Guardando le numerose e stravaganti rinunce dei migliori atleti al torneo olimpico di tennis, i critici borbottano, annotando che non si tratta di vero tennis. Il livello certamente non è paragonabile ad un torneo del grande slam, ma sicuramente chi vi ha partecipato ha dato tutto per cercare di salite sul podio, o ancora di più, causa appunto un livello non eccelso, ha dato tutto per provare ad appendersi al collo la medaglia d’oro.
A coronare il grande sogno è stata Monica Puig, 23 anni di Portorico. Il suo è stato un oro che ha portato in alto i colori della sua nazione. Dopo due argenti e sei bronzi, arriva il tanto desiderato oro che inscrive questo paese nella storia delle olimpiadi. Eppure, nella sua carriera da tennista, la giovane di belle speranze non ha ancora lasciato il segno. All’attivo ha un solo torneo vinto (Strasburgo 2014) e occupa la 34esima posizione nella classifica WTA. Vista la giovane età, avrà tempo e modo per migliorare e provare a salire almeno tra le top 20 del mondo. Intanto, si gode l’oro e la gioia di aver sconfitto in finale l’ex numero uno Angelique Kerber per 6-4 4-6 6-1.
Monica, nata da madre portoricana e padre cubano, non esita ad affermare la sua piena appartenenza alla sua terra portoricana: “Mi sento portoricana nella mente, nel cuore, nell’anima e nel corpo. Sono orgogliosa di rappresentare il mio paese, quelle sono le mie radici e quando me lo chiedono dico che sono portoricana al 100%”. La sua grande determinazione le è valsa il soprannome di “Pica”, che dopo questa impresa sui social network si è trasformato nell’hashtag “Pica Power”. Un soprannome che si dice sia nato per caso. Proprio Monica spiega: “Durante un allenamento il mio ex coach mi disse che dovevo continuare a spaccare le pietre fino al punto in cui la costruzione sarebbe stata perfetta. In spagnolo questo gesto si dice picar, l’ho abbreviato e ci ho aggiunto power”.
Riuscirà dopo questo oro a trarre la forza e la determinazione per spiccare il volo ed entrare nel giro delle migliori al mondo? Occorrerà solo pazientare un po’. Intanto però ha consegnato alla storia dei cinque cerchi un risultato che ha fatto impazzire di gioia tutto il Portorico. Dire che può bastare sarebbe scorretto ma senza dubbio ha già compiuto un passo da gigante.