Vallecas è un quartiere popolare di Madrid, da sempre all’avanguardia quando si parla di lotta ad ogni tipo di discriminazione.
Il Rayo Vallecano è il simbolo di questo quartiere e porterà per la seconda stagione consecutiva sulle maglie la propria vocazione solidale.
Si è tenuta infatti, il 18 agosto scorso nella tribuna d’onore dell’Estadio de Vallecas, la consegna dei primi assegni e la presentazione dei progetti per la seconda stagione dell’iniziativa “Soy Rayista, soy solidario”.
Per il secondo anno consecutivo la seconda divisa del Rayo Vallecano, retrocesso la scorsa stagione in Segunda ma con un sorprendente record di quasi 12mila abbonati per la stagione che è appena cominciata, avrà la banda trasversale dei colori dell’arcobaleno, simbolo universale di tutte le lotte sociali.
Oltre all’immagine che porterà sul campo, la camiseta solidaria del Rayo avrà un secondo fine.
Proprio come la stagione passata, per ogni divisa venduta 7 euro saranno donati alle associazioni scelte dalla società madrilena.
Questa raccolta fondi ha permesso la consegna di sette assegni del valore di 3.535,14 Euro ad ognuna delle associazioni che anche per la stagione 2016/17 saranno:
– CESIDA, associazione per la lotta all’AIDS
– CERMI, associazione per l’integrazione di persone con handicap.
– Telefono de la Esperanza
– WWF
– Save The Children
– MUM, associazione contro la violenza sulle donne
– FELGTB, associazione contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale
– Fundacion Aladina, associazione per la lotta contro il cancro
Proprio alla Fundacion Aladina è invece dedicata la terza maglia dove la franja sarà rosa.
“Per noi è importante dare visibilità a tutte quelle persone che lottano nell’ombra ogni giorno per difendere valori così grandi per la nostra società. Per questo motivo il Rayo ha deciso di raddoppiare gli sforzi per questa stagione a favore di questi eroi anonimi” sono state le parole di Raul Martin Presa, presidente della società.
Un’iniziativa che ha avuto l’appoggio incondizionato di Kelme, nuovo sponsor tecnico, ed il ringraziamento caloroso di tutte le entità coinvolte.
Su tutte quella di Ruben Lopez, portavoce dell’associazione FELGTB, che ha raccontato come “nessuno prima del Rayo aveva mai osato esporsi così tanto nel mondo dello sport. È un grande passo verso la lotta per l’uguaglianza”.
Tutti contenti, tutti d’accordo, o quasi.
Qualche critica è infatti arrivata dai Bukaneros, gruppo ultras del Rayo, da mesi ormai in rotta con i vertici della società.
“Siamo gente normale, di quartiere. Così comune da chiedere soltanto normalità e rispetto. Una seconda maglia che porti rispetto alla Franja, al quartiere ed ai nostri valori. Lontana da dubbiose leggi di Marketing che travestono l’ipocrisia di solidarietà” recita una parte del loro comunicato.
Una polemica quella dei Bukaneros, molto attivi all’interno del quartiere ed anch’essi in prima linea nelle lotte sociali, che non ha avuto seguito e che può essere inquadrata semplicemente nella lotta in atto fra ultras e società.