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Rio 2016, il test è negativo: Alex Schwazer ci crede ancora

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Ore trepidanti per Alex Schwazer. Il marciatore altoatesino squalificato dalla Iaaf per positività al doping in un campione del primo gennaio 2016. La storia è nota ormai a tutti e le polemiche e i misteri intorno alla vicenda sono all’ordine del giorno. Le bordate di Sandro Donati e le accuse della Iaaf a fare da scenario alla decisione del Tas prevista per l’8 agosto in Brasile per decidere se l’azzurro possa partecipare a Rio 2016. Tra molti dubbi e poche certezze, però, arriva una buona notizia per Alex. L’ultimo controllo a sorpresa del 22 giugno effettuato a Racines (Bolzano) dal Coni ha dato esito negativo al doping. Questo è stato l’ultimo dei 20 controlli effettuati sull’atleta dal Coni e dalla Iaaf a partire dal 2015. Esito sempre negativo fatta eccezione per quella famosa provetta di inizio anno, dove era stata rilevata una presenza spropositata di testosterone.

Adesso è tutto in mano al Tribunale Sportivo che dovrà esprimersi al riguardo. Per l’avvocato di Schwazer questa è l’ennesima prova che Alex sia un’atleta pulito, evidenziando come nel test del primo gennaio ci siano dei vizi e non possa essere considerato una prova per un processo per doping così delicato in vista delle gare olimpiche. Il motivo di questo accanimento, secondo le sue dichiarazioni, sia riconducibile all’intenzione di sporcare l’immagine del marciatore e, di conseguenza, la credibilità e il lavoro del guru dell’antidoping Sandro Donati, in rottura totale con la Federazione internazionale di Atletica.

Attendiamo sviluppi.

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