ma percorribile. Anche Daniele Verde, autore del gol del momentaneo 1-1, è un ragazzo di talento che, fino a questa stagione, non è riuscito a dare continuità al suo rendimento. Piede buonissimo, esterno capace di accentrarsi con finte e controfinte (come quelle rifilate a Theo Hernandez in occasione del gol), Verde, dopo un primo anno allo Spezia nel quale si è messo in evidenza solo a sprazzi, sembra poter dare finalmente alla carriera la svolta che le sue qualità lasciavano presagire ai tempi dell’esordio con la maglia della Roma. Brahim Diaz ha messo il sigillo definitivo al risultato: nella sua comprensibile esultanza dopo il gol, risalta l’ammonizione che gli ha evitato Davide Calabria, che da buon capitano gli ha impedito di togliersi la maglia quando è corso sotto i suoi tifosi a festeggiare, malvezzo in voga tra i calciatori che costa un cartellino giallo tra i più evitabili.

Mattia Destro continua a fare impazzire i suoi supporter. Partita incredibile quella del Genoa, che sotto di due reti a un quarto d’ora dalla fine, in soli nove minuti ha ribaltato il risultato grazie a un rigore di Criscito e alla doppietta del rinato bomber marchigiano, che è riuscito a segnare addirittura tenendo in mano una bottiglietta di plastica! La festa di Marassi l’ha guastata Nikola Kalinic, altro attaccante che sta attraversando un particolare momento di forma.

Sabato il Meazza è sembrato un ring più che un campo di calcio: partita intensissima tra Inter e Atalanta, senza esclusione di colpi e con ribaltamenti di fronte continui. E’ finita 2-2 ma poteva venir fuori un qualsiasi altro risultato, come testimoniano gli episodi nel finale: il rigore fallito da Dimarco e il gol annullato ai bergamaschi.
Allegri prosegue con gradualità a ricostruire la classifica della Juventus, reattiva nella vittoria contro la Sampdoria che però esce di scena amputando le sue speranze prendendo il gol del 3-1 per via di quell’ossessione chiamata “costruzione dal basso” che tante vittime ha già mietuto. Ma è una moda. E, come tale, prima o poi passerà.

Roma, per il suo derby, è entrata in fibrillazione. La tensione, però, non ha impedito alle squadre di affrontarsi a viso aperto: ne è venuta fuori una partita allineata al tasso spettacolare di quelle che l’hanno preceduta. La Roma può recriminare per un approccio troppo statico alla gara e per l’azione che ha portato al secondo gol della Lazio, molto probabilmente iniziata a seguito di un fallo da rigore subito da Zaniolo. Nel complesso, però, la Lazio ha interpretato meglio il match, dando sempre l’impressione di poter essere decisiva nei suoi affondi. Una vittoria tatticamente poco sarriana: i biancocelesti si sono imposti pungendo implacabilmente di rimessa, rispolverando un’impostazione “alla Inzaghi” che già in passato la Roma aveva più volte dimostrato di soffrire. Le prossime partite ci diranno se è stato solo un aggiustamento tattico dettato dalle circostanze o se il tecnico toscano ha in mente una strategia di gioco per questa Lazio diversa da quella che critica e pubblico si attendono.

Dulcis in fundo, il Napoli. Dopo l’affermazione di ieri sera, sono sei le vittorie consecutive in campionato. Un punteggio pieno che conferma quanto di buono espresso finora dai ragazzi di Spalletti: l’estetica del gioco combinata alla sua efficacia, l’espressione sempre più manifesta del potenziale di Osimhen, la solidità di Anguissa, l’ampiezza della rosa, la miglior difesa del campionato. In questo momento sembra essere la squadra più armonica della serie A, mai così viva ed effervescente da tanti anni a questa parte.

Giornalista e scrittore, coltiva da sempre due grandi passioni: la letteratura e lo sport, che pratica a livello amatoriale applicandosi a diverse discipline. Collabora con case editrici e redazioni giornalistiche ed è opinionista sportivo nell’ambito dell’emittenza televisiva romana.
Nel 2018 ha pubblicato il romanzo "Ci vorrebbe un mondiale" – Ultra edizioni. Nel 2021, sempre con Ultra, ha pubblicato "Da Parigi a Londra. Storia e storie degli Europei di calcio".

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