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Rivista al…Bar: il commento della Serie A di Paolo Valenti (quindicesima giornata)

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E’ un mercoledì oltremodo denso quello che vede accorciarsi le distanze in vetta alla classifica: cinque punti contengono il viaggio delle prime quattro, sempre più isolate dal resto del campionato. E se non fosse stato per il Var, che all’ultimo minuto ha annullato un gol che avrebbe reso epica la rimonta del Sassuolo sul Napoli, il distacco tra gli azzurri, ancora primi, e l’Atalanta sarebbe ancor più esiguo. Ma andiamo con ordine.

A Reggio Emilia succede tutto nel secondo tempo: dopo un quarto d’ora gli uomini di Spalletti pensano di aver chiuso il match. Non è così e il risultato rimane incerto fino alla fine quando, come già accennato, solo il Var nega al Sassuolo quella che sarebbe stata un’incredibile vittoria. Difficile analizzare il pareggio della capolista, in bilico tra la presunzione del successo e l’influenza sul risultato della buona prestazione del Sassuolo.

A Genova il Milan ritrova la via dei tre punti grazie alle prodezze di Ibrahimovic e Messias: storie di calcio, ma ancor più di vita, che spiegano come il talento abbia bisogno di essere accompagnato dalla determinazione e dalla pazienza per poter essere riconosciuto da tutti. Un netto 0-3 che fa bene in ugual misura al morale e alla classifica e mortifica ulteriormente la stagione del Genoa, alla ricerca della vittoria (ad oggi l’unica) dal lontano 12 settembre. Mentre commentare il terzo 2-0 consecutivo, tra campionato e Champions, dell’Inter è facile come bere un bicchier d’acqua: i nerazzurri sono sempre più padroni di loro stessi, in misura direttamente proporzionale alla confidenza che Simone Inzaghi ha acquisito con l’ambiente. Di lui si parla poco ma l’equilibrio che dimostra la squadra, notoriamente espressione altalenante di un contesto incline alle variazioni d’umore, è in gran parte un suo merito.

Giornata di conferme per l’Atalanta, che procede fragorosamente la sua marcia raccogliendo (partite di Champions incluse) il nono risultato utile consecutivo. Nonostante l’ampio turn over i nerazzurri sconquassano il malcapitato Venezia a suon di ritmi elevati, lasciando la passerella dei gol a uno scatenato Pasalic. Il viatico migliore in vista degli impegni del mese di dicembre, che sapranno definire le ambizioni della squadra di Gasperini. Napoli, Villarreal, Verona e Roma indicheranno il ruolo che l’Atalanta potrà giocare sia in Europa che in serie A: protagonista assoluta o comprimaria di lusso?

A Bologna la Roma rimedia una brutta sconfitta che ne tarpa le ambizioni e ne riduce i titolari in vista del big match con l’Inter del prossimo sabato. Pesanti le ammonizioni ad Abraham (decisamente opinabile) e Karsdorp (giustissima e imperdonabile per il giocatore, auspicabilmente soggetto a una severa sanzione disciplinare interna per l’atteggiamento assunto a fine gara). I giallorossi, striminziti nel gioco e congestionati nelle manovre offensive, guardano al mercato di gennaio come a un’oasi nel deserto. Quello che i loro tifosi, sempre numerosi al seguito della squadra, sembrano attraversare alla ricerca di una terra promessa che anche il profeta Mourinho ha difficoltà a trovare. Per il Bologna la vittoria vale un momentaneo sesto posto che va al di là delle più ottimistiche previsioni.

A Salerno, sul campo dell’ultima in classifica, la Juventus recupera senza abbagli il feeling con la vittoria, trovando in Paulo Dybala la raffigurazione dinamica del momento critico che sta vivendo la società. Determinante nelle azioni che hanno portato ai due gol (autore del primo, suggeritore ispirato per Bernardeschi che detta l’assist a Morata nel secondo) l’argentino fallisce clamorosamente nel finale il rigore che avrebbe reso il risultato ancor più netto per via di uno scivolone che ne compromette la stabilità. Un’immagine emblematica di questa stagione travagliata, vissuta alla ricerca di un equilibrio sul campo che, quando appare finalmente raggiunto, viene improvvisamente a mancare come la proverbiale saldezza societaria che, da sempre, differenzia la Juventus dalle altre compagini della serie A. Il paradosso, per Allegri e i giocatori, è che dovranno lavorare il doppio per ottenere risultati che non saranno comunque all’altezza delle aspettative dell’ambiente.   

Stasera chiuderanno il tabellone Torino-Empoli e Lazio-Udinese, a soli due giorni da un nuovo appuntamento che vedrà giocare le prime quattro della classifica nel giro di poche ore. Stay tuned!

Giornalista e scrittore, coltiva da sempre due grandi passioni: la letteratura e lo sport, che pratica a livello amatoriale applicandosi a diverse discipline. Collabora con case editrici e redazioni giornalistiche ed è opinionista sportivo nell’ambito dell’emittenza televisiva romana.
Nel 2018 ha pubblicato il romanzo "Ci vorrebbe un mondiale" – Ultra edizioni. Nel 2021, sempre con Ultra, ha pubblicato "Da Parigi a Londra. Storia e storie degli Europei di calcio".

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