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Ricca, Forte e Potente: Torino è la Capitale del Calcio Italiano

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Torino capitale dell’Italia calcistica? Se si dovesse parlare di potere, specialmente nel calcio, non vi sono dubbi.  La città piemontese è senza dubbio la città più influente in campo e nei palazzi. Poco da stupirsi: la città sabauda ha il calcio nelle vene. Il 16 marzo del 1898 fu fondata la FIF, “mamma” della FIGC, che s’impegnò a organizzare il primo campionato di calcio, vinto dal Genoa. Centoventi anni dopo, Torino comanda ancora…

Le grandi vittorie in campo e in Lega

La Juventus vince in campo. Il Torino trionfa in Lega. I bianconeri, da tre anni, lasciano le briciole alla concorrenza. Dal 2015 al 2017 hanno sfiorato il triplete due volte, senza lasciare scampo agli avversati in Italia dove Coppa Italia e Campionato sono appannaggio della squadra di Allegri da quando siede sulla panchina bianconera. E prima di lui, Conte. Sei anni, altrettanti scudetti. Un monopolio. No, un duopolio perché in Lega le redini sembrano saldamente in mano a Urbano Cairo che, visti i risultati raggiunti, si candida a uomo forte del calcio italiano. A ragion veduta, considerato i successi editoriali e diplomatici.

Mediapro e modello Premier

Il Calcio italiano si è finalmente scosso dal torpore affidandosi a Mediapro. La società ha già versato il primo bonifico nelle casse della Lega e si appresta, adesso, a lavorare gomito a gomito con Gaetano Miccichè, uomo di indubbio carisma e grande gestore di casi particolarmente “caldi”. È stato proprio il presidente di Banca Intesa (che ha sede a Torino) ad accompagnare Cairo alla scalata del gruppo RCS. E dovrebbe proprio essere il presidente del Torino, l’uomo che potrebbe rivoluzionare, in positivo, il calcio italiano. L’idea, condivisa con Malagò, è di riorganizzare il calcio italiano, giudicato (non a torto) indietro sotto tutti i punti di vista. Gestionale e sportivo. L’economia, in particolare, dovrebbe essere rilanciata sul modello Premier e privilegiando una distribuzione più equa della ricchezza. Basti pensare che la prima classificata in Italia incassa dieci volte rispetto all’ultima. In Inghilterra, invece, il City incasserà solo il doppio rispetto all’ultima classificata della Premier. L’obiettivo è ricalcare il modello economico del calcio d’oltremanica. Ovvero, una confindustria “slegata” dalla FIGC che sfocerebbe in una lega privata e indipendente nella gestione delle risorse.

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