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Rachid Mekhloufi e la squadra del Fronte di Liberazione Nazionale Algerino

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Rachid Mekhloufi e la squadra del Fronte di Liberazione Nazionale Algerino

Dopo i molteplici attacchi contro obiettivi sensibili da parte del Fronte di Liberazione Nazionale Algerino avvenuti il primo novembre 1954, inizia la guerra franco-algerina che durerà fino al 1962, anno dell’Indipendenza del paese nordafricano dalla Francia. Durante quel periodo anche il calcio fece la sua parte, con una squadra e un uomo simbolo di libertà.

Siamo alla fine degli anni Cinquanta e Rachid Mekhloufi è un centrocampista che veste la maglia del Saint-Etienne. Gioca nella serie A francese e la sua storia di calciatore è il sogno realizzato di qualsiasi ragazzo algerino emigrato in Francia per fare fortuna.

Sono ancora ai tempi in cui se l’Algeria è la patria la Francia è la meta. Una meta obbligata (dalla colonizzazione) ma che significa anche speranza per chi, come Mekhloufi, vuole diventare un calciatore professionista. La favola diventa realtà nel 1956 quando Rachid per la prima volta viene convocato in nazionale francese. E’ forse il momento più bello da quando ha iniziato a giocare a calcio. E’ destinato a durare poco però. Piuttosto arriverà il momento delle scelte difficili. Che giunge quando la sua terra d’origine, l’Algeria, inizia a combattere una battaglia di libertà che durerà per 8 lunghi anni.

I “figli” algerini chiedono alla “mamma” francese di poter essere finalmente liberi. Di iniziare a decidere il proprio destino da soli. Rachid, che nel frattempo è diventato un cittadino francese, si sente ancora uno di loro. E per questo, non ci pensa due volte. In Algeria, tra le altre cose, c’è un progetto di costituire una nuova squadra di calcio che raduni tutti i calciatori algerini emigrati in Francia. Quando il responsabile del calcio algerino Mohamed Boumezrag lo chiama, Rachid non ci pensa due volte. Abbandona il Saint-Etienne e la Francia per tornare in Algeria. Insieme ad altri suoi compatrioti (contro la volontà del governo francese e della FIFA) contribuisce a fondare quella che passerà alla storia come la squadra del Fronte di Liberazione Nazionale.

I colori sociali saranno il verde (colore dell’Islam) e il bianco (colore della purezza). Il calcio diventa per il Fronte uno strumento di libertà. Tra il 1958 e il 1962 la squadra del FLN gira il mondo disputando oltre 90 partite internazionali, con un bilancio di 65 vittorie, 13 pareggi e altrettante sconfitte (dati calcio romantico.com). Ma la partite serviranno anche per raccogliere fondi e far conoscere al mondo le ragioni del popolo algerino. Arriverà addirittura la chiamata del leader comunista vietnamita Ho Chi Minh che vorrà ricevere la squadra, per conoscere i calciatori uno ad uno. Fino a quando, nel 1962, dopo 8 anni di guerra, con gli accordi di Evian il capo del governo francese, il generale Charles De Gaulle, concederà finalmente l’indipendenza al popolo algerino.

Da quel momento, terminerà anche l’avventura della squadra del Fronte. Che diventerà, negli anni a venire, la squadra della nazionale algerina. Che resterà una delle più forti di tutto il continente africano (campione d’Africa e 2 qualificazioni ai Mondiali di calcio di Spagna e Messico), almeno fino alla fine degli anni Ottanta.

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